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...in procinto. |
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Il giallino del mese |
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30/07/04
:: by :: nush
ci sono amici e amici
Il post di SB sull'ipermercato e le bambole mi ha fatto venire in mente un episodio accaduto ieri. Ma sono troppo pigra per riportare tutto quindi se ne volete sapere di più andate qui. Ma il succo è: da voi c'è la CassaAmica? E funziona?
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:: by :: SuperBimba
Piedini da bambola
E siccome l'ultimo post è triste. E siccome non mi piace lasciare i post tristi in alto per troppo tempo, scrivo un post idiota.
[warning: for girls only]
Può capitarmi di fare la spesa nell'enorme ipermercato all'interno dell'immenso centro commerciale sito proprio accanto alla mia palestra. Ci vado negli orari più improbabili, quando so che lo troverò vuoto e posso correre a mio piacimento. Succede che io vada in perlustrazione nei vari reparti, talvolta per necessità (come quando l'anno scorso il 14 agosto mi è morta la batteria dell'auto), talvolta per spirito da Giovane Marmotta.
Capita anche che non resisto: sento una forza imperiosa trascinarmi nel reparto giocattoli. Lì mi perdo nella contemplazione delle Barbie. Avete presente, che volti stupendi hanno le nuove, sempre più filiformi creaturine?
Ma non vi ho portato sin qui per parlarvi delle fattezze del viso. La questione, in questa sede, è quella dell'estremo opposto: i piedini. E le microscopiche calzature.
Quante scarpine di Barbie abbiamo smarrito, nel corso dei nostri verdi anni? Non solo. Mentre le scarpette della nostra prima infanzia, quelle degli anni Settanta (ma sì, quella specie di mocassino con un largo tacco dodici, in proporzione), scomparivano e basta, quelle successive, sooo eighties, col tacco sottile e il bottoncino alla caviglia si rompevano pure. Il fatto era che non bisognava toglierle e metterle in continuazione, che l'occhiellino di gomma non reggeva, ma io già alle elementari non avrei potuto sopportare la vista di una scarpa abbinata senza gusto. Quando si rompeva l'asoletta, si tagliavano i laccettini e le scarpine diventavano quasi dei sabot stiletto ante litteram: ed era allora che si perdevano, inesorabilmente.
Ora la rivelazione. Ho scoperto che la nuova bambola che fa impazzire le bimbe, la Bratz (altrimenti detta Barbie puttana), non ha scarpe intercambiabili. No no: alla Bratz si smonta, insieme alla calzatura, l'intero piedino, dalla caviglia in giù. Sarà più difficile perderle? Però quando le perdi, ti trovi una bambola amputata, diamine!
Sempre più sconcertata, qualche giorno fa colgo casualmente uno spot televisivo con un ulteriore colpo di scena. La nuova collezione estiva prevede un accessorio imprescindibile: i piedi nudi. Non è meraviglioso?
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29/07/04
:: by :: SuperBimba
C'est la nuit
minuti dormiti stanotte: zero.
minuti impiegati a piangere: centoventi, distribuiti in più riprese.
numero di pagine lette (di Ensemble, c'est tout di Anna Gavalda): più di cinquanta
numero di pagine scritte: una, piccola, che non leggerete mai
volte in cui ho spento e riacceso la televisione: quattro
volte in cui ho riacceso e rispento il telefonino: due
volte in cui ho controllato l'ora: incalcolabili
minuti impiegati a ripensare al passato e a cercare di analizzare i miei errori: almeno centottanta
volte in cui ho cercato invano di prendere sonno: tre
minuti in cui ho insistito nel cercare di rilassarmi facendo stretching: quindici
minuti in cui ho insistito nel cercare di rilassarmi toccandomi le ossa sporgenti: troppi
minuti impiegati in conversazioni immaginarie: non meno di trecento
numero di interlocutori delle conversazioni immaginarie: quattro
numero di persone di cui ho sentito violentemente la mancanza: tre
numero di uomini sbagliati a cui è volato il pensiero, anche per brevi istanti: quattro
numero di uomini giusti a cui è volato il pensiero, anche per brevi istanti: non esistono uomini giusti
ora in cui la notte è iniziata: ventitrè
ora in cui la notte è finita: quattro.
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:: by :: karen
ore 8.00
entro in ufficio.. sta mattina la sveglia è suonata prestissimo e alle 6.45 ero già in macchina.. ma non per andare in ufficio, bensì per cercare un f****tissimo volo (secondo mio marito caricano le offerte durante la notte), che ovviamente non ho trovato.. oggi sarà dura, durissima!!!
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28/07/04
:: by :: moni
A. A. A.
Cercasi n.2 posti letto a Venezia nel periodo "Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica" (1-11 settembre) preferibilmente al Lido (e' praticamente impossibile lo so, ma insomma... ce sto a prova'!) anche solo per 4-5 giorni. va bene qualsiasi soluzione economica (anche un pavimento) purche' si abbia un tetto sopra la testa.
thanks:)
"questo e' un blog, non un'agenzia immobiliare!!!"
[mi sto sgridando da sola!]
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:: by :: lisagialla
a spoonfull of sugar
| purtuttavia, a sere invece piace:- camminare il più possibile a occhi chiusi nei corridoi dell'ufficio.
- ridere di mattina.
- arrivare al punto in cui capisce che il libro che sta leggendo è bello, magari molto, e lasciarci un segno.
- una sigaretta ogni tanto.
- quando si sente una diva in vacanza perché esce nei paraggi senza trucco e con gli occhiali.
- il basilico, i pinoli e la fatica che diventano pesto, e si riconosce dall'odore.
- non avere programmi, solo tanti piccoli progetti che si impilano.
| [auguri]
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27/07/04
:: by :: SuperBimba
Running in the family
...vedi, quello là si chiama Danny Amatullo spiega la mia quasisorella al mio nipotino treemmezzenne, entrambi sul divano assorti nella visione di Saranno Famosi. Quello vero. Ecco perché ho la speranza che i figli della nostra generazione crescano meglio dei ggiovani d'oggi.
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26/07/04
:: by :: SuperBimba
Il valzer del mutandino
Uffi, mi si è rotta l'autoradio. Ed è pericolosissimo, in questo periodo, lasciarmi vagare sola per le strade coi miei pensieri liberi di veleggiare per l'abitacolo. Sia. Per tenermi compagnia, viaggiando verso l'ufficio mi sono cantata decine di vecchie canzoni spagnole, i Mecano, Sergio Dalma, cose così. Sublimi vertici del trash, se pensate che una delle grandi hit di Dalma è Volveré, versione iberica di un successo sanremese di Sandro Giacobbe, scritto da Toto Cutugno.
Risia. Vorrei per un attimo tornare all'argomento intimo. Come si chiama, secondo voi, quell'articolo che sta a metà strada tra lo slip e il perizoma? insomma, mutanda sopra e perizoma sotto? mutanda perizomata? perizoma mutandato? perizanda? mutandoma? Il coso esiste perché ce l'ho addosso. Possiede anche un nome, ma al momento mi sfugge.
