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Il giallino del mese

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31/05/06

:: by :: lisagialla
hhgttp \ l'isteria della mutanda

sui libri non c'è scritto. ora, io ho tutta l'intenzione di comprare anche questo ma prima devo finire la debuttante e comunque nutro dei seri dubbi. è che non ci avevo mai pensato, prima di passare quarantotto ore in estatica contemplazione della pila di biancheria accatastata in fondo al letto. e poi leggo in giro e non c'è niente del genere. eppure ho trovato di tutto: gente in delirio, dichiarazioni d'amore cosmico, cronaca dettagliata di un'indigestione lunga tre mesi. io, invece, ho solo un fatto strano da dichiarare. io, da quando ho saputo, compro solo mutande.

la prima volta mi serviva un reggiseno e sono uscita con tutto il completo, anche la canotta. naturalmente, doppia mutandina. corallo. il giorno dopo, ancora: verdino. e turchese. giallino, poi grigio. quindi arancio e poi lilla. sono stata sul punto di prenderle marroni. no, dico: due paia di mutande marroni. e ancora l'altro giorno, che ero in giro essenzialmente per scarpe - perché sono una ragazza di parola. cincischiavo scuse pur di non provare un abito meraviglioso che mi potrei permettere solo vendendo il nascituro alla collezione jolie-pitt e alla fine mi è salita alle labbra la scusa perfetta: 'sarebbe inutile, sa, aspetto un bambino'. la commessa mi ha guardato commossa. o forse era solo perplessa, visto che sussiegosa - io - sorseggiavo amabilmente champagne. 'fissa il calcio' - ho bofonchiato. e comunque poi ho preso le scarpe.

giudiziosamente trentotto. non proprio basse e larghe, tuttavia. in preda al senso di colpa ho telefonato all'amica-madre-di-due per rassicurazioni: 'ma tu hai portato i tacchi fino al giorno prima, vero?'
non hai capito - ha risposto - io sono arrivata in clinica con in mano un paio di manolo. le compagne di banco sono segni del destino. mi sono seduta, ho bevuto un sorso d'acqua ma non è bastato. mi sono calmata davvero soltanto quando ho comprato due paia di mutande. bianche, questa volta. per fortuna.

[+] :: ore 13.05 :: 17 comments


29/05/06

:: by :: lisagialla
piece of my heart

Per fare un film indimenticabile basta Kate Winslet.
il rosso, il grigio e io che mi innamoro di tutto. questa settimana, su left wing.

[+] :: ore 10.35 :: 4 comments


25/05/06

:: by :: lisagialla
we had a deal

non ho chiuso occhio. su quel libro c'era scritto: il vostro numero di piede potrebbe aumentare di una misura o più in via definitiva. vedo le scarpe della mia vita passarmi davanti una dopo l'altra.
una misura o più.
in via definitiva.

[+] :: ore 13.02 :: 43 comments


23/05/06

:: by :: lisagialla
scusi ma lei che lavoro fa?

c'è una signora che viene a farci visita a intervalli piuttosto regolari e noi le diamo dei soldi per il disturbo. non mi spiego in altro modo la seguente conversazione:

- ...e poi, se potesse dare una spolverata seria, per cortesia. sa, è periodo di allergia.
- eh, bisogna aprire le finestre.
- sì ma dopo spolverare. davvero. tutto. tipo le librerie, sotto i letti, i divani.
- già, ci sono ancora i peli della micia [*].

[*] per ragioni che potete immaginare, un paio di mesi fa abbiamo mandato la gatta di casa in esilio dai signori farfinta. ho detto: un paio di mesi fa.

[+] :: ore 11.32 :: 13 comments


22/05/06

:: by :: lisagialla
you know what our childrens' names are gonna be.\ fenomenologia del ross geller

la prima sera ci esco e sembra quasi normale. certo, abituata agli uomini che adesso sì, domani no ma intanto scopiamo che siamo gente moderna e se ci innamoriamo un po' non lo diamo a vedere (tanto poi passa), rimango colpita. neanche gli antipasti e lui è lì che snocciola noi. destabilizzata, ordino altro vino e poi lo faccio salire. trascorre le successive due ore passando in rassegna ogni mio centimetro quadrato di pelle. e sono ancora vestita, a grandi linee.
graziesignoregrazie, mi accomodo sul letto e mi faccio fare tutto quello che ho sempre desiderato, in ordine alfabetico e ritorno. lui si ricorda di avere un orgasmo che è l'alba. mi pare il minimo lasciarlo dormire e preparare un abbozzo di colazione. finisce che la mangiamo a letto. dopo. e arrivo in ufficio in tempo per la pausa pranzo.

