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Il giallino del mese

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31/03/05

:: by :: sasaki
There's one more thing

Di norma, non comincio le cose. Poiché finiscono e mi fa male. Ecco perché. Questa è stata un buona parentesi, e dal punto di vista della mia inclinazione naturale al non dar inizio per non subir fine, e della mia immersione totale in un mondo grandioso che è poi specchio della mia parte femminile. Con ciò non dico mica che questo sia un posto frivolo in cui dar sfogo alla mia innata voglia di cucinare. Perdio non passi il concetto scioccamente sessista della donna che cucina e compra scarpe dalla mattina alla sera. Certo è che se avessi voluto raccontarlo da qualche parte, però, avrei scelto il microbloggiallo.

Spero di aver tenuto quantomeno testa ai miei illustri predecessori. Non pretendo il contrario, ma mi mancherete. Ecco, almeno dirvelo.

Che John Lennon sia con voi, ché la vita è ciò che vi accade mentre state pianificando tutt'altro, ed allora siate lievi, sorridete e scivolate, un po' su tutto.

End, in the end, the love you take is equal to the love you make.

cheers.
s.

[+] :: ore 16.19 :: 22 comments


30/03/05

:: by :: la eli
42 [1]

1) Perche' D.F.Wallace ha scritto "Oblio"? E, soprattutto, perche' io sto ancora ostinandomi a cercare di finirlo?
2) Dove diavolo si sono nascosti "I nomi" di Don De Lillo e "Maus" di Spiegelman [2], entrambi iniziati ed entrambi misteriosamente scomparsi nel nulla qualche giorno fa, lasciandomi in balia dell'Oblio?
3) Posso considerare l'apertura di una Feltrinelli vicino al mio ufficio come "attentato al patrimonio"? Se assumessero commessi alfabetizzati il danno potrebbe anche essere peggiore, mi consolo.
4) Conoscete nessuno che voglia assumere una simpatica (e un po' bizzarra) signora che ha una voglia matta di cambiare lavoro?


[1] una risposta, non una taglia. dedicata a mio figlio che ha letto la Guida Galattica per Autostoppisti in un giorno. sono molto orgogliosa di lui :)

[2] acquistato dopo cotanta segnalazione, non sapendo che il mio sito ne ospita una recensione altrettanto entusiasta piu' o meno dal 2001 (cosa che mi ha comunicato sconsolato il mio co-redattore ieri sera). avrei anche voglia di continuare a leggerlo, se solo lo ritrovassi.

[+] :: ore 23.26 :: 10 comments


:: by :: sasaki
Si vabbé

Uno dice, la guerra. E Bush il piccolo, e la fame nel mondo, e il debito pubblico, le carote bollite e Silvio, sì: d'accordo. Però.

Perché Ally ha una figlia? E biscottino? E che c'entra il cazzo di John Bon Jovi? Cos'avete fatto alla mia Ally? Ridatemela, quella vera, non quella con le zampe di gallina.

My time, is almost through, little left to do, after all I've tried for three years seems like thirty, seems like thirty.

[+] :: ore 09.24 :: 16 comments


28/03/05

:: by :: lisagialla
don't forget the dinner parties

se non avete passato il venerdì inghiottiti da riviste di cucina, ricette materne autografe, diciassette pagine di google aperte e il grande libro delle feste. se non immaginavate cosa fosse, il grande libro delle feste, e apprendete soltanto ora dell'esistenza di un quadernone su cui, mesi fa, scarabocchiai un elenco di quattro invitati, vaghe ipotesi di menu e una lista della spesa; a seguire correzioni appiccicate, tabelle di marcia dissennate e per ogni invito la stessa procedura che si raffina: cose, tempi, persone. se a sera, emergendo, non avete scritto a lettere larghe in cima a un foglio nuovo: pasqua 2005. se il mattino successivo non avete ballato 'un sabato qualunque, è un sabato italiano' lungo la corsia dell'ortofrutta per finire di sacrificare ogni buon senso alla causa degli asparagi. se alle due del pomeriggio non avete interdetto a gatta e coinquilino l'accesso alle cucine - chi moriva di fame, chi di sete - e semilavorato il semilavorabile. se, verso le undici sul balcone a guardare fisso le strade bagnate, non avete realizzato di aver collezionato - a vostra stessa insaputa - tutti gli ingredienti necessari per la preparazione della tradizionale pisellata di pasqua. se non avete mai sentito parlare della tradizionale pisellata di pasqua. se non vi hanno rubato legalmente un'ora di sonno, mentre un'altra è andata via per impastare un pane che, in tutta sincerità, poteva lievitare un po' di più. se non vi siete svegliati con la schiena a pezzi per aver passaverdurato un chilo di pisellini primavera nel cuore della notte. se non avete servito otto portate per quattro lupi a una tavola apparecchiate per due, più il pane. se non avete aperto un uovo giallo, appeso la sorpresa al collo e misurato per due ore sotto la pioggia lo stato di avanzamento dei lavori nel quartiere. se non avete finito il vino scrivendo queste righe e progettandone altre: prossime cose, prossimi tempi, prossime persone. se il bilancio ultimo di unghie rotte è inferiore a sette. se non state rimandando da un po' il momento di trascinarvi a letto pur di non perdere questo silenzio di pace, di pieno e di festa e se il coinquilino non russa già al di là dei cuscini, allora no, non avete idea di cosa significhi - davvero e adesso - pasqua con chi vuoi.

[+] :: ore 00.29 :: 16 comments


27/03/05

:: by :: SuperBimba
Cherry trolley girl[II]

La vecchia amica mi capita a casa, ieri pomeriggio, per farmi gli auguri di Pasqua. Velocemente, che suo marito sta per passare a prenderla. andiamo all'iperstanda di arcore racconta placida perché ci sono le offerte sui detersivi. noi guardiamo sempre le offerte sui volantini e facciamo la spesa di conseguenza. Anch'io - pensavo - ho fretta. Tocca scegliere un po' di vestiti strategici per temperature che variano dall'invernale al tropicale (dal maglioncino di lana nero al bikini rosso, che magari si va in barca) e stipare tutto nella valigina.
Tra dieci minuti scappo dalla redazione e prendo un treno che mi porta verso sud, non so bene dove né quando né quanto. Ma mi porta via.

P.S.: quando scrissi questo, mesi fa, c'era alle mie spalle un ragazzino coi capelli rossi, la maglietta azzurra e uno zainetto arancione e blu che non sapeva come attaccare bottone con me. Nel frattempo è passato sul mio cadavere.
Ah, che belle, le offerte sui detersivi...
P.P.S.: auguri, a abbastanza presto.

[+] :: ore 12.46 :: 4 comments


25/03/05

:: by :: sasaki
Strike back

E' che non mi va di fare cross posting (come si diceva tanto tempo fa sui forum che non grazie a dio non frequento più), ma non potevo non segnalarvi la seconda puntata delle Robe da Single.

Scusate, davvero non lo farò più. E' che mancano pochi giorni e la cosa un pelo mi deprime.

[+] :: ore 17.41 :: 0 comments


:: by :: robba
i dieci pezzi indispensabili di questa primavera

vero è che al giorno d'oggi l'eleganza si nasconde piuttosto tra le pieghe di abiti carissimi quanto senza logo. e tuttavia, che le grandi firme siano dedicate quasi tutte all'argomento è almeno un segno. le mezze stagioni non solo esistono, ma sono le più lunghe. soprattutto sono le più piacevoli per comporre ed indossare un guardaroba. calme, fermatevi un attimo a pensare. la bella stagione permette di variare i colori, sollevare i pesi, sottolineare i toni. inoltre, se è l'audience maschile che vi interessa, risveglia e droga letteralmente gli spettatori. forse avete bisogno soltanto di una lista, quella con i dieci pezzi indispensabili di questa primavera. uno. l'impermeabile in tutte le sue interpretazioni. soprattutto classico, poliziesco, destrutturato e vintage. due. variazioni sul concetto di camicia. da quella sconsideratamente sovrapposta, a quella bianca e maschile con scollatura sulla schiena. dal kimono in stile coloniale, alla millerighe in scala grigi, alla camicia-body verde militare. tre. pantaloni smisuratamente larghi. apparentemente maltrattati in lino e alluminio, elasticizzati a vita bassa e dal colore indefinito, ma soprattutto in grigio verde e rosa antico. quattro. gonne incredibilmente complicate. trasformabili, con la borsa applicabile e la cerniera che approfondisce lo sguardo. oppure elegantissime, tagliate di sbieco in una sartoria all'avanguardia. cinque. golfini instabili. riforma e contriforma del filo di scozia e della viscosa pastello, che lascia scoperta la spalla destra i giorni dispari e si incrocia sulla schiena quelli pari. rivoluzione del cardigan, che alla bisogna diventa spolverino o micromantella. sei. maglietta perfetta. bianca o nera o grigia, rigorosamente senza scritte e apparentemente banale, ma a pennello. videodromica, pronta anche ad inghiottire lo spettatore. sette. sneakers mai viste. carissime o a buon mercato, imbruttite o ingentilite, preferibilmente piatte e dal marchio impercettibile, necessariamente introvabili. otto. ballerine impossibili o stringate artigianali. con il fiocco di stoffa e il tacco grosso a cilindro, le prime. oppure tonde da bambina e con il tacco a stiletto, geometriche in pelle multicolore, decorate con spille, specchietti, bottoni. essenziali e dipinte a mano in rosso o in verde, le seconde. nove. la borsa cinematografica. da postino, come quella di julia roberts in closer. da attivista politica, come quella di cybill sheperd in taxi driver. da cantante alle prime armi, come quella di annie hall. e via discorrendo. dieci. il cappello in tutte le fogge, ma soprattutto di seta a righe o in piume di pavone. perfetto con il sole ma anche quando piove. essenziale in caso di tradimento o improvvisa celebrità.