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25/07/04
:: by :: lisagialla
verso occidente
sabato mattina sbarro gli occhi sull'autunno piovoso improvviso e ringrazio gli dei per la pioggia, il té verde, le marmellate e sopratutto la decisone ultima di non andare al mare. di conseguenza, leggo di tutto. alla fine attacco milano non è milano e alle undici di sera urlo al coinquilino di passaggio: 'aiuto! non riesco a girare il duomo'. non dimenticherò mai la sua faccia.
la verità - spiegata con vergogna isterica - è che non so dove sono. nordsudovestest no, è troppo complicato. ascolta me: se da casa, dal divano di casa, dovessi lanciare una palla alla madonnina, da che parte dovrei cominciare a tirare? e lasciamo stare la questione che non ho mira. di là? lui mi guarda sconsolato e indica la direzione opposta. abbandono ogni remora. è che per me - spiego - il mondo è fatto come la mia cartina: il nord è davanti, comunque io sia girata. l'unica possibilità di guadagnare una corretta percezione spaziale è immaginarmi - pupazzetta con un ombrello giallo - dentro la cartina. il problema è che, nella mappa, il duomo è girato con l'ingresso a sinistra e nel mio cervello, invece, ha una sola vista possibile: la prima, quella che si aveva uscendo lì davanti dalla metro gialla nell'agosto 1999. chiamatemi scema, non è neanche impacchettato. quindi per capire dove sono dovrei girare [immaginate strade che si curvano] tutto il plastico mentale e invece no, riesco al massimo a ruotare la chiesa ma la piazza rimane lì dov'è e io non so ancora dove sono. insomma, aiuto! non riesco a girare il duomo.
aspetta, mi dice. torna con una cartina da scuole elementari, omaggio della cassa di risparmio delle provincie lombarde, sopra c'è scritto 'mappa di milano'. ma sei sicuro che questa è uguale alla mia? - petulo scettica. non risponde, la stende per terra, la gira un po' finché non è soddisfatto. ecco - mi porge la mano - entra. a piedi scalzi schiaccio con un tallone corso vercelli, con l'altro papiniano. il duomo è là, il tuo ufficio è lì, il posto dove andiamo a mangiare settimana prossima è qua sotto. sto zitta, mi giro, cerco segnali fuori dalla finestra. là, lì, qua sotto. posso sentire gli ingranaggi che girano, il coinquilino attende col fiato sospeso.
è quasi la mezzanotte di un sabato piovoso di luglio quando nella mia mappa spunta una bandierina a forma di divano che guarda a sud, appare una grossa freccia e lampeggia soddisfatta una scritta. 'you are here'.
poi abbiamo appeso la cartina in salotto.
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24/07/04
:: by :: SuperBimba
Earworm
Giuro che anche se è vero che finisco a lavorare a mezzanotte, continuo a canticchiare gimme gimme gimme a man after midnight solo perché mi è rimasta in testa tutto il giorno. Davvero: non è un messaggio.
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23/07/04
:: by :: SuperBimba
Mi piace
Quando un attore in un film suona per davvero uno strumento.
Quando guardo qualcuno che stira con perizia e attenzione.
Quando parcheggio la mia automobile in una manovra sola.
Quando mi cospargo di baby olio dopo la doccia.
Quando la cassiera del supermercato si concentra tutta, imposta la voce e chiede cambio moneta alla quattro e si vede che è fierissima di quella cantilena nasale che fa così deliziosamente Esselunga.
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:: by :: squonk
E' stato un piacere
Care signore del MBG, tra pochi giorni (mercoledì) scadra'il mio account itterico.
Beh, posso dirvi che e' stato un piacere, sul serio. Immaginate di ricevere un girasole, uno a testa, a mo' di ringraziamento. E fate buone vacanze.
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:: by :: karen
Le mie amiche single
ne hanno fatto una bibbia! Chissà che all'interno non ci si trovino delle regole per 'ottimizzare' il proprio blog! ^__-
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22/07/04
:: by :: lisagialla
flash zurlì
l'aperitivo matto del giovedì: tropico latino [via giulio romano 15, milano] alle 19.30. ora, subito, adesso.
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21/07/04
:: by :: SuperBimba
Il blog come strumento di seduzione
Ecco, io non so se avete letto il post di Zio Burp[1]. A me ha scatenato una serie di considerazioni che vorrei giusto qui postare, oggi che ne ho il tempo e sono pervasa da una sottile ansia negativa del risveglio. Insomma, roba che ti può dare una mano solo la scrittura o un cd degli Abba.
...
Tralasciamo il fatto che all'amica di Zetabì piaccia un collega[2] e che sia impegnato[3] e concentriamoci sull'oggetto del contendere: il blog come strumento di seduzione.
Che io tenga un blog, lo sanno molti miei amici, tutti i miei colleghi e persino i miei capi (con il clamoroso coming out della trasmissione di qualche mese fa, forse lo sanno anche i sassi). Quindi è ovvio che io a volte usi certe cautele e non tiri fuori proprio tutto. A volte le cose che scrivo si possono leggere a più livelli. A volte ci sono più sottotesti che più persone possono leggere, ognuno secondo la sua esperienza e il suo rapporto di conoscenza con me: il gioco sta nel saperlo, nel prevederlo, nel calcolarlo[4]. Inevitabile che tra i lettori capiti qualcuno che ti piace[5]. Stuzzicante confessare a qualcuno che ti piace che tieni un blog, anche perché, come già si scriveva tempo fa da queste parti, inevitabilmente tra un post e l'altro si cerca di dare l'immagine di sé che si è in qualche modo scelta. A suo modo anche un po' faticoso: cosa postare il giorno dopo un incontro con il tizio, che sai ci entrerà a dare almeno una curiosatina? E l'agitazione che ti prende al pensiero che lui abbia/non abbia letto, che questi tizi mai si prendono la briga di commentare[6]?
L'amica di Zetabì cerca di trasformare il blog in oggetto affascinante. E' bella quest'espressione, è emozionante il concetto. E' più che truccarsi, scegliere la scollatura, perdere sette minuti per tratteggiare il contorno labbra. E' più bello, più profondo, più intelligente. Ergo, gli uomini lo capiscono meno.
Nei commenti, masaraiscemo si chiede cosa induce una persona a non usare mezzi più diretti, perché non guardare la persona negl'occhi e dirgli, "mi piaci!!!" e poi pone la domanda fondamentale: cosa c'è da temere, un no?. Nel caso preciso dell'amica di Zetabì c'è il fatto che lui è impegnato. Nel mio caso, invece, urgerebbero lezioni su quest'uso di mezzi più diretti. Masaraiscemo confessa di aver avuto pochissime soddisfazioni dall'uso del virtuale. Io, in un lontano passato, tante soddisfazioni, tante emozioni e qualche sonora tranvata. Magari un giorno ve le racconterò. Al giorno d'oggi sono una frana: anche il mio recente e goffissimo tentativo di corteggiamento via email di una nota blogstar[7] farebbe ridere financo i polli.