la seconda sera è la sera stessa. saltiamo i convenevoli sociali, un fitto - molto fitto - scambio di mail nel pomeriggio ha stabilito che avrebbe cucinato lui: insalata tiepida di farro e gamberetti. per il dopocena, repeat and fade.

la terza sera provo a sentire che aria tira. arrivo alle quattro del mattino con una tisana allo zenzero, duecento sigarette e l'intera - incredibile e triste - storia della sua vita. non ho spiccato senso materno ma un residuo di cuore sì, diavolo: come. hanno. potuto. un così caro ragazzo. gli voglio bene, mi vuole bene, repeat and fade.

la quarta sera mi squilla il telefono mentre raccoglie fragole dalla mia schiena: è il mio amico culodigomma che non sento da mesi e mi lascio trascinare in una conversazione cruda tra ex-compagni d'università. dopo un'ora il caro ragazzo non solo non ha nessuna intenzione di ricominciare a mangiar fragole - almeno aiutami a tirar via la panna, screanzato, che prende di rancido - ma si sente pronto per la grande inquisizione.
come si chiama\da dove chiama\ah davvero avete avuto una storia dieci anni fa\ma non potresti chiacchierarci quando io non ci sono? no, perché ho avuto un'infanzia difficile. certo tesoro anzi scusa, è che era una vita ma figurati non capita mai, a me neanche piace stare al telefono. lui mi vuole molto bene, io gli voglio molto bene. repeat, repeat and fade.

la quinta sera è ancora lì. chiamo la mia mamma per capire a che ora è il matrimonio della cugina silvietta e lui alza gli occhi al cielo mentre carica la lavatrice [le sue mutande tra la mia biancheria? zitta, stai zitta. vuol dire che le cambia, ringrazia e stai zitta]. domani alle cinque, ripeto ad alta voce. lui interrompe ogni operazione, poi sbuffa finché non mi accorgo e saluto di fretta. ma io pensavo che domani avremmo messo a posto la rete wireless ché non riesco a connettermi e questo weekend dovrei lavorare. tesoro. e se io andassi al matrimonio e tu lavorassi da casa tua? just fade.

la sesta sera scopro di essere una stronza insensibile perché avrei potuto almeno chiedergli di accompagnarmi alle benedette nozze della cugina silvietta. poi lui avrebbe rifiutato, ça va sans dire, ma sono le basi della buona educazione, che diamine. dopo tutto quello che ha passato. io cerco di riacquistare la sensibilità degli alluci - otto ore, tacco dodici, gran ballo finale - e mi auguro di stare malintepretando. lui si offre per un massaggio ai piedi. repeat - con inquieta enfasi - and fade.

la settima sera usciamo con i suoi amici e io sono la sua ragazza. sono anche bellissima, arguta e talentuosa. mi tiene la mano pure mentre mangiamo e, mentre chiede le chiavi per aprire la porta di casa mia, si rende perfettamente conto che può sembrare frettoloso ma si sente assai coinvolto e, insomma, non è più un ragazzino. che importa se per innamorarsi basta un'ora, lui una come me proprio non l'ha mai incontrata. una di quelle che dovrebbero imparare a rispondere solo 'grazie', quando si sentono dire certi ti amo. e avanti il prossimo.

[+] :: ore 13.29 :: 14 comments


19/05/06

:: by :: karen
e da oggi pomeriggio..

MODE Manager OFF
MODE quasi Mamma ON

Ce la farò?
Insomma una cosa è l'analisi strategica una cosa è l'organizzazione del corredino e della stanzetta!!!

[+] :: ore 12.23 :: 16 comments


18/05/06

:: by :: lisagialla
procreare costa

  • analisi poco sangue e molte urine: 14.76 euro.
  • multicentrum materna: qualcosa intorno ai 30 euro, che ogni volta mi spavento.
  • preventivo amniocentesi: 900 euro.
  • cena giapponese: 140 euro [credo, circa, mica ho pagato io].
  • uscire a festeggiare la sera della finale di champions league e prendersi tutto il tempo che serve: non ha prezzo.


[+] :: ore 10.37 :: 28 comments


16/05/06

:: by :: SuperBimba
Campo minato

Classifica delle frasi da non dirmi mai e poi mai.
1) vabbè, partiamo sul banale: devo darti una brutta notizia
2) ho ucciso per molto meno: devo dirti una cosa ma non so come dirtela
3) ma lo sai che assomigli un sacco a... per esempio: Kathy Bates ma carina, Silvia Salemi, Antonella Ruggiero, Bette Midler (ma com'è che gli rivolgo ancora la parola?), Carmen Consoli (l'ultima in ordine cronologico, domenica pomeriggio)... mentre il mio amico mi ha detto che gli ricordi tantissimo Fanny Ardant ecco, questo è amore. Vero.