[+] :: ore 16.00 :: 9 comments


:: by :: lisagialla
la parola di oggi\2

define: invidia. [e che almeno tutto il cioccolato le vada in cellulite] [manolo's shoe blog]

[+] :: ore 15.44 :: 11 comments


:: by :: SuperBimba
Il pelo nell'uovo (di cioccolato)

[qualche giorno fa]
collega di Essebì: ma oggi è venerdì santo?
vicecaposervizio di Essebì: beh, no. è martedì.
collega di Essebì: pensavo che magari quest'anno il venerdì santo cadeva di martedì.
vicecaposervizio di Essebì: no, se per quello cade sempre di venerdì, tranquilla.

[oggi]
altra collega di Essebì, prima di andare in onda: oggi è venerdì delle palme?
redazione: ...

[+] :: ore 12.38 :: 8 comments


24/03/05

:: by :: SuperBimba
Resistere. E auguri in anticipo

Forse non è il caso. Perché il bianco è così sporchevole. E poi sono sempre in auto e la mia auto non è pulitissima. E ci devo stare attente. Poi la mezza stagione non c'è più, figuriamoci, signora mia, che senso ha comprarsi un capetto né leggero né pesante? Che poi finisce come quel (bellissimo) soprabito di jeans di Patrizia Pepe pagato una follia - e lo metto tre giorni all'anno. Però ieri mi è arrivato l'estratto conto della carta di credito e ho scoperto di aver speso incredibilmente poco, in questo periodo. E a marzo anche meno, perché nella graffettina della memoria, che sta nel portafogli, ho uno scontrino solo (Allegra, Sanremo, i miei primi acquisti primaverili, quella giacca che sulla scelta nero o panna ci sono stata un'ora. Nera. E i jeans strappati e ricamati, ma aspetto qualche grado in più e qualche etto in meno, di quelli che ho messo in questo inverno pigro). E poi oggi ci si mette anche Lina Sotis: «sono dappertutto. Spuntano fuori da ogni parte. Lo portano come se l'avessero da sempre nell'armadio, come se non fosse una assoluta novità. [...] Guardatevi intorno e ditevi la verità, un cappottino è proprio quanto mai carino.»
Resisterò?

P.S.: grazie a chi mi ha mandato, oggi, gli auguri. Ma a occhio e croce direi che il giorno giusto è domani;)
P.P.S.: ore 13:15, Essebì convocata in segreteria di redazione.
segretaria Ross: Essebì?
Essebì: eh.
segretaria Ross: guarda il tuo blog.
Essebì: eh.
segretaria Ross: hai scritto capetto invece di cappotto.
Essebì: ma io volevo scrivere capetto.
segretaria Ross: ah. ma poi hai scritto attente invece di attenta.
Essebì: ah. ma adesso sto andando a casa.
segretaria Ross: ma poi vai a correggere.
Essebì: sì, prima faccio un riposino e poi correggo, ok?
segretaria Ross: ok.
Essebì: ...

[+] :: ore 10.44 :: 17 comments


:: by :: sasaki
E' bello fare il re.

Ho due vicine di casa inesistenti. Non ho idea di chi siano, né di come siano. La signora pugliese al piano di sotto le odia. Io sono nuovo nel palazzo, non voglio avere menate, di quando in quando stendo. Tipo ieri sera, e sono fuori sul terrazzo della mia casa di ringhiera, catino per terra, buio.

Quando si accende la luce delle scale, dopo poco, compare una ragazza, carina per carità. Che sia una vicina?

- Ciao.
- Ciao.
- Bella merda stendere alle undici e venti.
- Eh già.
- Single?
- No, ho appena ucciso il filippino, l'ho fatto in brodo, vuoi?
- Ciao, 'notte.
- Ciao.

Beh, sti cazzi, simpatica almeno. Passano una ventina di minuti e rintro in casa. Mentre apro la porta si apre la loro, è ancora lei. Mi guarda.

- Ehi.
- Senti un po', tu...
- Dimmi..
- Ma..
- Ma?
- Ma tu non sei quello di internet?
- Si. (merda)
- Ah.
- Quindi?
- No, perché io ti leggo.
- Ah, bene. E ti piace?
- Uhm, si. Ma era per dirti che non faccio parte di quelle che ti vogliono portare a letto.
- Peccato, eravamo comodi.
- Sei tu che fai le torte?
- No, era il filippino, mi spiace.
- Magari vengo ad assaggiartene un pezzetto un giorno.
- Quando vuoi.
- Mi spiace per il filippino.
- A chi lo dici.
- E adesso le fai tu le torte?.
- No, basta. Questa è l'ultima.
- Allora devo affrettarmi?
- Vedi tu.
- Ok, vengo presto.
- Sembra un titolo di un porno, di bassissima qualità.
- Sei simpatico.
- Un tipo.
- Single?
- A mò? Si, single, si. E' importante?
- Si.
- Capisco. Però mi sembra di stare in Melrose Place, capisci? Le torte, le vicine, io che stendo. Perdio, se ho bisogno del sale te lo vengo a chiedere ok? La mettiamo così?
- Daccordo, io idem.
- Tu idem, deal.
- Deal.
- 'Notte.
- 'Ciao.

Uh, che fatica.


[+] :: ore 10.17 :: 13 comments


23/03/05

:: by :: karen
Non è poi così semplice..

Creare un proprio spot.. si lo so c’è la par condicio, ma giuro non è un provocazione pre-elettorale, (anche se la radio che questa mattina l’ha proposta mi sa che un po’ aveva questa intenzione), la stessa idea, comunque, se non mi sbaglio la proponeva l’autrice di ‘caccia all’uomo dopo i trenta’ .

Ci provo:
Sono Karen parlo a raffica, attiro tutte le situazioni più comiche etc.. insomma con me hai buone possibilità di non ti annoiarti.. ah quando vado a fare la spesa riesco a caricarmi 4 sacchetti e l’acqua!

Va beh fa schifo.. ma che ci posso fare se non sono una pilota di formula uno o una ballerina di danza del ventre.. e professionalmente faccio l’analista di mercato?


[+] :: ore 13.08 :: 27 comments


:: by :: lisagialla
le migliori intenzioni

le mie - che sono tornata a casa presto con un'idea rapida e precisa di cena e copertina d'ordinanza sul divano - e le loro, che non si fanno mancare niente: l'eroe occhiazzurrato, la maliarda, l'antieroe fico, il tecnico indiano, il disgraziato bambino nero col cane. c'è anche una ragazzetta viziata dai piedi perfetti che somiglia alla cortellesi - sapeva il francese: ha tutta l'aria di morire presto - e un mostro invisibile che sbocconcella piloti, risorti di fresco con eccellente tempismo e sorprendente lucidità. c'è un signore che forse è matto ma sembra simpatico e poi piogge improvvise, cigolî sinistri, coreani inquieti, misteriose folate e una partoriente in evidente stato di scadenza. c'è pure uno hobbit molto drogato, ci mancherebbe solo che non riuscissero a mantenere alta la tensione. e poi? basta?

[+] :: ore 10.39 :: 13 comments


22/03/05

:: by :: SuperBimba
World water day

Non ho in casa nemmeno una bottiglia d'acqua. Invece nel bagagliaio dell'auto, parcheggiata in fondo alla strada, ho quattro confezioni da sei bottiglie da un litro e mezzo ciascuna di ottima Alpi Cozie. Ok, s'è capito che in giro un fidanzato per me non c'è. Ma almeno prestatemene uno: solo per aiutarmi con la spesa, per cortesia.

[+] :: ore 19.15 :: 10 comments


:: by :: lisagialla
those words are all remainders

5 giugno 2005. [tom]

[+] :: ore 09.38 :: 15 comments


18/03/05

:: by :: lisagialla
e questo, il vostro signore degli anelli, lo fa?

mettete in una stanza qualunque un qualsiasi numero di persone, di qualsivoglia sesso o formazione, età a piacere, con un comune denominatore, anche minimo, a carattere informatico. accendete un monitor - risoluto quanto volete - e visualizzate un fotogramma scelto a caso nelle sei ore abbondanti di romanzo di formazione. dopo pochi istanti ogni attività risulterà interrotta, i toni di voce improvvisamente alti e concitati. il minimo dettaglio verrà sviscerato per la milionesima volta, seguiranno ricordi d'infanzia e dettagli tecnici, poi qualcuno dirà che una trilogia è una trilogia è una trilogia ma qualcosa nel cuore si ostina ad alimentare una speranza per maggio. tutti sospireranno sorridenti e rimandandosi il rise torneranno alle quotidiane attività.