Giorgia scrive non è il blog che rimorchia, come sempre è la scrittura. dalla missiva alla poesia d'amore, dall'email al blog. una storia che continua.... Beh, il blog però è pubblico. A meno che non si apra un blog solo per flirtare con qualcuno[8], beninteso. Quindi cosa buona e giusta sarebbe seguire il consiglio di Zetabì, tessere una rete incrociata, mista di esche, campiminati, fiocine, cavalli di frisia e alghe carnivore.
Io così faccio. E così ho fatto anche in questo (lunghissimo) post.
[1] fatto?
[2] avrei l'autorità per parlarne, avendo perso la testa negli ultimi quattro anni per almeno quattro colleghi diversi in momenti diversi e con diversa intensità. Ma questa è un'altra storia, e la racconteremo un'altra volta. O forse mai.
[3] beata chi riesce a innamorarsi degli uomini impegnati. Io sono talmente insicura che non mi riesco a innamorare nemmeno di quelli liberi, ché tanto non si interesseranno a me lo stesso, poi mando a sere e alle altre pulcine gli sms noiosi. E anche la questione di Essebì che diventa di pietra di fronte a qualcuno che le piace è un'altra storia. Chissà.
[4] a volte c'è scritto solo quello che c'è scritto.
[5] sto parlando *solo* delle single metropol... zitelle, jAs, non staccare il server!
[6] se la tirano? è un modo per palesare il loro disinteresse? si sentono inadeguati perché sanno di scrivere un pò con l'accento, mentre tu sei una meravigliosa principessa della scrittura femminea? non hanno ancora capito come funziona un blog? Cara amica di Zetabì: boh.
[7] che non linkerei neanche sotto la minaccia dell'uso di armi biologiche nella metropolitana di Milano.
[8] e voi sapete che sarei capacissima di farlo, ma giuro che non l'ho mai fatto.
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20/07/04
:: by :: morgan
Mr. Darcy, I suppose
Finalmente, dopo quello surrogato di Bridget Jones, arriva sui nostri teleschermi il famigerato Mr. Darcy di "Pride and Prejudice", completo di quella camicia bagnata che tanto fece impazzire le compassate donne d'Albione.
Le più informate sapranno che l'attore che lo interpreta è sempre lui: una scelta che ha posto seri problemi nel girare il seguito (se avrete letto entrambi i libri, antenati di qualsiasi Becky Bloomwood, mi avrete capita).
Non resta da dirvi che il dove e il quando: RaiUno, mercoledì 21 luglio alle 9.55. Non so se vi farò compagnia: al massimo, rispolvererò il DVD.
N.B. La versione originale contava 6 episodi, se non erro: non posso garantire sui palinsesti di Mamma Rai, ma parrebbe che ne trasmetteranno un episodio al giorno.
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:: by :: nush
Daniel e Matteo
sono i miei due recenti vicini di scrivania...
Ho appena captato una conversazione delirante fra i due
Daniel: "sai che Janet Jackson faceva Arnold?"
Matteo:"Certo che lo so!"
D:"E sai chi faceva Willis?"
M: "Ti prego, dimmi che è Michael Jackson così la legge mi autorizza a mollarti un cartone per la tua ignoranza abissale!"
D: (Serissimo) "Non lo riconosci perchè ha fatto un sacco di operazioni alla faccia!"
M: "... Non ho parole! Ma non puoi credere a una cosa simile!! Lo vedo tutte le mattine! Ti dicon che non è lui!"
D: (Scettico) "Ti do ragione solo perchè così la smetti di rompere!"
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:: by :: squonk
Piaggeria
Vorrei segnalare alle gentili signore che nel Diario dei Diari di Pordenonelegge si parla bene assai di questa itterica magione. Non so, magari fa piacere.
Diario dei Diari
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19/07/04
:: by :: karen
...
Ragazze/i mi è appena successa una cosa che mi ha abbastanza lasciato perplessa…
Sempre per la 626 (sicurezza sul luogo di lavoro) oggi ci hanno fatto la visita oculistica, sempre oggi, ho deciso di indossare, sotto la giacca, una canottierina di intimissimi con un gattino di brillantini sul decolté (qualcuno di voi sa della mia passione per i gatti), nulla di particolarmente sconvolgente (e poi io mi vesto come cavolo voglio!)… insomma dopo una serie di battutine il sedicente medico mi ha congedato chiedendomi se poteva accarezzare il gatto… Ma porca puzzola ho trent’anni (se fossi più piccola o più grande non cambierebbe comunque la mia opinione) perché cavolo un individuo si sente legittimato a dire tutto quello che gli passa per la testa? Scusate lo sfogo!
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:: by :: SuperBimba
Antiborsettata
Lo so che non depone a mio favore, raccontarvi dell'autosomministrazione di letteratura, musica e film dal coinvolgimento intellettuale pari a un coma cerebrale. Eppure il pacchetto/SuperBimba ha in dotazione anche questo quindi via, senza vergogna, verso vette sempre più abissali [oh, ma quant'è bello quest'ossimoro? eh? eh?].
E' un po' come andare a fare la spesa al supermercato da affamati, andare da Blockbuster in un momento di depressione, quelli in cui, per intenderci, potresti prendere il telefono e comporre il numero sbagliato, anche solo per un sms. Insomma, un grande errore. E visto che c'è il 3x2, di dvd idioti ne prendi uno in più. Ieri sera ho guardato questa commediola, Tortilla soup, graziosa, innocua, senza pretese, almeno parzialmente consolatoria. Mi ha fatto venire una gran voglia di mangiare messicano e ha anche dato uno scossone alla mia lista delle celebrità: tra i cinque adesso ho fatto posto a Nikolai Kinski. Tanto per dare ragione a Max, secondo il quale non so resistere all'uomo senza capelli e dall'aria sottilmente malsana.
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18/07/04
:: by :: lisagialla
operazione sunflower: fallita.
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:: by :: SuperBimba
Bonjour sagesse
[ovvero «Il mattino ha l'oro in bocca», pensierini di qualche ora fa, appena sveglia, scritti sul Clairefontaine a un tavolino di Princi]
uno) diffidate delle donne che sostengono che il perizoma è veramente più comodo degli slip. Nella maggior parte dei casi, non è vero. E' come le lenti a contatto: si sta meglio senza, ma dopo qualche minuto ci si dimentica semplicemente di averlo addosso.
due) esistono sempre più uomini che temono il bondage emotivo.
tre) cosa c'è di peggio di una donna volgarmente ubriaca? una donna volgarmente ubriaca per finta.
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17/07/04
:: by :: lisagialla
compagne di scuola
le mie amiche storiche del liceo sono quattro. la prima mi fa ridere solo a guardarla, ha organizzato un matrimonio perfetto - il suo - ed è una importante fonte di informazioni sulla mia famiglia. l'altra ha partorito un piccolo giacomo settimana scorsa e gioca alla mamma universale. l'altra ancora vive in una casa baciata dal sole, non suda, non si spettina e ieri mi ha annunciato raggiante l'arrivo della seconda creatura. la quarta, la più bella di tutte, ha appena vinto questo. poi ci credo che una si sente inadeguata.
