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30/06/05

:: by :: SuperBimba
Giuro

Il dramma si scatena questa mattina attorno alle nove e quarantacinque. Succede dopo il nescafè e prima che io passi davanti a qualsiasi specchio. Succede che mi tocco la faccia...
Argh.
E' tornato.
Non lo vedevo da secoli, dai tempi del mio viaggio a New York.
L'herpes labiale.
Bello grosso, rosso, pulsante.

Scatta la procedura d'emergenza. Dopo aver rovistato inutilmente a caccia di un rimasuglio di Zovirax o equipollenti, mi metto la prima cosa che capita (un prendisole di Johnny Lambs, rosso con gli elefantini blu e azzurri. Roba da far impallidire Rachel Greenwald, secondo cui il potenziale fidanzato si può annidare ovunque, quindi bisogna uscire di casa sempre carine e a posto) e mi precipito in farmacia (sì, i clienti della farmacia la mattina sono tutti sopra i settantacinque anni, ma vedi mai che il farmacista sia carino? mi direbbe la Greenwald. Ma io ho FRETTA. E comunque il suo libro è una gigantesca minchiata). Chi soffre di herpes sa che ogni secondo è vitale, prima che il morbo si espanda irrevocabilmente.
Tra l'altro, ho anche bisogno della mia cura per la pressione.

La farmacista si chiama Marta (buon segnale, no?) T. (segue cognome tedesco). Sembra uscita da Sturmtruppen.
Essebì [mostrando la ricetta del medico]: buongiorno, innanzitutto avrei bisogno di questo.
Farmacisten: questo non ce l'abbiamo. Vedo se ho qualcosa di simile.
Essebì: sì, tanto è per...
Farmacisten: si vede, signora. Lei non si regge in piedi.
Essebì: ...
Essebì: e poi è successo un dramma, questa mattina. Mi è scoppiato l'herpes.
Farmacisten: !!! Faccia vedere! [con la faccia di Essebì tra le mani] Non si preoccupi! Siamo ancora in tempo!
Essebì: ...
Farmacisten: ecco allora corra a casa subito SU BI TO! si lavi BENE le mani e metta questo! [pomata a base di aciclovir, ben nota a chi soffre della stessa, periodica scocciatura] e poi le dò un'altra cosa ma è un segreto SE GRE TO!
Essebì: ???
Farmacisten: prenda queste [comuni compresse di Cebion] e ce l'avrà una mano libera, no?
Essebì [pensando]: come no, non appena ho finito di raccontare di questa pazza sul blog
Farmacisten: ecco, prenda una compressa e ce l'appoggi sull'herpes. Glielo secca! Basta che lei non lo tocchi MAI con le mani!
Essebì: giuro.
Farmacisten: però poi sabato lei TORNA QUI DA ME e mi fa vedere l'herpes che SI E' SECCATO! Vedrà!

Adesso, quindi, devo staccarmi dal blog e mettermi col Cebion sul labbro. Dopotutto ieri uno dei miei colleghi tecnici mi ha fatto passare il singhiozzo chiedendomi semplicemente cosa c'è in fondo al pozzo? e quando io ho risposto l'acqua ha smesso sul serio. Giuro.

[+] :: ore 11.09 :: 18 comments


29/06/05

:: by :: SuperBimba
In extremis

Ah, beh, comoda, direte voi. Strombazza ai quattro venti che farà un resoconto del blograduno ma poi dopo aver lanciato la mano nasconde il sasso. O viceversa.
Il fatto è che - e non è una scusa - non ho nulla da aggiungere agli altri post che erano tutti bellissimi. Posso solo sottolineare che le scarpe erano ex scarpe meravigliose, sneakers di seta (di quelle che sai che comprerai una notte e forse mai più), e che dalla foto appare esattamente il vero - e cioè che sono ormai giunte al capolinea. Cosa che farebbe inorridire mia nonna, secondo la quale le scarpe vanno lucidate eccetera. Ma lei non conosce internet. O meglio, a volte sbaglia nome e chiama internet il televideo. Ed è già una drogata di televideo, figurarsi se le insegnassi a usare il computer. E poi quel paio mi pareva tanto adatto all'abbinamento alba di lavoro+minifuga in campagna. Ma dopo averle viste nella scarpiera, riconosco che devo proprio buttarle.

In questi giorni ho imparato molte cose.
Io non amo gli scherzi e questo lo sapevo già. Non mi diverte farli, mi dà fastidio subirli, anche se sono solitamente una fanciulla beneducata e cerco di stare al gioco (anche se non so quanto la realtà mi si legga in faccia). Ecco, ho scoperto qual è lo scherzo peggiore in assoluto. Un mio vecchio amico che non sentivo da tempo mi chiama sul cellulare, con numero privato, ma per farmi il sorpresone si presenta come ufficio del personale di azienda a cui ho mandato negli anni svariati curricula. Ecco, non ci fosse stato qualche disturbo sulla linea e qualche mio "pronto? pronto?" in extremis, forse lui adesso sarebbe morto.

Non vorrei che Freud avesse ragione. Ma ho rischiato di perdere la cosa meno opportuna nel posto più sbagliato del mondo. La mia catenina con scritto Marta (fatta proprio così), alla quale si è allentato un anellino del ciondolo è cascata sul pavimento di casa di una persona che proprio non doveva essere lì. E men che mai con qualcuno. Ma se non mi fossi accorta in extremis del brilluccichio sul parquet, forse io adesso sarei morta. Di ansia. Ma non so se più per la sorte della persona in questione o della mia adorata collanina.