[+] :: ore 16.30 :: 18 comments


:: by :: SuperBimba
On air

Ho voglia di scrivervi di quanto è bella oggi la primavera (perché oggi è già primavera). Qui all'Orecchio Verde, però, si sta per parlare di blog, insieme al Paglia, a Giuseppe Granieri e Sergio Maistrello.
Corro in studio, della primavera vi racconto più tardi.

[+] :: ore 13.47 :: 8 comments


17/03/05

:: by :: la raffa
si fa quel che si può

Mentre il principe consorte inaugurava la stagione con una deliziosa tutina rossa, la reginetta del ballo apriva la danze del cambio dell’armadio, facendo posto al primo acquisto della stagione, un completo, giallo, di shantung di seta. Urgono consigli per scarpe adatte.

[+] :: ore 10.49 :: 29 comments


16/03/05

:: by :: lisagialla
espelho, espelho meu

mi chiedo che immagine abbia di me l'uomo che nella stessa occasione - cioè nessuna, a meno di non considerare il successivo ingresso al cinema un'occasione e tenderei a non escluderlo, con la rutilante vita sociale che conduco ultimamente. nella stessa occasione, dicevo, mi regala - unico gesto, unico sacchetto, unico pensiero - questo libro e, contemporaneamente, questo libro. data l'unità d'intenti, insomma, a una viene da riflettere: chi sono io? una sovversiva con la puzza sotto il naso? una terrorista molto chic? e comunque, devo ricordarmi di quest'altro signor anderson quando stilo la lista dei film in cui mi piacerebbe vivere. tutti così stupidi e sublimi, impeccabili e decadenti; tutti un po' marci ma elegantissimi. e [quasi] tutti in tuta.

[+] :: ore 17.07 :: 10 comments


15/03/05

:: by :: sasaki
Petrarchino

Se un giorno, nel bel mezzo del mattino,
o pomeriggio tardo, non importa,
vi s’inclinasse un poco il capo chino,
non disperate e chiudete la porta.

Son cose che rimangon poco, fino
a quando solo noi le si sopporta,
ché la realtà ci svicola il declino
e quel che resta è gioia, e non già corta.

Che proprio io vi detti queste rime
vi parrà assurdo e senza alcuno senso,
ma quanto, forse, adesso vi perplime

sarà di certo evento lieto e denso
nel vostro proseguire in quanto esprime
questo sonetto mio, di quel che penso.


Vorrei partire dai lontani albori
ma rischio di tediare e non lo voglio,
che sono ospite e allontano Allori,
ma a tale stregua ho pure nell’orgoglio

che non si pensi che sia troppo fuori,
o pieno di me stesso. E non imbroglio
se dico che ci son degli impostori
soavi come in culo un bello scoglio.

Ma una Captatio, breve, non ammanco.
Perdonerete quanto io sia diretto:
cliccate avanti o indietro se vi stanco.

Che quel che posso in rima io vi rimetto;
su commissione, o di mia sponte, arranco
ma il risultato spero sia corretto.


E quasi primavera, e ne patisco.
Mi pare già d’averlo anticipato,
ma non sia l’oggi quel dov’io sparisco,
che quanto mi contorna ha ricreato

quel me che ostina a dire: “non gioisco”.
Ricalibro il futuro e il mio passato,
cancello e accetto ciò che non capisco,
al più lo metto a parte, inscatolato.

Di questo cambiamento è qui la traccia,
non lo credevo io neppur per gioco.
Ma è un fatto, quindi, e non che mi dispiaccia,

ringrazio ed amo chi sta in questo loco,
che a malapena avrò veduto in faccia,
ma mi ha voluto bene, e non è poco.


Un gineceo di piccole pulcine
solari e dolci e amabili in eterno,
non solo mi ha già reso assai più incline
a tutto quanto ho intorno in pieno inverno

ma mi ha insegnato che delle vetrine
si può goder di più stando all’esterno
di quanto alcune volte entrando, infine,
mi dia l’acquisto vero e sempiterno.

E non è sciocco questo mio congedo.
Son stato per un mese il solo gallo,
ed è il suo bello, e spesso non lo vedo,

di quel che in pochi giorni, dallo stallo,
mi ha smosso trasformandomi in aedo.
Miracoli del “mio” Microblog Giallo.

[+] :: ore 18.21 :: 5 comments


14/03/05

:: by :: SuperBimba
Mi sa che ci siamo quasi[2]

Trentenni a Milano.

Essebì: una coda pazzesca davanti al 69.
Amica di Essebì: ma allora sta arrivando la primavera.

[+] :: ore 17.39 :: 0 comments


:: by :: sasaki
Riposizionamento

Mi sono messo sul culo del mondo. Sto in culo a tutti, a pain in the ass. Nemmeno so perché. Sono cose che accadono, evidentemente; è la vita.

Che se andassi in giro a dire che è arrivata l'ora di mettere la taglia sui fottuti marocchini, e che i comunisti hanno le redini del paese, che nonno Benito non era poi uno stronzo, e Craxi un valoroso condottiero patriotta, beh credo che mi stimerebbero di più o perlomeno sarei al minimo un parlamentare da 20 trombe al mese, che la depressione è una malattia del cazzo, ma da miliardari è già mezza guarita. Giurin giuretta.

Giusto per continuare a parafrasare, sappiate che "molti nemici, molto onore" è una cazzata apocalittica. Non è vera. E' la teoria del cartonato. Come fossimo appoggiati all'edicola sotto casa, i cani - i cani - ci piasciano addosso. Non perché capiscano, ma perché non sanno far di meglio.

Ecco, se mi devo prendere gli oneri di Johnny Deep allora voglio anche gli onori di Johnny Deep. Che significa il conto corrente di Johnny Deep. E scopare. Quanto e con chi scopa Johnny Deep, che cazzo.

[+] :: ore 17.33 :: 6 comments


12/03/05

:: by :: lisagialla
la parola di oggi

define: livore. [e una curiosa omonimia]

[+] :: ore 13.01 :: 16 comments


11/03/05

:: by :: SuperBimba
Mi sa che ci siamo quasi

Gli uccellini nel mio giardino stanno cinguettando parecchio.

[+] :: ore 13.29 :: 6 comments


10/03/05

:: by :: SuperBimba
Si sono presi

Mi restituisc danno un programma per cinque giorni e riesco a infilarci tre blogger (uno, due e tre).

[+] :: ore 17.17 :: 10 comments


:: by :: sasaki
Nostalgia di Tsunami(s)

Ramish: Ma davvero hai vent'otto anni?
Sasaki: Sì, Ramish.
Ramish: Ma io credeva, molti di più...
Sasaki: Tipo, Ramish?
Ramish: Credeva tu anche 31 o 33, com'è che è? Anni di Cristo?

Pausa. Respira Simo, respira un casino.

Sasaki: Ramish..
Ramish: Si?
Sasaki: Tu sei indiano, no? I tuoi stanno ancora là, no?
Ramish: Si.
Sasaki: Ecco, è scoppiata la guerra con il Pakistan, lo sapevi?
Ramish: Ma Google non dice.
Sasaki: Ma lo dice Cristo, vaffanculo te e Google.

Ve l'ho detto che adoravo la cucina tandori? Ecco, non era vero, ero piccolo.

[+] :: ore 17.13 :: 9 comments


:: by :: lisagialla
4/31 - piove

non fate quella faccia. se tra le vostre trentuno non ce n'è una di cui vi vergognate in società, avete una lista che non vale niente. questa è la mia canzone a sorriso garantito. la so tutta e la canto tutta, compresi gli oh e gli uh, tutte le volte. questa è la canzone che tira fuori la primavera dalle nebbie di ottobre, figuratevi cosa ha potuto fare col cielo azzurro di stamattina, il tavolino all'aperto di ieri sera, le ginocchia scoperte di oggi, per la prima volta nel 2005.
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giù.

oh. il trucco è semplice: in questa canzone non piove mai. la pioggia non basta evocarla: o c'è o non c'è. qui non c'è, perché questo è un arcobaleno. è probabile che la prima volta fossi innamorata, io mi innamoro ogni primavera. che fossi all'aperto e ci fosse il sole, che avessi indosso un maglione di cotone in un colore chiaro e che fosse uno di quei momenti in cui sono sicura, bella e felice. quelli che capitano soprattutto in primavera.
e pioverà fin quando
la terra non sarà di nuovo piena
e prima o poi si rasserena.

eh. un altro modo facile per entrarmi nel cuore è pronunciare il mio nome, o una delle sue numerose varianti. vale anche per drupi, sì, ma devo essere di umore raggiante. l'importante è che il cosmo accetti di mostrare l'evidenza: è tutto intorno a me. i suoni, i colori, i sorrisi. certe giornate sono cucite su misura. e sicuramente non è un caso che sia spuntata questa, dall'ipod, proprio stamattina.
uh.