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16/07/04
:: by :: squonk
Sensi vietati
Ora che ci penso, nel post di presentazione del "Giallino del mese", una delle padrone di casa ebbe a scrivere (riferendosi al sottoscritto): "quando ho visto l'amore per il dettaglio itterico di quest'uomo non ho potuto far altro che ululare e farlo mio, almeno per un mese".
Ecco, vorrei che fosse chiaro, a tutela della mia ma soprattutto della sua onorabilità, che non mi ha fatto suo. Non ci ha nemmeno provato, ad esser precisi. E da ciò il mio amor proprio, itterico anzicheno, ne ha tratto gran nocumento.
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:: by :: SuperBimba
Reginetta del ballo
Ecco, adesso spengo il pc, preparo il borsone di titti e vado al lago. Due/tre giorni nel mio rifugio privato. Però prima mi scappa un post.
Io avrò avuto a occhio e croce tre anni, ergo la mia cuginasorella otto. Eravamo in vacanza invernale con tutti i (suoi) cugini in un'enorme casa di montagna. Mia cugina si era portata il gioco più amato di tutti: Barbie reginetta del ballo. Ci giocavamo per ore. Funzionava così: quattro bambine-quattro pedine a forma di busto di Barbie (una rossa, una arancione, una verde e una blu), un tabellone, un dado, svariati obiettivi da raggiungere: capitare sulla casella del ragazzo del cuore, quindi sulla casella dell'anello, poi su quella del club per il distintivo (una roba più americana no, eh?), finire nel viale della moda e comprare un vestito alla propria portata (i dollaroni rischiavano di finire presto, con tutte quelle caselle trappola). Così attrezzate, a furia di dadi, approdare all'ingresso al ballo e alla casella vincente.
Quel gioco in scatola, negli anni, è finito nella casa al lago, in un armadio insieme a uno Scarabeo, un Monopoli, un banalissimo gioco dell'oca, un puzzle di Remi e un altro gioco pazzesco, il Pappagallo blu (giochino pubblicitario della Coeco, vi assicuro: molto divertente). Con le amichette delle vacanze, confesso, ci abbiamo giocato fino a non moltissimi anni fa.
La scatola è ancora lì, ormai definitivamente da me usucapita. La conservo gelosamente: è andato perso solo uno dei distintivi, quello del club teatrale. Sparì durante quella prima villeggiatura in montagna.
Il fatto è che, insomma, pensavo di ricordarmelo solo io, quel gioco, e invece!
[Il link porta ai commenti a un meraviglioso post].
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:: by :: lisagialla
la casa
è un piano, un piano per farmi impazzire.
arrivo in una casa nuova, passo qualche giorno a guardarla di sottecchi, aprire sportelli come per sbaglio, appoggiare libri sul comodino. poi prendo fiducia, una giacca e due borse sull'attaccapanni, dall'alto in basso la squadro, perlustro. in un paio di mesi mi approprio del primo cassetto. piccolo, in fondo all'armadio: qualche reggiseno, due magliette. mi allargo. due cassetti in bagno, per la biancheria. due ante in camera per le tute da lavoro: essenziale di mattina, quando minimizzo i movimenti - anche tra sinapsi; comodo quando rientro con la casa piena di gente, mi chiudo dentro e ne esco vestita da persona simpatica. mi espando. scaffale per sottogiacca, scaffale comfort clothes. due ante in corridoio per l'autunno\inverno da civile, altre due per la primavera\estate e riesco ad affrontare persino le mezze stagioni con aria scaltra. l'armadio delle scarpe, l'armadietto per gli strumenti di manutenzione. i cassetti per calze, sciarpe, costumi. l'anta nobile. le borse. dopo due anni raggiungo una razionalità organizzativa nella gestione dello sconfinato spazio degli armadi di cui, onestamente, vado orgogliosa. perfettibile - ci mancherebbe - ma sensata. funzionale. persino pratica da mantenere in uno stato di ordine apparente. ma il male si annida negli angoli e non lo vedi finché non è cresciuto abbastanza.
torno a casa, dopo una giornata sull'orlo della crisi di nervi definitiva. le scarpe scricchiolano, il ciondolo di vetro impedisce la traspirazione, decido di festeggiare il settimo mese senza straordinari iniziando a lavorare - fino alle otto - su un progetto per cui non è possibile, in questo universo, provare interesse. le lenti degli occhiali da sole cominciano a essere sporche di rabbia. torno a casa che voglio solo mettermi a rabbrividire sul divano, con tanto di copertina. togliere la giacca sudata, togliere le calze. entro, sospiro di sollievo. apro l'armadio. posso cominciare a calmarmi.
un momento.
l'impatto cromatico è destabilizzante. niente nero, niente grigio, niente beige. jeans. righe. quadretti, perlamordiddio. non sembra il mio armadio, non è più il mio armadio. sembra piuttosto l'armadio delle camicie del coinquilino. smetto di respirare. controllo i sottogiacca: i miei golf invernali, a una prima occhiata imbustati a caso e impilati alla rinfusa ma no, non voglio controllare adesso. chiudo l'anta di scatto. esco in corridoio, la giacca ancora in mano. apnea. porte chiuse a ogni lato, non so più cosa c'è dietro. apro. qui era a\i, ora ci sono cose. sbatto. apro. qui era p\e, ora ci sono altre cose. sbatto. non sembrano mie, non sono più mie. apro. tutte le mie magliette esplodono fuori dal cassetto delle canotte. sbatto. voglio i pantaloni che ho deciso di mettere domani. apro. sbatto. apro. sbatto. apro. la giacca ancora in mano, sbatto. apro. apro, apro, apro.
la giacca per terra, ancora in apnea corro in camera, al mio primo cassetto. apro. le mutande del coinquilino mi sorridono ignave.
gli armadi, gli infissi, le scale, le strade rimbombano della mia prima espirazione consapevole. scardino una a una le regole della buona creanza, cerco un contegno ma non riesco a sentirmi. mantengo la nota fino ad annaspare. acqua, un po' d'acqua aiuterebbe. a riprendere, se non a placare. mi trascino nel labirinto appannato di ante fino in cucina. apro. al posto dei bicchieri, piatti da frutta.
nero.
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15/07/04
:: by :: SuperBimba
A heartbreaking work of staggering genius
[Interno giorno. Essebì ha preparato il pranzo per il nipotino di tre anni e mezzo. La scena si svolge al momento di mettersi a tavola.]
Essebì: hai lavato le manine, amore?
Nipotino di Essebì: ma zia, io mangio con la forchetta.
Essebì: ...
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14/07/04
:: by :: SuperBimba
Cosa farai da grande?
Quando avevo due-tre anni rispondevo la cuoca. Il fatto è che stavo tutto il giorno con la nonna[1] e mi sembrava una cosa bella e importante il fatto che lei preparasse pranzo e cena e questo, magicamente, mi portasse due volte al giorno la mia mamma e il mio papà.