[+] :: ore 10.54 :: 22 comments


:: by :: lisagialla
one way or another

c'era una sicurezza su cui poggiava questa primavera incerta. ed era che, tra la fine del campionato e l'inizio dei mondiali, ci sarebbe stata una pausa. un cuscinetto di silenzio. comprenderete, ora, il disappunto.

[+] :: ore 09.10 :: 2 comments


12/05/06

:: by :: lisagialla
sideways

io volevo farmi regalare un leggìo - anche per la vasca da bagno, ma questa è un'altra storia. loro, invece, hanno pensato di stampare i libri di traverso. rimango perplessa. [trashionista]

[+] :: ore 22.28 :: 6 comments


10/05/06

:: by :: SuperBimba
Pollo placement

Perdonerò al grande maestro di avermi definita critico cinematografico (orrore e raccapriccio!) solo perché, mentre gli spiegavo in (finta) diretta tutta la storia del product placement, sono riuscita a preparare gli spiedini col couscous e sono venuti una meraviglia. Sono così contenta del mio pollo che devo anche scriverlo qui, perdonatemi. E durante il collegamento sono persino scesa in giardino a cogliere i rametti di rosmarino. E non ho sporcato di salsa Worcester la camicia bianca. Ecco, forse cucinare già vestita per l'incontro di oggi con Libero De Rienzo è stato un po' azzardato. Ma tutto è bene eccetera.

[+] :: ore 13.03 :: 2 comments


08/05/06

:: by :: lisagialla
povera creatura

innanzitutto, sono le tette. poi le voci degli altri. gli sguardi incerti che un po' mi abbracciano, un po' mi fanno sentire un'aliena in tournée. vorrei aggrapparmi ma non si può. un uomo solo è al comando - ed è lo stesso che fa le domande intelligenti e lava la verdura come se non ci fosse domani. io aspetto.
al più mi spalmo di body creator prima di dormire.

[+] :: ore 11.22 :: 25 comments


:: by :: jason
H2Odio

Alex Infascelli è un giovane e promettente regista italiano.

Questa settimana, su left wing l'unica - mi sa - recensione positiva di H2Odio. Le mie motivazioni sono discutibili, ne sono già consapevole.

[+] :: ore 10.03 :: 2 comments


03/05/06

:: by :: lisagialla
juste un jour parfait

svegliarsi la mattina, allungare una mano e trovare esattamente un sorso d'acqua nella bottiglia abbandonata fuori dalla borsa la sera precedente. guardare il cielo dalla finestra e non avere la più pallida idea del tempo che farà. vestirsi a caso, prevalentemente di azzurro.

passeggiare fino all'autre boulangerie per il croissant bio, che è così più buono del croissant non-bio da costringerci a colazioni in piedi per la strada, bevendo succo d'arancia dalla bottiglia, invece che seduti come si conviene. guardare di nuovo il cielo e pensare che forse ci si è vestite troppo leggere.

scendere lungo la senna come se fosse una cosa naturale, guardando e non guardando, chiacchierando molto, fermandosi ogni tanto. sei stanca? no. e adesso? decidere di comprare mutande, coccolare orsacchiotti, sognare un abito da sposa con strascico di perline rosso sangue. guardare il cielo e pensare che forse ci si è vestite troppo pesanti.

perdere due ore per il pranzo e trovarla un'idea geniale. destrutturare un raviolo destrutturato. imparare a incrociare le posate - l'orrore, l'orrore - e a bere solo un bicchiere di vino. indovinare i rapporti tra i signori dei tavoli accanto, con lampi di genio, e col caffé accendere una sigaretta solo perché si può. uscire, guardare il cielo.

comprare scarpe.

sdraiarsi da sole a occhi chiusi sul prato in salita del park citroën e cronometrare gli intervalli tiepidi tra raffiche gelide. contare le papere, evitare i bambini, riconoscere gli acrobati. scegliere un colore e andare a fare la pipì. guardare il cielo e accorgersi che, cazzo, sta per piovere.

fare il biglietto per transamerica ed essere costretti a mettersi in fila sul marciapiede. in sette. a chiedersi perchè. non trovare niente di decente da mangiare, poco da bere, posti centrali. avere sempre una pashmina in borsa. guardare il cielo, trovarsi infine soddisfatte di tutto quell'azzurro.

tornare a cena dai signori delle zuppe, come cavoletto comanda. assaggiarle tutte, con dentro il pane, e portarne un paio in camera. guardare alla tv un programma sugli anni di nureyev all'opéra. capire tutto. non essere in grado di dire mai nulla più articolato di merci, au revoir.

[+] :: ore 10.59 :: 8 comments


01/05/06

:: by :: lisagialla
buone maniere

senza calze a un matrimonio?

[+] :: ore 14.07 :: 27 comments