[1 - 2 - 3]

[+] :: ore 14.26 :: 16 comments


09/03/05

:: by :: karen
Aggiornamento pomeridiano..

il suo nome sul display del mio nuovo cellulare.. tregua?
K. Pronto?
B.Come stai?
K.insomma
B. Bla bla
K. Bla bla

Per farla breve mi ha impietosito.. domani mi mandano via e-mail tutti i file per lavorare da casa e quello che non riescono a spedirmi me lo mandano con il fattorino.. (speriamo che almeno non mi capiti quello viscido e maniaco!)

ma perchè ho un senso del dovere così forte, o semplicemente, sono così cretina?! ?O__o

PS tra l'altro ho trovato il sistema di entrare sul PC dell'ufficio da casa, ma mi ero rispromessa di non farlo..

[+] :: ore 16.32 :: 5 comments


:: by :: sasaki
Poca roba

Solo altre 230 mila battute. Per fine marzo. Oggi ne abbiamo? Ah, beh. Ci vuole un cazzo. Io le robe me le trascino fino alla fine fine fine. Poi mi stresso e scelgo: mando tutto in culo, oppure perdo tre giorni e chiudo quel che devo chiudere. E non alla carlona, chiudo bene. Magari al più, un poco sottotono. Ma non è vita, capite?

E’ l’indole di chi non se ne fa una ragione. Arriva, la primavera, non c’è niente da fare. Io ci provo a non cagarmela di striscio, ma lei arriva. Ogni mese, giorno ora minuto sempre più, oramai ci siamo, merda. Io non la stimo. Un po’ per quello che non mi comporta, sono proprio fuori stagione, non me la godo. Un po’ per ciò cui è propedeutica: la fottuta estate, io – e Bruno Martino mi fa una pippa – non immaginereste quanto la odi.

Poca roba, come le mie mal tollerate (e curate) ansie da battute mancanti, poca roba. Ché ogni giorno in più d’estate, è uno in meno in cui attendo il mio inverno. Voi, ad esempio, che fate per i morti? Io magari riposo che ho il metabolismo di un moscerino della frutta. La cosa, va da se, mi stanca un filo.

[+] :: ore 14.36 :: 16 comments


:: by :: karen
Karen's House [day 2]

Oggi ho riposato fino alle 10.00, fino a quando una nuova lite familiare ha richiesto un'importante intermediazione della sottoscritta tra nonna e zia (la prima si è rifiutata di bere tutto il suo succo di frutta!), poi ho letto e di conseguenza, accumulato un po' di incazzatura nei confronti del boss, ma sono riuscita a trattenermi dal rispondere alla sua (penosa) mail di risposta alla mia di ieri sera...
Ora una Buonissima zuppa toscana che Cesara e Cesare Buonamici hanno preparato con le loro manine mi attende.. Buon Pranzo!

[+] :: ore 13.13 :: 6 comments


08/03/05

:: by :: lisagialla
di soddisfazione

anche le bambine fanno oh.

[+] :: ore 17.27 :: 6 comments


:: by :: sasaki
A me mi

A me, la festa della donna fa un po' schifo. Ma non crediate che possa in minima parte essere d'accordo con quei discorsetti da portinaia tipo: la festa della donna è tutti i giorni. Sto cazzo. La festa della donna non esiste. Così come quella dell'uomo, e più in generale gli uomini e le donne.

Perché non vale suddividere il genere umano seguendo un cazzo di piano divino. Allora ci starebbero un sacco di altre classi. Le rosse, le finte rosse (che io adoro del resto), quelli con i baffi, chi porta il 38 emmezzo 39 (questa è la mia, ad esempio)... ma che cazzo vuol dire?

Va bene che a me stanno in culo tutte le feste, ma tutte tutte. Dal natale al carnevale, capodanno non ve lo racconto che se fosse per me andreste tutti a nanna alle sette emmezza per contrappasso.

E poi questa sera cos'è? Tutte in giro a veder piselli? Perché è questo che la grande massa / popolo / bue e pirla, nella sua entità dotata di clitoride, si appresta a fare. Le migliori fanno una cena in casa? Ma perché dio bono? perché? Io la cena in casa con i miei amici l'ho fatta l'altro ieri sera, e non c'era nessuna cazzo di festa.

Che straschifo. A me mi fa cagare, chiaro?

[+] :: ore 16.58 :: 36 comments


:: by :: SuperBimba
Nicolò fa oh!

Anche mio nipote (quello grande, quattro anni e tre mesi) è alle prese con il tormentone i bambini fanno oh. I bambini, però, oltre a fare oh! hanno anche un bel senso critico.

Nicolò [cantando]: i bambini non hanno peli né sulla pancia né sulla lingua...
Mamma di Nicolò: ...
Nicolò [fermandosi]: ma mamma, guarda!
Mamma di Nicolò: ???
Nicolò [preoccupato]: io i peli ce li ho! sui bracci!
Mamma di Nicolò: ...

[+] :: ore 14.26 :: 7 comments


:: by :: karen
Rieccoci

ammalate!!! In 8 giorni sono riuscita a beccarmi 2 virus influenzali senza neanche passare dal via... fortunella che sono! Naturalmente entrambe le volte durante il fine settimana! Ora mi tocca stare a casa fino a venerdì.. potrei riposarmi, se non fosse che tutta la mia famiglia si affanna a chiamarmi dalla mattina presto per sapere come sto, e poi la mia ansia da lavoro incompleto mi costringe a controllare la posta ogni 2 minuti.. sono talmente poco abituata ad avere del tempo libero che non so come gestirlo.. è terribile!

PS Ieri ho preparato un cartamoldello per un vestito!

[+] :: ore 09.50 :: 15 comments


07/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra ex inviata

Cosa cambia quest'anno nel post-Sanremo[1]? Che per la prima volta ho inserito nel mio blogroll i link di due colleghi di sala stampa, una di una radio insospettabile, uno dell'autorevole quotidiano di una bellissima città (ma sono molto discreti, non farò outing). E poi che metto tutti gli mp3 nell'iPod[2].
Eppure, non posso non comprare le compilation. Fa veramente impressione scriverlo, ma lo faccio per il venticinquesimo anno consecutivo.

[1] mi viene in mente quella volta in cui mi chiamò Lucilla dell'ufficio stampa Rai per pregarmi di andare a una conferenza di Nino D'Angelo in sala radio/tv, perché non c'era nessuno e rischiavano di fare una figuraccia tremenda. fagli qualche domanda... ehm, cosa pensi di fare nel dopo-Sanremo? e lui mah, nun saccio manco se ci vado, questa sera, al dopofestival....
[2] brillanti? Ma mi faccia il piacere, mi faccia! E poi la coda bassa, adesso che ho tagliato i capelli cortissimi?

[+] :: ore 12.29 :: 12 comments


:: by :: sasaki
Àndramoi ènnepe mùsapo llùztropon os mala pòlla

Poi finì, il liceo. Cazzo, che botta.

C'erano quelli che giuravano che avrebbero bruciato il libri, erano gli stessi che lo giuravano ogni fine anno e che al raggiungimento della maggiore età non sentivano alcun brivido. Che il libretto erano comunque anni che già lo firmavano, e lo facevano da dio. Dei copisti con due palle così.

E gli altri, quelli che "io non ho mai bigiato"... anzi peggio: "certo che ho bigiato" e poi chiamavano a casa per avvisare la mamma che c'era manifestazione e i soliti comunisti non li facevano entrare in classe. Ditemi voi se questo è bigiare.

Infine c'erano quelli del "ma tu suoni?"
- beh, si io suonerei..
- ah e che genere fate?
- (cristo! non lo so, cazzo)... ehm.. non saprei un po' di tutto.
- ah, noi facciamo death/trash/funk/metal/grounge/super/spruz/gothic/core, eh?
- eh.. già.
- ma tu no?
- ecco, io no. ma bello, però...

Ah, il liceo. Che malinconia. L'anno che vinse Syria, c'erano pure i Neri per caso ed un Baudo d'ottima annata. Di lì a poco l'assemblea d'istituto musicale.. non vi dico che ne uscì. Io beatlesiano doc, ho dovuto ascoltare delle robe tremende.

Dove sono finite le sigarette in bagno? La puzza dei/lle compagni sudati dopo ginnastica. Il lineare B, l'aoristo di gignosco, tutti quelli "che io il classico ce l'ho sotto il braccio" ed era tutto uno sfoggio di Rocci-a-mano. Quel termine - endemico - che fioriva su tutte le bocche. I ciellini che pregavano dopo la prima campanella. E' una scuola che ti apre la mente, ma anche il culo, aggiungerei.

Lo dico adesso perché c'è un'aria strana in giro per Milano, c'è odore di primavera e fine quadrimestre. C'è il Parini che bigia duro passandomi sotto l'ufficio, e il Tenca che mi saluta dalle finestre mentre fumo una sigaretta. Lo dico perché se mi chiedessero se tornerei indietro la risposta sarebbe un pacato ma inamovibile: "col cazzo". Però ero più puro, ingenuo e pirla d'accordo, ma più puro. Poi con gli anni ti accorgi che la vita è abbastanza una merda e va completamente per come meglio le aggradi. E' che se ti finisce la speranza la fiducia, non la trovi all'Esselunga, solo per questo mi vien malinconia. Che all'epoca ci speravo un casino. Oggi non mi cambia niente. Ecco, va detto.

Infine, qualcuno ha per caso un modem da regalare a Lisagialla? No, è che me l'ha chiesto..