Quando ho cominciato a capire cose volesse dire quella domanda, ho deciso in cuor mio che avrei voluto fare la cantante. E così ho studiato canto fino al raggiungimento dell'età adulta[2]. Poi ho pensato che non fosse un mestiere abbastanza serio, ma che per un lavoro di quelli davvero seri non ero tagliata: è stato allora che ho deciso di fare la giornalista. Però se non avessi fatto questo mestiere avrei voluto fare la copy come pulsatilla[3].
[1] mamma di mia mamma. Io ho sempre vissuto con i nonni. Sempre, tranne un breve periodo in prima media. I miei genitori erano convinti che venire loro da me nei momenti liberi, piuttosto che trasportarmi di casa in casa, fosse per me il meglio. Erano i meravigliosi anni Settanta, gente.
[2] più passa il tempo, più credo di aver manifestato il mio calvinismo interiore fin dall'infanzia.
[3] lo so, è di qualche giorno fa. Solo che oggi questo post l'ha segnalato lo zio burp e allora ho voluto farlo anch'io. Gattacopiona, come direbbe una blogstar attualmente in vacanza.
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:: by :: karen
La notte porta consiglio...
Ragazzi ho detto NO!
1. perchè credo nei progetti che sto portando avanti da anni qui
2. per quello che ha scritto Jas nel mondo farmaceutico i pesci grandi vengono mangiati dai pesci ancora più grandi (lì sarei una di 60) qui sono Karen, si Anotnio mi hanno battezzato così!
3. perchè credo di poter negoziare anche qui... vi ho detto che lo psicologo che mi ha analizzato mi ha giudicato una 'Top Performer'?
...
va be mi metto a lavorare!
Grazie a tutti! :*
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13/07/04
:: by :: karen
Dilemma
...mettiamo che ad una vostra amica avessero proposto di cambiare lavoro, di guadagnare un po' più di soldi, di diventare *quadro*... ma di lasciare l'Aziendina, i progetti iniziati e soprattutto gli AMICI etc... per buttarsi nell'*universo* multinazionale! E di dover decidere tutto questo entro le 12.00 di domani... voi cosa fareste?
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:: by :: SuperBimba
Paradiso vista ikea
Certo, adesso sono alla scrivania a sfornare gr a ripetizione. Però questa mattina, minibikini, pareo, spruzzino solare e fràcompilation, ho avuto la mia oretta di paradiso vista ikea.
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:: by :: lisagialla
personalità risolta
due delle molte identità di björn ullberg, un pompiere omosessuale svedese che soffre di sindrome della personalità multipla, si sono sposate. si tratta di lars, venditore di auto usate, e siggy, timido topo di biblioteca, entrambi ospitati dal corpo di björn. 'non so come, ma ha trovato un pastore che ha accettato di celebrare il rito', ha dichiarato lo sconcertato psichiatra del pompiere. a pagina settantatre dell'internazionale, lo giuro.
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12/07/04
:: by :: lisagialla
oh oh oh oh oh
stamattina, quando sono entrata dal tabaccaio per la solita combo del lunedì, settimanale + caramelle drogate [1], la radio in sottofondo canticchiava vamos a la playa e io avevo dieci anni, ero nel giardino di casa e mi scheggiavo un dente salendo le scale coi pattini, poi partivo per la montagna ma dovevano ricoverarmi d'urgenza per un'appendicectomia - quel ramo del lago di como - e passavo la convalescenza a guardare con la mamma bandiera gialla [2] su canale cinque.
adesso sono dappertutto, quei ruggenti anni ottanta.
è successo, alla fine. sono diventata mia madre.
[1] non è del tutto vero perché la combo di stamattina alla voce 'dolciume di conforto' prevedeva dietorelle all'arancia rossa; per le alpenliebe lemon mix ho sviluppato un'insana dipendanza e cercavo da mesi una scusa per infilarle in un post. d'altra parte oggi comincia la maledizione del tonidren - provate voi a depurarvi in un ufficio a centoquaranta passi dal bagno - e ingerire panna sintetica a intevalli regolari non mi sembrava una grande idea.
[2] che cosa farà adesso la figlia di red ronnie? la fotografa, apparentemente.
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11/07/04
:: by :: SuperBimba
Cherry trolley girl
cosa fai in vacanza?
Ma io dico, domande di riserva no? Sono cose da chiedere alla single metropol... ehm, zitella trentenne alle prese con il turno dell'alba la domenica mattina? La risposta è dentro di me solo che è complicata. Allora: ho quindici giorni di ferie ad agosto e dieci a settembre. In crisi d'astinenza da fuso orario intercontinentale (da sei mesi non cambio emisfero), vorrei proprio fare un viaggione. O perlomeno un viaggetto. Che potrebbe essere in solitaria a settembre o in compagnia[1] ad agosto. Se viaggio settembrino sarà, ad agosto potrei fare la trolley girl. A differenza di quelle citate da Panorama nell'ultimo numero[2], non andrei a caccia di yacht da nababbi[3] ma a tappe dagli amichetti dotati di magione marinara. Confesso che la preoccupazione di come riuscire ad accroccare un two weeks trolley non mi fa già dormire la notte. Nell'articolo infatti parlano di trolley da weekend e lì sono capaci tutti. Io potrei barare e comprare una valigia di quelle ribaltabili. Tra i consigli di Panorama: bandire i bagagli neri, anonimi e poco riconoscibili all'aeroporto. Stronzata. Io ho valigie rosso ciliegia e ogni volta al nastro trasportatore ho la sensazione che siano le più comuni del pianeta.
[1] che compagnia? boh.
[2] Elisa Triani, Silvia Rocca, Fernanda Lessa, ma anche Selvaggia, definita a metà tra l'ex trolley girl e l'ex scatenata in vacanza tra donne.
[3] che mi utilizzerebbero casomai come boa o come mozzo d'emergenza.
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10/07/04
:: by :: la eli
*bip*
avevo scritto un post tanto carino (posso dirlo, visto che non lo leggerete mai) in cui spiegavo come mai, alle tre del mattino del giorno della mia partenza per le vacanze, le mie valigie siano ben lungi dall'essere pronte. non sono neanche state "pensate".
dopo "add news" e' comparsa la mappa di login. *bip*.
a questo punto, una persona di buon senso potrebbe: a) andare a dormire per avere energie sufficienti per fare le valigie e guidare fino a Pescara l'indomani; b) decidere di preparare subito i bagagli e poi dormire. l'opzione c) "continuare a perdere tempo al pc" pare non essere contemplata. pazienza. come dice il mio collega "common sense is not so common".
buone vacanze a chi parte e buona permanenza a chi resta.
p.s. saro' senza pc per tre settimane, abbiate pieta', aggiornatemi via sms, ogni tanto ;)
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09/07/04
:: by :: lisagialla
confessioni pericolose
sono giorni striduli, questi; programmaticamente bruschi e raccontati a maleparole. con estrema soddisfazione, quindi, comunico alla blogpalla tutta che, dopo un rilassato pranzo ecuatoriano e birra chiara, la vostra affezionatissima - incurante della prova bikini di domani - è ora molto sorridente nonché [incidentalmente] completamente ubriaca.
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:: by :: SuperBimba
SeriePerfetta
Ore nove e mezza, appena sveglia, zapping. Capito su ReteA e wow! la televendita dei MiracleBladeIII SeriePerfetta. Immediato scatta l'essemmesse a jAsOn: tocca registrarla perché udite udite sere non conosce Chef Tony. Forse jAsOn sta lavorando, come gran parte delle persone civili fanno di mattina, allora comincio a saltellare per casa alla ricerca del telecomando del vcr. Riavvolgo al volo la cassetta delle emergenze e poi ta-dah! riesco a immortalare magneticamente alcune delle gesta del tagliatore più bravo del pianeta. Purtroppo la televendita era già a metà, quindi mi tocca sperare di trovarla tutta intera un'altra mattina di queste. Se non altro, poi ho registrato anche un po' di quella della bionda incinta coi condizionatori. Poi toccherà organizzare una televendita soirée.
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:: by :: moni
crazy for you
stamattina ho fatto da guida con ombrellino, dal cappuccino al bar sotto casa fino alla stazione termini, a sei texani smarriti (nonni+genitori+bambini) alla ricerca della "st peter's church".
Mentre eravamo in metro lei, 45 anni circa, carina e di origini irlandesi, guarda le scarpe di 2-3 donne intorno -tutte tacchi alti e punte nervose, devo dire- poi i miei infradito stiletto con rosa in pelle bianca e mi dice:
"Italian women are really so mad about shoes, you wear these amazing shoes even when you go to work!
And it's so hot here! You must really be soooo brave"
Ho raddrizzato le spalle, orgogliosa.
Bravi piccini, i miei piedini meritano proprio uno scrub stasera e le vescichette un bel compeed, su su.
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:: by :: squonk
I giovani d'oggi
Le gerenti ed i lettori perdonino il secondo ricicciamento, ma credo di far cosa gradita pubblicando l'intervista esclusiva concessami dal Piccolo Chettimar, che insomma, qui è uno di famiglia. Best regards.
SMS - Lei dice di avere ventun'anni, eppure ne dimostra non meno di trentacinque. In effetti, a me la sua faccia non è nuova: classe dei "Delfini", quartiere Gallaratese di Milano del 1970?
PCI - Anche se ho dei trascorsi da Delfino (i solutori più che abili avranno colto), a dir la verità, ero nelle "Fragoline". E le posso citare dei manoscritti del quinto secolo avanti Cristo che testimoniano la mia presenza alla Battaglia delle Termopili. Capisco comunque che si sia potuto confondere: mi hanno accomunato a talmente tanti personaggi (non ultimo il famigerato Tiziano Ferro) da indurmi a credere di essere una specie di Zelig privo di forma propria.
SMS - Cosa si prova a guardare una foto di Michelle Pfeiffer, e pensare che potrebbe essere la propria nonna?
PCI - A parte che le potrei inviare una foto di Eleonora Duse e rigirarle la domanda, ho sempre avuto un debole per le donne mature.
SMS - Il maestro le appioppa i compiti delle vacanze. Oltre alla lettura della versione integrale di "Pinocchio" e de "La bella addormentata nel bosco", lei deve sviluppare il tema dal titolo "I giovani d'oggi, o, in altre parole, mio fratello maggiore". Ci dia l'incipit dello svolgimento.
PCI - I giovani d'oggi non esistono. Quelli che andrebbero anagraficamente derubricati alla voce "giovani" si possono invece sommariamente condensare
in due altre grandi categorie: i Bambinoni Grulli e i Vecchi Barbogi Ante Litteram.
SMS - La nonna (che non è Michelle Pfeiffer, si direbbe) o un altro congiunto le mette la mano sulla spalla e le dice "Santiddio, quanto sei cresciuto! Sei alto quasi quanto il Presidente del Consiglio, che Dio lo protegga". Descriva le sue reazioni.
PCI - "Posto che dovrebbero toglierti d'ufficio il diritto di voto, 'invecchiato', nonna, si dice 'invecchiato'."
SMS - Un motivo, uno solo (ma che sia valido) che ha portato un giovane virgulto della Brianza cattolica e lavoratrice a convertirsi nel prototipo del blogger scioperato.
PCI - Così su due piedi, per poter andare a prestigiosi aperitivi con influenti personaggi dei media italiani e omettere di riconoscerli.
SMS - Via col gioco della torre: Herzog o Gonio?
PCI - Questo è un colpo basso, i Post Datati so piezz' 'e core. Butto Herzog, ma solo perchè Gonio mi ha offerto la sua Coca-Cola al Palacucco (e perchè il signor Effe è torinista, naturlich).
SMS - Brodo o Macchianera?
PCI - Butto Macchianera. Se ci rifacciamo alla lectio blasorum, nella "nazionale del Neri" ci sono i fenomeni alla Cassano come gli scarponi alla Cristiano Zanetti. Quantomeno Brodo è uno e indivisibile.
SMS - La Pizia o Arkangel?
PCI - Scusi, non si ricorda la mia faccia alla "mi-è-appena-apparsa-la-Madonna"
al BlogRodeo? Butto la Pizia, anche se con cortesia e dotandola di apposito paracadute.
SMS - Fragola o limone?
PCI - Tendenzialmente salvo la fragola, anche se non disdegno il limone con soggetti predisposti.
SMS - E si continua con il gioco della bottiglia; davanti a chi vorrebbe che si fermasse: Auro, Mafe, Sere, SuperBimba, Jenna Jameson?
PCI - Innanzitutto, lei è proprio fissato con la Jameson.
Secondariamente, lei coglie una grave lacuna nella mia formazione culturale: all'epoca delle dannate feste delle medie, infatti, ero uno di quei ragazzetti sociopatici con gli occhiali e dei capelli assurdi. Non che sia cambiato granchè da allora, ma questa è un'altra storia.
Lei, infine, mi pone davanti a una scelta che definire difficile è un eufemismo grosso come la provincia di Pescara. Mi scuseranno le altre signore (con le quali mi impegno fin d'ora a progettare una bottiglia con cinque colli), ma, per affinità elettive e franchising cerebrale, scelgo Sere-Lisagialla. Anche se, conoscendo la microbloggeuse, mi sbatterebbe la bottiglia sul cranio senza avere nemmeno tutti i torti.
SMS - E infine, le viene concessa la facoltà di esprimere un desiderio da inoltrare a Babbo Natale. C'è tempo, è vero, ma è meglio portarsi avanti col lavoro.
PCI - Il suo acume mi stupisce, o intervistatore. Mi verrebbe quasi da dire che è nel ramo marketing.
"Stimato Commendator Natale,
In quanto rappresentante legale dell'Ordine dei Single Patetici, ti chiederei di portarmi, magari anticipatamente, una persona che mi sopporti, che sappia capire il caos esponenziale della mia mente e che, nei ritagli di tempo, dimostri della stima e - perchè no? - dell'affetto nei miei confronti.
Ma, se non ce l'hai, va benissimo anche un milione di euro in banconote di piccolo taglio e un'autobotte di gelato alla menta."