[+] :: ore 12.01 :: 25 comments


:: by :: morgan
Viviamo aspettando primavera

Spenti gli echi del Festival, vero e proprio spartiacque tra il rigido inverno e la promettente primavera, diamo uno sguardo alle tendenze moda per la prossima bella stagione...e scopriamo che anche l'ineffabile Valentino non è insensibile ai richiami della tecnologia! Dal sito di Repubblica: Alle sfilate parigine, Valentino propone una giovane donna tra lusso e modernità. Una femme fatale che porta l'I-Pod di brillanti attaccato alla cintura della gonna, si trucca poco e lega i capelli in una semplice ed elegante coda di cavallo bassa sulla nuca. Ma sempre all'insegna dell'eleganza e della iperfemminilità.
Accidenti, mi costringerete, prima o poi, a entrare a far parte di questa schiera sempre più nutrita di giovani donne eleganti e iperfemminili facendo mio il tanto agognato oggetto del desiderio.
Peccato che a me la coda di cavallo bassa sulla nuca stia da cani e, per deformazione semi-professionale, mi trucchi molto anzichenò. Non sarò mai una femme fatale! Tutt'al più, una femme fatalmente inelegante.

[+] :: ore 01.37 :: 14 comments


06/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[18]

Saluti, baci, foto di rito, scambi di numeri e indirizzi.
Come ogni Sanremo il furto del poster.
A un altr'anno (ma anche no).

[+] :: ore 13.36 :: 7 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[17]

Vi avevo detto che quello dell'altro giorno era l'ultimo nonsolonote? Falso, ieri sera me ne hanno chiesto uno per subito e me lo sono inventato al volo. Già gli altri non mi soddisfano granché; questo è proprio il fratellino più triste, ma non vorrei lasciarlo là da solo abbandonato, quindi ve lo copincollo uguale. E poi la storia è davvero carina.

Debby, sul palco come la Fracci

Nel 1956 Carla Fracci era solo una sostituta Cenerentola. L'étoile era la grande Violette Verdy e la ballerina milanese aspettava il momento giusto. Momento giusto che arrivò per un malessere della Verdy: Carla, allora appena ventenne, prese il suo posto. Quasi cinquant'anni dopo, la Fracci ha restituito idealmente il favore.
Non siamo in piazza della Scala a Milano, certo; ma la fortuna può portare anche al civico 212 di Corso Matteotti a Sanremo. Deborah Slater, inglese, in un vicolo in città ha una scuola di danza. Carla Fracci deve ballare al Festival insieme a Peppino di Capri, ma, improvvisamente, si ammala. Ci piace immaginare che qualcuno abbia pescato per caso Debby dall'elenco del telefono ("insegnante diplomata", si legge accanto al numero) e che lei abbia risposto per caso a quella chiamata «E' la mia grande occasione» oggi racconta. E non le si può dar torto. Ha trent'anni, un marito ligure, un bambino e su quel palco aveva ballato solo per i saggi di fine anno delle allieve. Le voleva portare tutte con lei, ma sarebbe stato complicato ottenere a tempo di record l'autorizzazione per far esibire minori in tivù.
Chissà se ha ragione chi dice che le bambine ormai non sognano il balletto oppure se contano di più le cifre (la Federazione italiana danza sportiva parla di 2 milioni e mezzo di italiani col ritmo nel sangue o le scarpette a punta). Certo è che Debby, che si è inventata una coreografia «in meno di un'ora, ispirata al testo della canzone», dimenticando il tulle e preferendo «una tuta blu, più moderna», ha dato una bella lezione, prima che di danza, di coraggio e iniziativa. La fortuna bisogna anche sapersela conquistare. Una fortuna che, questa volta, è arrivata - letteralmente - in punta di piedi.


[+] :: ore 13.19 :: 0 comments


05/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[16]

Vasco in sala stampa. Una ressa, poi una rissa. Alla fine un microfono arriva e prende le sue uniche due battute. Sul microfono, un orecchio verde.
Son cose.

P.S.: non ho postato perché della serata non c'era molto da dire. Ma me la ricorderò.

[+] :: ore 22.35 :: 5 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[15]

Frasi che passeranno alla storia, negli ultimi momenti di riscaldamento.
Totò Rizzo dal Giornale di Sicilia, a chi gli criticava la suoneria del telefonino ritmo samba (la più martellante della settimana) voi non conoscete il gusto oba oba della vita.
Costanza Riformista d'Orsogna (è molto simpatica, le piace il caffè di Starbucks e abbiamo mangiato schifezze a pranzo, aggiunge il sale sulle patatine fritte prima di assaggiarle, non lo so, è una cosa che mi diverte molto delle persone): oddio, piove e adesso mi si allisciano i capelli!.

Paolo Zaccagnini indossa un magnifico cappellone della Roma. Ho scoperto che ieri sera il collega dell'Eco di Bergamo ha incendiato una molotov, ma non l'ha lanciata perché aveva paura di mandare a fuoco tutti gli spettacoli del Corriere. Ho improvvisamente realizzato che il tipo con gli occhi carini a pochi centimetri dal quale ho strusciato le chiappe tutta settimana (capiamoci, qui gli spazi sono piccolissimi e per arrivare alla mia postazione devo passare tra le forche caudine del Di Sicilia, dove gli inviati sono giornalisti di peso e occupano tutto il corridoio) non è altro che metà Klamm. Ops.

[+] :: ore 16.09 :: 3 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[14]

Inizia la giornata più lunga della settimana. Quella in cui non succede niente, si attende la serata (che è divertentissima, ma si fa notte, perché quando è finita la trasmissione tv poi ci sono tutte le conferenze dei vincitori, ma queste cose ve le ho già raccontate), io me ne andrei semplicemente a fare un po' di shopping (tra i miei riti idioti c'è anche quello dell'acquisto di qualcosa di primaverile sempre nello stesso negozio di corso Matteotti) ma fuori c'è una folla indemoniata e non appena uscirò si metterà a piovere, se non a nevicare, come ieri pomeriggio. Ho una gran fame.
Vi lascio il mio ultimo pezzetto della settimana, per chi aveva minacciato di comprare tutti i giorni il quotidiano. Quotidiano che per la prima volta mi ha affidato una rubrichina, seppur piccola piccola, finalmente leggera (cosa che non fa molto parte della testata) e sulla scia della loro miglior firma di costume che ha iniziato il gioco durante la settimana della moda. Ci accontentiamo anche delle minuzie, a volte, da queste parti.

Discografica per caso
«Qui le fidanzate non possono entrare». Non volevano farla passare, la prima volta, nel backstage di Sanremo. Stefania Bonomi, però, non fa la fidanzata: è una discografica. «Due volte ho provato a portare degli artisti al Festival e due volte ho fatto centro. Ma alla fine dicono sempre che sono fortunata» racconta ridendo (e usando un'altra espressione, più colorita). Nel 2003 era alle spalle del cantante romano Roberto Giglio; quest'anno sta con gli esordienti romagnoli Eku. «Pensare che tornare a Sanremo non era nemmeno nei miei piani. Volevo solo buttare sul mercato un singolo, un'idea che mi piaceva: e adesso eccomi qui».
Una strada, quella di Stefania, che parte da lontano. Addirittura dal Giornale di Montanelli, dove faceva la redattrice. «Dieci anni di scrittura, poi mi sono fermata per motivi familiari. Quando ho ricominciato, ho trovato lavoro come ufficio stampa nell'ambiente musicale. Forse per il mio modo di fare, alcuni artisti mi hanno chiesto di fare loro da manager. Da lì sono diventata produttore e oggi anche discografica».
Inventandosi il progetto Eku, infatti, Stefania ha creato un'etichetta nuova di zecca. «Cercavo uno studio per realizzare il disco e sono approdata alla Maccaja di Genova, che fino adesso si occupava solo di colonne sonore». Uno studio con grandi nomi: Pivio, i De Scalzi. «Nomi fortissimi di una città che discograficamente quasi non esiste. Ma adesso ci siamo noi. Perché a quelli di Maccaja il prodotto è piaciuto e abbiamo deciso di inventarci una vera divisione discografica, con tanto di uffici a Milano».
Una donna come discografico com'è? «Un uomo tende a interessarsi solo delle cose tecniche della produzione, una signora, invece spazia di più. I miei ragazzi sono come fratelli minori: me li guardo, me li curo». E se li difende come una leonessa contro la stampa che - dice - non scrive abbastanza di questi esordienti. Perché anche il mestiere di giornalista, lei, lo conosce bene.


[+] :: ore 13.31 :: 1 comments


:: by :: lisagialla
piccolo spazio pubblicità

the bag lady: where chocolate meets fashion.

[+] :: ore 00.57 :: 2 comments


:: by :: lisagialla
un amore eterno

visto che qui in giro è tutto un gran parlare di debiti formativi, chiariamo subito che ho sfangato un anno di lezioni di analisi I giocando allo zainetto. io facevo lei - e la mia mamma, la stessa che anni dopo avrebbe conservato una foto di czj al grido di 'ti somiglia tantissimo', diceva che ero uguale. la storia dell'auricolare, siamo seri, era favolosa; il film, meno. t'appartengo-io-ci-tengo-e-se-prometto-poi-mantengo, però, è un pezzo di storia. della mia, se non altro. poi quella cosa, generazione x? ecco, quasi non riuscivo a guardarla, non fino alla fine. troppa gente, pochi sorrisi e tesi: sembrava una sessione di laurea. invece a me rapiva la leggerezza scema, l'incoscienza del dopofestival. ognuna ha le maîtress à penser che si merita: ambra ha la faccia delle mie amiche e pure la stessa aria svanita. si è accasata con chi sarebbe piaciuto anche a me, ci fatto una figlia e le ha dato un nome normale. ogni tanto spunta, come a sanremo. magra, bellissima come sanno essere le mie amiche. dice quello che le passa per la testa, evidentemente, e mica sempre una può illuminarsi di riflessioni profonde. di certo, non le mie amiche. dichiara legittimamente scandalosa l'eliminazione dei velvet e non accetta di giocare al teatrino: lei, in jeans, non sembra in vetrina. ha il coinquilino in gara e prova a non averne l'aria, per scansare l'onda caciarona della polemica stasera ha quasi messo il muso. non sarà televisivo, non sarà brillante ma sembra felice davvero, quella ragazza. poi magari no, ma sembra. come le mie amiche. per niente facile.

[+] :: ore 00.08 :: 7 comments


04/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[13]

Davanti ai miei occhi Gwen Stefani. Dalla sarda ala sinistra le colleghe le danno della sciampista. Ancora più a sinistra il collega marpione improvvisamente balbetta. Alla compagna di banco di destra sembra una gran donna.
Io vorrei farvi solo vedere come cammina e come sta seduta e come fa ciao con la manina. Ragazzi.

Aggiornamento delle 20:55. Siccome non di sola Gwen vive la donna - e francamente credo nemmeno l'uomo, ma se volete chiedo un po' in giro, vi comunico che questa sera il gentile sponsor Regione Calabria ci fornisce mezze maniche al tonno del Tirreno, mantecato ai corallini e basilico, salumi e sott'oli ma soprattutto quelle cose simili a sostanze stupefacenti che sono i dolci tipici. Calabria, se a Milano non entro più nei pantaloni, è colpa tua.
Aggiornamento delle 21:58. I giornalisti sono dei cazzoni, però a me piace vedere lo scatolone che passa nella sala stampa con tutte le nostre offerte per il Darfur (anche se con il grande vecchio Zaccagnini che urla al suo erede Spinelli fuori i dobloni, coglione!)
Aggiornamento delle 22:22. Essebì in sala stampa viene trattenuta a stento perché sta per venire alle mani con un collega dell'Unità. Che scrivano quello che vuole sul suo giornale, lui e la sua scoppoletta, ma negare che Sergio Muniz sia un'esplosione di talento, ecco, questo non lo posso tollerare.
Aggiornamento delle 22:30. Ma solo per me Awanagana è un mito? (nella mia rubrica ce l'ho sotto la G, il signor Gana Awana, e per questa cosa proprio l'altro giorno mi hanno preso in giro)
Aggiornamento delle 23:40. Il fior fiore del giornalismo italiano (Zaccagnini, Luzzatto Fegiz, Laffranchi, Biamonte, Soragni, Ferraris, Vacalebre, Dondoni) è allo scacio completo. Dalle retrovie l'Unità ha stretto un patto di ferro con l'Eco di Bergamo e non se ne esce più. C'è una telecamera Rai a immortalare tutto, ma credo che per decenza continueranno a propinare il question time.
Aggiornamento delle 00:25. Se il mio collega di sinistra fa trillare ancora la sua suoneria monofonica con Mary dei Gemelli Diversi il suo cellulare finisce giù dalla finestra. E se il posto in cui si trova la sala stampa si chiama Ariston Roof ci sarà un bel perché.
Aggiornamento (non credo ai miei occhi) delle 01:24. Si esibisce deo gratias! l'ultima giovane, quella che è accroccata come Irene Grandi e sembra una di Amici (direi che era siciliana, se solo la Sicilia esistesse davvero). Poi passerà la ragazzina dell'ufficio stampa a consegnare a tutti la fotocopia delle classifiche con data ora e firma del notaio Luciano Quaggia di Milano. A noi delle classifiche autenticate in fotocopia ovviamente non importa nulla, ma non avete idea dello spreco di carta, quassù.
Aggiornamento delle 01:29.
La nuova Sardegna: Vacalebre, chiudi il portatile!
Il Mattino: sto lavorando...
La nuova Sardegna: ma dove cazzo hai la ribattuta? A Secondigliano?
Aggiornamento delle 01:33. Sui campanari mezza sala stampa urla voglio morire e l'altra metà canta fra martino campanaro. Altro che question time: su raiuno dovrebbero mandare le urla basta! basta!.
Aggiornamento delle 01:40. Liberatemi, o portatemi la colazione.

[+] :: ore 20.23 :: 15 comments


:: by :: sasaki
Alle volte

Alle volte si ha l'onore di poter dare certe notizie.
Giuliana Sgrena e' stata liberata. Buon weekend ragazze(/i).

[+] :: ore 19.08 :: 2 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[12]

Qualcuno ha visto la mia sciarpa? Mentre la cerco, vi lascio le trenta righe (che poi sono trentasette) di oggi. E poi vado a fare il mio lavoro vero: la radio.

Rudy, l'uomo dei fiori
«Interior decorator? Flower designer? Vabbè, diciamo che sono un fiorista» racconta Rodolfo "Rudy" Casati, che da brianzolo va dritto al sodo e sa che quello che conta sono proprio i suoi fiori. Le performance di Rudy a Sanremo sono infatti i bouquet: ranuncoli, papaveri, rose, ogni sera una composizione. Ma arrivare all'Ariston non è stato facile. «Non puoi sapere cosa sono i concorsi floreali se non ne hai mai visto uno. Competizione fortissima, agitazione esagerata, adrenalina a fiumi». A gennaio il concorso del Mercato dei fiori di Sanremo: non cosa da poco, è la piazza più importante del sud Europa e del bacino del Mediterraneo, con 2mila300 produttori e 370 commercianti. E in gara Rudy sbaraglia i concorrenti («tutti delle principali scuole italiane, io l'unico senza nessuno alle spalle») con tre mazzi a tema («ispirati a tre principesse: Lady Di, Sissi, Grace Kelly»), poi viene convocato in riviera e parte l'avventura: creare i bouquet per gli ospiti del Festival. «Che siano belli ma semplici, perché devono essere perfettamente riprodotti da mille fioristi associati al Mercato: così la preparazione viene fotografata in ogni mia fase. Poi si vendono in tutta Italia». Un bello spot per il maestro. «Non nascondiamoci: serve per la mia attività, che è stata iniziata da nonno Rodolfo ed è sempre intitolata a mio padre Mario, anche se lui non c'è più. Adesso ci lavoriamo in cinque, io, mio fratello, le mie sorelle e mia madre; poi, siccome per noi i fiori e le piante sono cultura, arrivano i giovani, gli stagisti delle scuole che fanno tirocinio. Un po' come me, che per imparare ho fatto cinque anni di collegio, ma di quello serio, undici mesi l'anno fuori casa». Poi, ricorda, qualche anno di università, a scienze biologiche: ma il profumo dei fiori era più forte della passione per i libri. E ora, la quarta generazione? «Mia figlia Chiara ha dieci anni e per ora le piacciono di più gli animali. Dopotutto mia moglie è veterinario. Mia moglie che per quanto tempo dedico ai fiori potrebbe chiedere il divorzio, invece mi sostiene sempre». Questa volta da casa, che agli animali, si sa, del Festival di Sanremo non importa un bel niente.


[+] :: ore 14.54 :: 1 comments


:: by :: sasaki
Non

Non ho visto Sanremo, né l'ho ascoltato in radio come avrei voluto. Proprio niente. E' stata la prima volta in vent'otto cazzo di anni. Poco male, penserete. E invece no: è stata una merda. Non fosse altro che ho passato 3 (cazzo, tre!) ore al telefono con colei che ha saputo tirarmi su il morale come nessuno mai, archivierei la serata nel dimenticatoio dei giorni che non sono serviti a nulla.

Sanremo è il concentrato di tutto ciò che odio. Ma lo guardo da sempre, e da sempre lo commento con interesse. E' il mio personalissimo Giro d'Italia, che ha me il ciclismo (così come la xbox, il calcio, il pugilato, la pasta, le macchine, le moto, i finocchi cotti o crudi ed i cavoli con tutti i loro derivati e ciò che con "cavolo" fa rima - tipo: il broccolo) fa schifo da morire e faccio finta non esista.

Averlo saltato mi fa sentire in colpa. Fossi credente, giuro, andrei a confessarlo. Ma non mi pare il caso, che se mi presentassi da un prete oggi penserebbe fossi finalmente lì per costituirmi. Mi terrò quindi questo peccato nell'animo, e camminerò greve per le strade con il viso smunto e bianco di chi non può redimersi. E, la prossima volta che mi chiederanno se sono un Dio, io risponderò di sì. Fosse anche Gozer il Gozeriano: non ho ancora un televisore funzionante, questa sera ho un impegno che non vorrei avere ma che non posso rimandare, domani, qualcuno, mi ospita? Per la finale...