SMS - Un saluto ai lettori di Squonk e del MBG (sia educato, mi raccomando).
PCI - Le mie congratulazioni più vive ai temerari che sono arrivati a leggere fino in fondo.
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08/07/04
:: by :: SuperBimba
Zero mattina
Potessi scegliere, di mestiere farei la televisione di mattina e la radio di sera. Adesso faccio la radio di mattina e ho fatto tivù nel pomeriggio; diversamente magari non terrei un blog perché sarei troppo impegnata a essere fiera di me stessa. Comunque. Per le conduttrici che vanno in video al mattino nutro una vera ammirazione, ché non è facile essere sempre lucide, pronte e anche carine [io sul lucida e pronta ci lavoro parecchio, ma grazie al cielo a me non serve essere carina; se fosse necessario, temo che dovrei rinunciare a ogni barlume di vita sociale e andare a letto tassativamente alle nove tutte le sere]. Ricomunque. Carine o no, le presentatrici mattutine peggiori della galassia a mio avviso sono le ultime che si sono alternate a Uno mattina - e vabbè, qui si spara sulla crocerossa: ma di fronte alla notizia che l'anno prossimo potrebbe esserci in conduzione Eleonora del Grande Fratello ho come la sensazione che abbiamo davvero toccato il fondo.
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:: by :: karen
Brucio nel vento..
se da qualche parte leggerete di un incendio nel centro di Milano, non temete, sono riuscita (+ o -) ad utilizzare l'estintore.. E' inutile dirVi che quando toccava a me è improvvisamente girato il vento! [n.d.r. per chi non ha seguito la vicenda qui]
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:: by :: SuperBimba
In cinque veritas
Ieri sera ho guardato un film da spegnere il cervello: bellissimo mi confessa la collega nel momento della sincerità delle cinque del mattino. E allora ammetto di averlo guardato anch'io, il filmone di ieri sera, e di aver spasimato come qualche annetto fa per Brian Austin Green. Che ha esattamente la nostra età. Ecco, tra qualche anno girerà ancora i film per la tv, con le rughe, stempiato e tutto dice la collega. Già, farà la parte del padre vedovo con tre bambini che incontra su una spiaggia la bionda che gli farà finalmente decidere di ricominciare ad amare, però poi si scopre che lei è malata e che ha bisogno di un trapianto, allora lui parte alla caccia del vecchio compagno di college che è diventato un chirurgo famosissimo, ma non glielo fanno incontrare, allora lui fa un appello alla tivù, commuove la nazione e alla fine le salva la vita e comprano un cane che assomiglia un po' a Beethoven, ma più piccolo e buono. Mi sa che sarò ancora davanti alla tele a guardarlo sospira la collega giuro che quella sera lì ti penso.
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07/07/04
:: by :: SuperBimba
Memorie a quadretti
Dall'inizio dell'anno ho letto ventiquattro libri. Non saprei stilare una top ten, ma potrei citarveli uno a uno. Memoria prodigiosa? Un tempo, forse. La verità è che io non sottolineo più i volumi[1], perché un tempo lo facevo[2], ma poi mi sono resa conto che poi non avrei mai ritrovato i passi che avrei voluto conservare. Allora ho comprato un quadernino. Alto alto, con la spirale, made in Ohio, U.S.A., copertina nera e quadretti d'ordinanza, da vergare solo ed esclusivamente con la bic nera. Da comprare appositamente, perché invece la mia greenwitch da lavoro necessita di bic blu[3].
Sul quadernino copio tutte le frasi che mi colpiscono, elenco tutti i romanzi e i saggi che leggo e trascrivo anche gli sms. L'ho iniziato nell'ottobre 1999 e lo sto per terminare[4]. A rileggere le prime pagine mi sembra la vita di un'altra.
Per la cronaca:
- primo libro: Amrita di Banana Yoshimoto;
- primo sms: un in bocca al lupo per l'esame di stato da parte di una fiamma dell'epoca, un pianista romano.
- ultimo libro: L'amante di Marguerite Duras;
- ultimo sms: mi vergogno e non ve lo racconto. E' di sere e riguarda il blog, ehm.
Dimenticavo. Tra i ventiquattro libri ce ne sono svariati che posso classificare nella più bassa chicklit. Argomento che mi riprometto di affrontare quanto prima, perché sono una donna coraggiosa, io.
[1] sì, vedi sotto.
[2] matita+righello, ovvio.
[3] perché la bic? perché non me la fregano in ufficio, si trova dappertutto e ha sempre lo stesso colore, anche se mi tocca buttarle ben prima della fine dell'inchiostro. A volte credo che siano incompatibili con la mia grafia mancina.
[4] io non scrivo, minio.
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06/07/04
:: by :: lisagialla
la sottile linea scura
niente di personale, immagino esistano per tutti atteggiamenti altrui che risultano impossibili da comporre nelle griglie della tolleranza. per fortuna ormai sono vecchia e saggia, conosco i miei limiti e riesco a prescindere, a non costruire tutta la mia opinione intorno a quella fissazione delirante. nel caso specifico soprassiedo pure con notevole sucesso però continuo a non capire, a non vedere cosa diavolo abbiano i libri di così delicato da non poter esser trattati come pezzi di vita quotidiana. o siete gli stessi che tengono ogni bottiglia di vino in cantina per decenni oppure - orrore! - le scarpe nella scatola, così non si rovinano? nessuna condanna, davvero, ho addirittura scelto di dividere la libreria con uno così. uno che non mi fa leggere i suoi fumetti. uno che l'altra sera mi ha chiesto di chi è il nuovo lansdale? mio o tuo? e io ho svicolato ma gli basterà un'occhiata per capire.
perché l'ho aperto, tutto. credo anzi di averlo piegato a metà: per leggere in metropolitana è necessario ottimizzare gli spazi e minimizzare le distanze. ci ho di sicuro scritto sopra - certo a matita - perché ci sono cose che vorrò ritrovare facilmente, tante che avrei pure bisogno di cento segnalibri. invece spesso non li ho, allora faccio piccole orecchie a bordo pagina. non basta. d'estate li sporco di sabbia e olio solare; d'inverno si riempiono di briciole e cerchi di caffé in copertina. però vi voglio bene comunque.
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:: by :: SuperBimba
La mossa [sbagliata] dell'orso
Non amo i maniaci della ceretta. Anche un dio greco con la ricrescita sul petto mi toglie ogni pensiero impuro. Non sono una fan del modello orsoyoghi, propendo piuttosto per quella giusta (e rarissima) via di mezzo a T. Sia. La questione è un'altra. Se la natura vi ha dotato di tappeti addominali che potreste far valutare anche dal principe Bijan, vi esorterei a porre un minimo d'attenzione: la camicia di lino è deliziosamente gaysummer, ma magari evitate di sceglierla molto bianca e molto trasparente.
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:: by :: Lola
quando un gioco diventa ossessione
I primissimi giochi elettronici portatili li chiamavano "scacciapensieri" perché dovevano servire a toglierti dalla testa le preoccupazioni quotidiane e a rilassarti... Ma che effetto può avere sulla psiche un gioco come questo? REGOLE DEL GIOCO: cliccate sulla pallina per farle cambiare colore.....