[+] :: ore 10.04 :: 5 comments


03/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[11]

Il siparietto della serata è la quasi compagna di banco (unione)sarda che vuole convincermi a mandare un sms a Daniele Groff con scritto senza te non è lo stesso Sanremo. Io l'ho appena scritto a un collega di Capital (situation, Augusto!) e lo dico anche al compagnuccio, ma insomma, Daniele Groff, no, converrete che non posso.

Aggiornamento delle 22:40. La Secca, via sms, mi comunica di aver trovato una somiglianza tra Will Smith e Giulio Andreotti (per via dei padiglioni particolari) e io comincio a farneticare sul cioccolato al latte e il black velvet. La reclusione mi fa decisamente male.
Aggiornamento delle 23. [in preascolto con la radio]
Essebì: carino quello ricciolino seduto là...
Essebì: ...
Essebì: mi ricorda qualcuno...
Essebì: ...
Essebì: eppure...
Essebì: ...
Essebì: aaaargh! SERGIO MUNIZ!!!
Ebesssebsìi: ...
Aggiornamento delle 23:20. Se ne va Muniz e la gara, come prevedibile, perde il suo miglior rappresentante (meglio di Muniz? meglio di Muniz.) Pigi Ferrantini.
Ambra: ma i Velvet non si fermeranno a Sanremo.
Il Giornale di Sicilia: arrivano minimo ad Arma di Taggia!
Aggiornamento delle 23:50. Il furto di uno scambio d'occhi casualmente intenso con perlappunto Pigi Ferrantini mi esplicita la nota metafora del giacomo giacomo, ma siccome non vorrei sembrarvi una pazza dal bioritmo uterino non ne scrivo più e continuo a giacogiacomizzarmi qua nel mio angolo di sala stampa.
Aggiornamento delle 00:45. Finito!:)

[+] :: ore 21.52 :: 18 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[10]

Ancora in deficit di lucidità dopo l'apparizione davanti a questi miei due occhi di Will Smith (ecco, anche il mio ultimo ormone dormiente in attesa dell'arrivo della primavera si è svegliato, adesso sembrano tutti gioiose particelle di acqua lete), vi comunico che il mio vicino di banco ha preso a parlare da solo (secondo Callimaco è in diretta con la sua radio interna). Io ho finito le Daygum. Enrico Boccadoro è un tantino meno carino di quello che credete, fanciulle. Alessandro Preziosi è invece di molto bello ma non mi comunica granché. Aldo Montano non so, forse viene più tardi e vi racconto. Tutto sommato ho avuto pochi istinti omicidi, oggi. Forse solo uno, quando la collega da Milano mi ha chiesto vabbè i Velvet, ma non puoi mandarmi un'intervista con uno più importante, Gigi D'Alessio?. E come black is the new black o 21 is the new 30, Pierluigi Ferrantini is the new Daniele Groff.

Quindi, per non farvi sentire troppo soli, mentre mi accingo a comporre le mie trenta righe di poesia, risparmiandovi i pezzi economici, vi mando il mio "sanremo-nonsolonote" di oggi.

Dietro le quinte Kaballà freme per le «sue» creature
Sul palco dell'Ariston non ci è mai salito. Ma la sua musica ha già trionfato. L'anno scorso in coppia con Mario Venuti ha firmato Crudele, premio della critica. E anche quest'anno, con Antonella Ruggiero, mette l'ipoteca sul riconoscimento più ambito dagli artisti. Eppure, Pippo Rinaldi, in arte Kaballà, non ha mai calpestato quelle tavole. «Chissà, magari in un Festival che punti davvero sulla qualità» dice ridendo. Scherza, Pippo, ma non nega il fascino della manifestazione. E da Milano freme coi bagagli pronti per la Riviera, in costante contatto telefonico con la sala stampa per controllare l'accoglienza della sua creatura. «Mi hanno detto che la canzone è stata accolta da un grande applauso, vero?» chiede apprensivo ma fiducioso. E a un nuovo premio della critica cerca di non pensare troppo. «Due in due anni? Troppo difficile, dai. Certo che se uno ha la cosa più bella deve essere premiata, anche se quest'anno ci sono certi pezzi da novanta...».
Tra i pezzi da novanta, però, c'è anche lui, una delle anime della Sicilia che fa musica. Da un decennio collabora con la Musica & Suoni di Catania, l'etichetta, appunto, che ha portato al successo Mario Venuti. «L'arte fatta bene può dare risultati pregevoli. Io ci metto l'amicizia, i consigli, il parere sui progetti e i contatti - indispensabili - con l'editoria milanese. Di catanese ho l'entusiasmo e la vitalità, che è contagiosa. Quanti ragazzi ci telefonano per proporci i loro lavori!». I primi nuovi talenti sono già pronti. Chissà se venderanno, vista la crisi del mercato. «E' la rotta, che va invertita. Bisogna investire nella musica dal vivo, negli spettacoli, nella multimedialità. Insomma, nella cultura della musica». Anche a Sanremo? «Sì, anche a Sanremo». Magari, un altr'anno, con Kaballà - finalmente - davanti alle quinte.


[+] :: ore 17.38 :: 6 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[9]

Sì, il cappuccino anche questa mattina era buonissimo (e anche il pain au chocolat che ci va appresso).

P.S.: questo post non ha assolutamente alcun senso. Ma se qualcuno scrive in volo su un boeing, non vedo perché io non possa farlo in diretta su Raiuno. Prosit.

[+] :: ore 12.59 :: 12 comments


:: by :: sasaki
Tempo

A tempo debito troverò il modo di raccontarmi quanto ogni cosa mi sia accaduta, nel tempo, abbia avuto un valore, ed un motivo. Un che di trascendente che ti plana addosso con ritmi e grazia solo sua, avvolgendoti magari e, nel dubbio, dileguarsi. Con il tempo, con il mio tempo, rivedrò quanto di mio ho abbandonato per la strada a mo’ d’improbabile Pollicino alla rovescia, ché ciò che ho lasciato alle spalle è un qualcosa che non avrei intenzione di ritrovare, né quella stessa strada ripercorrere per altri versi e manifesta sproporzione di logica ed intenti. Oggi ho la scia triste di chi non si ricorda d’esser stato uno migliore di così. Oggi affogo, un po’ come tutti, con questo tempo, sotto una neve che a me sa di rimorso. Per tutto ciò ho perso e per ciò che nemmeno ho ricercato.

It's been a long time, now I'm coming back home.

[+] :: ore 09.21 :: 7 comments


02/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[8]

Innanzitutto: non ho mai voluto fare considerazioni politiche e neanche questa volta ne farò. Ma sappiate che sono stata applaudita da Flavio Cattaneo e dal ministro Gasparri. (però no, non sono stata assunta al Tg1 nelle ultime ore)
Mi hanno regalato la maglietta uomo bastardo e giuro che me la metto, ha.
Il mio vicino di banco (compagnuccio Antonio, non ti dico nulla per non farti soffrire): Paola e Chiara sono troppo brave.
Io con tutti 'sti blogghi di Sanremo non ci capisco più niente.

Aggiornamento delle 00:20. rimaniamo sereni dice Bonolis. SERENI? Non ha cantato nemmeno la metà dei giovani. Ho sonno, ho sete e ho fame.
Aggiornamento delle 00:35. Ecco il vero abbrutimento: mi sono accorta di non aver MAI acceso oggi il mio telefonino personale.
Aggiornamento delle 00:45. Ho cercato di finire con le chiappe in un piatto di pasta e ceci. Il mio collega di fronte si è addormentato con la testa sulla mia scrivania. Quella di fianco si è attaccata alla bottiglia di soluzione salina. Liberateci.
Aggiornamento delle 00:46. Se Bonolis tira fuori la miliardesima metafora io sono pronta a uccidere.
Aggiornamento delle 01:25. Due miei miti del giornalismo discutono alle toilette mentre io vado a fare pipì. Buonanotte a tutti. Vado a una festa. Sciau, a domani.

[+] :: ore 23.00 :: 21 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[7]

Mi sembra di essere uno di quei blogger che fanno anche i giornalisti seri. Comunque mentre scrivo un post vi copincollo il "sanremo-nonsolonote" dal Sole24Ore di oggi.

Ma Aristide ha già vinto
Dire Ariston è dire Sanremo. Anche se in ogni città d'Italia, o quasi, esiste un cinema o un teatro che porta lo stesso nome, Ariston è sinonimo di "palcoscenico della canzone italiana". «Chi ha vinto il Festival? Mio padre» racconta ridendo Walter Vacchino, che dell'Ariston è il vero padrone di casa. «Si chiamava Aristide. E si è inventato il multiplex, negli anni '50: un multisala con tanto di cinema all'aperto, sul tetto, nello stesso fabbricato dei magazzini Standa: insomma, quello che oggi è la moderna concezione di centro commerciale più cinema. Pensare che solo le leggi urbanistiche dell'epoca gli impedirono di realizzare il suo sogno: costruire cinque sale e insieme un grande albergo per gli ospiti».
La storia dei Vacchino, però, comincia ancora prima, quasi cent'anni fa. Nel 1906 il nonno di Walter, Carlo, apre la prima sala a Sanremo: sono gli anni dei film muti «con un pianista straordinario, che riusciva ad accompagnare i film anche se era cieco». Da nonno Carlo i Vacchino ereditano l'inventiva, la passione per le novità e il talento di non spaventarsi mai. Nemmeno nel 1977, quando all'improvviso il Giardino d'inverno del Casinò risulta inagibile e nel giro di una settimana il Festival deve trasferirsi all'Ariston. «Sembrava un teatro fin troppo grande» racconta ora Vacchino.
Ma anno dopo anno, la manifestazione diventa il gigante dei giorni nostri e con lei cresce il teatro. «Eppure non c'è solo la settimana del Festival. Abbiamo ospitato di tutto, dai campionati mondiali di boxe a una Settimana liturgica, con duecento vescovi a concelebrare messa sul palco». Con la voglia dei Vacchino di non fermarsi mai. «Sono impegnato in prima persona a traghettare il cinema dal proiettore al digitale. Voglio cercare di riportare la gente fuori di casa la sera. Quando Sanremo ha cercato di abbandonare l'Ariston, nel 1990, portando il Festival al mercato dei fiori, ho avuto la conferma della mia certezza: nella vita non bisogna mai adagiarsi su quello che si possiede». Anche se quello che si possiede è il teatro che, almeno per cinque giorni l'anno, è il più amato degli italiani.

[+] :: ore 22.40 :: 12 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[6]

Non sono scappata con Michael Bublè o col cantante dei Velvet. Anche se. Sto lavorando come una pazza per le mie ormai proverbiali trenta righe di poesia più tutto il resto, che mi diverto e parecchio, tra un moment e l'altro. Stasera, semmai, vi dico.

[+] :: ore 19.43 :: 5 comments


01/03/05

:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[5]

Poi succede una cosa triste e tanti piangono. La vita è un po' pazzesca, così è.

[+] :: ore 22.18 :: 10 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[4]

Ogni volta che la Felini parla qui si leva il boato brava! brava!: non a caso è stata scoperta dalla moglie di Bonolis, no? Il suo tormentone è ho le farfalle e abbiamo decretato che ce le ha in testa. Però è bellissima.
Stasera fa freddo, talmente freddo che prima di uscire ho messo sul letto tre coperte e due piumoni. Zaccagnini ha mangiato una banana gelata e ha commentato dev'essere come fare l'amore con un eschimese. Vacalebre si scandalizza perché qualcuno dice che questo sanremo è meglio dell'anno scorso e commenta grazie, quest'anno ci sono dei cantanti, l'anno scorso c'era Andrè. Mioddio, me ne sono ricordata all'improvviso. Andrè. E dire che viviamo benissimo anche senza.
Ho scoperto che un sacco di colleghi hanno dei blog, ma non posso linkarli, che peccato (ovviamente sapete che sono corruttibile, e in che modo).

[+] :: ore 21.27 :: 18 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[3]

Se non mi trovate più, mai più intendo dire, è perché sono scappata con Michael Bublé.

[+] :: ore 14.31 :: 16 comments


:: by :: sasaki
Oh, boy

Ovviamente, io, faccio pipì da seduto. E lo trovo anche ovvio, poiché è più comodo. Leggo, mi riposo. Ecco. Tutto ciò, oltre al possesso di ventuno paia di scarpe, non gioca affatto a mio favore nell’oramai pluriennale, personalissima, battaglia contro la mia analista, la quale, un giorno, mi disse:

- Sa cosa?
- No, non so cosa...
- Lei è un po’ troppo donna. Dentro, dico.
- Senta – risposi pacato – io la pago per togliermi le paranoie, non per aggiungermene. Conviene?

Non convenne affatto e da allora le dimostro cotidie la mia eterosessualità. Ma sono io quello che sbaglia. Di fatti non ha mai inteso metterlo in dubbio. Voi non lo sapete ma gli analisti sono sempre certi della sessualità dei propri pazienti. Che per loro è una cosa matematica: “Mi scusi, l’ormone parte con le donne o con gli uomini?” Con le donne, risposta. “Vede? Non è omosessuale”. Che è già un bel perché. Voglio dire, nessun problema, ma almeno saperlo. Io lo so. Che poi mi sento un monaco zen, ma lasciamo correre.

Ma io mi ostino e sto seduto. Colgo l’occasione, e mi ricordo possessore di un pene, in casi di grave assenza d’igene (leggi: in ufficio, laddove il pelo pubico prende coscenza di se stesso e organizza manifestazioni, cori, campagne anti detergente et similia). E perloppiù mi schifo di quanto in quel modo non contribuisca affatto a migliorare la condizione del luogo che mi ospita. Ma tant’è... fra me ed il tifo ci metto ancora una mira niente male, poco allenata in verità, ma utile alla bisogna.

Tutto ciò per dire che, con dovuto rispetto, sono in paranoia dura. La comunicazione per l’affaire “Giallino del mese” mi ha colto alla sprovvista. Come un bravo attore alle prime armi che aspetta in quinta il suo turno con la garanzia di essere quello dopo, dopo, dopo. Poi gli muoiono tutti “quelli prima, prima, prima” e alé, dentro senza ripassare. Altra similitudine con gli esami di riparazione, io li ho fatti tutti con un ansia e una carogna addosso che litigavano fra di loro su chi mi avrebbe ammazzato prima. Di norma vinceva il professore di greco. Sono qui, in pasto a delle pulcine quindi, o così m’han detto. Merda, che fine ingrata, spolpato a piccoli e minuziosi “becchettamenti”. Oddio c’ho l’ansia da prestazione, che un’orgia la vivrei meglio. Insomma, che vostri alti pesier cedino un poco, sicché fra lor, miei versi abbiano loco. Baci.

[+] :: ore 12.09 :: 21 comments


:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata[2]

Il mio primo tormentone è un altro Festival? sono invecchiata[1], che sostituisce per i primi giorni questo è l'ultimo, eh, ma anche qui a Sanremo bisognerebbe venirci in primavera, quando non c'è nessuno, perché dev'essere carina, tutto sommato.
L'altro tormentone è il question time[2]: l'hai firmata la liberatoria?ma farai domande? oddio, credo di no, a meno che io non possa chiedere al cantante dei Velvet se vuole uscire con me (che almeno in diretta tv non potrebbe trattarmi male)[3].
L'altro tormentone ancora sono i telefoni che squillano ininterrottamente alle postazioni (deserte) dell'Unità: un chiaro complotto comunista.
La prima terribile verità, appresa mentre tuffavo il naso nel mio cappuccino preferito, è che a Sanremo tutti si chiamano Pietro o Giuseppe. Anzi, secondo l'inviato di una radio locale, al Sud tutti si chiamano Pietro o Giuseppe.
La seconda terribile verità è che ogni anno mi tocca lavorare di più.

Storico: per la prima volta una mia apertura di pagina è nella rassegna stampa che consegnano a tutti al mattino. Peccato che chi fotocopia ha tagliato la firma.

[1] nella foto sul pass ho tre chili in più di guance e i capelli lisci e lunghissimi, direi che questo aiuta a sentirmi perlomeno diversa. Se non, giustappunto, invecchiata.
[2] inspiegabile mezz'ora nel palinsesto di Raiuno che verrà occupata dalla sala stampa. Io lo dicevo, che il vero spettacolo è qui.
[3] eppure sarei tra quelli con diritto di prelazione sull'apparizione televisiva, in quanto inviata di quotidiano con oltre 100mila copie vendute al giorno. Mah.

[+] :: ore 11.30 :: 2 comments


:: by :: lisagialla
bree van de kamp spick-and-span fan club

allo scoccare delle sette di sabato mattina sono crollata di testa sul piccoletto, sotto i colpi del grande complotto e dei primi otto episodi di - indovinate - desperate housewives. lo so, lo so. blateravo di fruizione dilazionata e di quanto bello fosse avere i giovedì da aspettare ma ecco, avrete presente: la volpe, l'uva, cose così. niente sex and the city, niente twin peaks, niente american beauty: non bastano quattro donne in diverse colorazioni di capelli, una morta e qualche rosa. gabrielle - smile - è un concentrato di fastidi, fatta salva una certa sventatezza. non si dispera, non ne ha la sorte: trova molto meno di quello che cerca. lynette - e mentre scrivo ingurgito caffeina in pillole - è ostaggio di una famiglia disperante, si disintegra disegnando di continuo i limiti di un equilibrio in affanno. susan è bellissima e deliziosamente credibile nel ruolo di gilmore mom, è tenera e buffa e irresistibile, financo, se hai la faccia di teri hatcher. altrimenti, un caso disperato. chi tiene il tempo, certo, è bree: la sua disperazione è una marcia trionfale. cappellini coordinati e lacrime invisibili. comporre le ossessioni in regole non serve [più] a mantenere il controllo né [soltanto] a rendere indispensabile il proprio potere; quel sorriso - questa è la mia famiglia, è la mia casa, è la mia cosa - si deforma in strategie cristalline di difesa, implacabili di attacco. bree è la lucidità che cercavano le mamme disperate che ho conosciuto, il puntiglio di impacchettare l'ineluttabile e metterlo sotto l'albero a natale, con tanti auguri. ostinate a credere che sia la forma a modellare la sostanza, bree è tutto il decoro che rimane.

[+] :: ore 10.29 :: 10 comments