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:: by :: nush
shoe victimism
Lamentino generico in comune con mia sorella...
Ieri si andava per negozi e la poveretta cercava un paio di scarpe. Dico la poveretta perchè ha misure simili alle mie: alta quasi 180 cm, piede 41 contro il mio 40. Peccato che lei sembri una modella e entri con agio in una 44, e spesso anche in una 42... Vabbeh, su questo chiudo un occhio dal mio essere pericolosamente borderline con le taglie, avendo rispettivamente la 46, la 4a coppa D, il 40 di piede. Il che in pratica vuol dire che la maggior parte delle volte se qualcosa veste piccolo, semplicemente non lo potrò avere.
La sorellina comunque si lamentava, giustamente, di non trovare uno straccio di scarpa, in un pullulare di 35-36 e se ne è uscita con una brillante riflessione presa chissà dove: ma visto che le modelle sono tutte stangone avranno pure il piede grande... dove cappero le trovano tutte quelle scarpe alla mod di cui fanno sfoggio?? E le commesse dei negozi pietose: "si è un problema che hanno in tante..." Prenderne atto e provvedere no???
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05/07/04
:: by :: lisagialla
che cosa è successo al blogroll?
è successo che gli hanno dato del ramo morto e lui subito se l'è presa e ha deciso di farsi crescere un'appendice mutante: la trovate cliccando sui tre puntini. i tre puntini sono quella cosa così [...] in basso a destra dell'antico blogroll, cliccate e guardate quello che succede. fatto? oooh. benissimo. se non succede niente, invece, avvertitemi subito. un commento, una mail, un colpo di telefono sarà gradito qualunque altra stranezza malfunzionante avvertiate da quelle parti nei prossimi giorni. a parte zefram, voglio dire.
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:: by :: lisagialla
quattro strade in croce e una certezza
mi perdo con estrema facilità sin dall'infanzia - in famiglia si ricordano di una bambina intraprendente che bussava alla cabina del capitano per ritrovare i genitori scomparsi sulla nave - tanto che, per muovermi fingendo consapevolezza, sono costretta ad appiccicare punti di riferimento uno dietro l'altro e formare percorsi standard immutabili; la qual cosa, di solito, funziona. per una serie di ragioni che a metterle in fila tutte mi viene il malumore, nei miei primi [quasi] due anni di milano mi è capitato di andare a san donato un numero di volte quantomeno a due cifre. ora, io vorrei sapere in quale piega del mio dna è scritto che debba perdermi tutte le volte, sistematicamente. ogni volta in maniera diversa, però, camminando per ore all'andata, oppure al ritorno o anche - se sono davvero in forma - tutt'e due.
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:: by :: la raffa
corollari
Se cominci a boccheggiare per il caldo quando si sfiorano i 24°, sarai sempre costretta alla coabitazione con colleghi che indossano un golf di lana se la temperatura scende sotto i 40°.
Se il tuo ufficio è fornito di condizionatore telecomandato, arriverai al lavoro sempre dopo che il tuo freddoloso collega si è nascosto il telecomando nei calzoni.
Se vai a lavorare smanicata e vestita di un impalpabile velo, rassegnata alle temperature tropicali, il tuo fottuto collega freddoloso avrà preso un giorno di ferie.
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:: by :: karen
Non so a voi
..ma a me questo un po' inquieta!
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04/07/04
:: by :: lisagialla
analyze this
tutte le volte [i. e. ogni mattina da ottobre a maggio] che sbatto la testa contro il muro chiedendomi perché non ci sia starbucks anche qui - e non uno un po' fighetto in galleria ma dieci, cento, mille a ogni angolo di strada, per offrire bevande scaldamani - mi sento rispondere da gente più saggia di me che no, in italia sarebbe davvero impossibile. con la cultura del caffé che abbiamo noi, vuoi mettere? l'espresso al bancone del bar, l'aroma, la miscela; come mi viene in mente, davvero, di cantare le lodi di queste brodaglie americane. regolarmente mi vergogno, metto le mani in tasca e abbasso lo sguardo. non è che adesso per coerenza devo considerare questo un grosso passo avanti? la pizza di tendenza, nientemeno. c'è scritto 'sana e divertente', non necessita di personale specializzato.
[it.hobby.cucina]
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02/07/04
:: by :: squonk
Rimproveri
[Dato che si scrive di bambini]
Mia figlia (treanniemezzo), ieri sera, alle 20.45: "Ecco, i maschi vogliono vedere sempre le partite, e non fanno vedere i cartoni alle bambine!".
[Sì, lo so, l'ho già postato da me: si chiama ottimizzazione delle risorse]
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01/07/04
:: by :: SuperBimba
Pubblicità regresso
Solo ieri è nato Leonardo e già oggi il fratellino maggiore, Nicolò, ha dovuto sperimentare cosa vuol dire non essere più figlio unico. Mamma è in clinica col fagottone, papà è in clinica con mamma e il fagottone, lui è andato in clinica e poi è stato deportato a casa dei nonni[1]. Adesso piange disperato urlando voglio andare a casa mia: inutile l'intervento della nonna che gli spiega che a casa sua non c'è nessuno e che papà arriverà prestissimo a prenderlo[2]. Lui vuole andare a casa subito e che qualcuno lo porti in braccio, adesso. La nonna non ci riuscirebbe. Il nonno non ci pensa nemmeno perché è arrabbiato. Lo sento dal piano di sotto: Nicolò pesta i piedi, si agita, piange, tiene il fiato fino a diventare blu. Penso che anch'io vorrei fare un capriccio simile, urlando qualsiasi cosa, che non ne posso più, che sono stanca, che voglio la mamma. Non lo faccio perchè a trent'anni forse non si può. Ma anche perché ci vorrebbe qualcuno che possa sopportarmi, capirmi e poi coccolarmi: mi sa che gli strepiti a casa da sola non avrebbero alcun senso.
[1] che poi sono i miei zii, perché è figlio di mia cugina, che però io considero una sorella, ma la storia della mia famiglia è un garbuglio dal quale non esco nemmeno io.
[2] del tutto falso, lo sapete anche voi. Papà lo adora ma anche stasera resterà con il neonato fino a quando le infermiere non lo cacceranno a calci.
[nei commenti a questo post la discussione del mese scorso sui pro e i contro dell'essere figlio unico.]
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:: by :: karen
Tempo fa...
si diceva che in Brianza... ma non a tutti era chiaro... ecco la soluzione!
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:: by :: nush
E' un giallo...
...come mai sono Light Cyan e non gialla, pur essendo pulcina??
Comunque mai fatto test piu' bizzarro e piu' azzeccato (se escludiamo il Most Usless Test Ever)
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:: by :: lisagialla
piccole donne crescono
ieri ho consapevolmente preso a [molte] male parole una signora - colpevole d'impazienza strombazzante a un attraversamento pedonale - davanti ai suoi bambini. prossimo obiettivo: menare una vecchietta.
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