[+] :: ore 15.26 :: 12 comments


:: by :: lisagialla
with a circus mind that’s running round

credo di aver perfezionato sopraffine capacità antisociali, se consideriamo l'essere presa a male parole dalla signora sulla banchina della metropolitana - che ha trovato irrispettoso il mio sguardo davanti all'avviato processo di beatificazione per papa wojtyla - una crepa temporanea nel progetto non guardarmi, non ti sento. non ti sento perché sto pensando. e sto pensando, di preciso, a cosa avevi in mente il giorno in cui hai comprato quello che adesso hai indosso. perché nella catasta di magliette hai scelto quel verde rancido, per esempio. avevi una borsa in tinta, forse un paio di scarpe? con la stessa scritta? fashion pop revolution? parimenti cubitale? e rosa? shocking?
tu, un giorno, hai dato dei soldi in cambio di quella maglietta e io troverei qualche difficoltà a farmene una ragione. se non fosse che sono appena saliti due metri di modello minorenne con occhiaie disegnate e braccia pallide e perfette. per fortuna questo viaggio sembra non finire mai: sono ancora a lambrate. dei del cielo, lambrate. ho sbagliato metropolitana.

[+] :: ore 11.51 :: 20 comments


28/06/05

:: by :: lisagialla
scarpiera



[+] :: ore 10.51 :: 7 comments


:: by :: nush
Cinefili o cinofili

Sto per abusare dell'indubbia fama di questo blog per scopi squisitamente personali.

Ma sapete anche voi come sono le caccie al tesoro e quella voglia insopprimibile di vincere ad ogni costo. Con tutto che cercare aiuti ovunque è previsto dalle regole del gioco.

Qualcuno di voi sa la risposta? Chi è che ha detto questa frase?

A chi gli domandava perchè non avesse mai voluto scrivere un'autobiografia, un attore rispondeva : "Quelli a cui piaccio mi conoscono già e quelli che nn mi sopportano non credo abbiano voglia di leggere qualcosa su di me".

[+] :: ore 10.19 :: 23 comments


27/06/05

:: by :: MaxTG
Ah, il vecchio B.B. e l'Europa.

Certo niente di nuovo ma e' comunque divertente e triste insieme ribadirlo.

[+] :: ore 17.56 :: 2 comments


26/06/05

:: by :: SuperBimba
Esausta e felice

Un blograduno che rimarrà nella storia dei blograduni. Entro breve un resoconto (anche rasoterra), per chi l'ha visto, per chi non c'era, per chi ci ha ascoltato. Stay tuned.
Per questa sera, tocca iniziare coi ringraziamenti, cioè con quello che di solito sta in fondo, ma una promessa è una promessa (soprattutto quando la si fa in diretta). Allora grazie innanzitutto ai padroni di casa. Alla gialla lisa e al coinquilino. Al navigatore. Al guru. Alle signore degli aggiornamenti sentimentali, la Raffa (che un po’ è giallina, un po’ è la signora Farfintadiesseresani, un po’ è la donna del destino di Ligabue) e Susan, che non si stupisce più di nulla. Alle signorine che hanno davvero comprato le scarpe nuove. All’omonima che sa di numeri, col fiancé. Ai Barbalberi con monofiglio, essendo stati traditi dalle primogenite per i Gemelli diversi. Alla famiglia straniera: altri due che internet è un posto pericoloso eppure ci portano i bambini. A chi sta facendo la maturità col Farfi come professore. A chi c’è già passato (col Farfi come professore, intendo). A insospettabili piloti di auto sportivissime.
A chi è arrivato direttamente dal Piemonte, dalla Toscana (con le amiche, una ragazzablu e… la mamma!). Per chi è arrivato addirittura da Roma, da Salerno e dall’altra parte del mare.
Baci lo stesso agli assenti giustificati: l’esamanda mae* e il Morris, collegato al telefono.
Scusate se ho dimenticato qualcuno. E' proprio ora della nanna.

[+] :: ore 22.25 :: 23 comments


24/06/05

:: by :: MaxTG
Quando troppi bambini fanno oooh!

Cosi', giusto per sfogo voglio trovare chi continua a parlare di "crescita zero e che non si fanno piu' figli in Italia" e avvertirlo che lo stanno prendendo in giro, non e' che non ci sono o non si fanno, e' che sono nascosti tutti qui a Riccione.
media 2 figli per mamma incinta al settimo - ottavo mese.
E quando in spiaggia tutti insieme fanno oooh....FANNO PAURA!!!

[+] :: ore 21.30 :: 2 comments


:: by :: SuperBimba
I discorsi delle cose

Avrei molte cose da scrivere, ma questo clima sahariano mi ha soffritto il cervello e sfruculiato l'ipotensione ortostatica (in pratica, di quando in quando me mareo). Mi limiterò a rendervi brevemente partecipi della mia riflessione postprandiale, immersa nella mia attività domestica preferita: il lavaggio dei piatti. Ebbene: mia tipica è la fissazione per la vita delle cose, e in particolare per il fatto che gli oggetti ci sopravvivono senza alcun riguardo per la nostra presunta superiorità ontologica. Oggi, in particolare, ho notato che nel mio scolapiatti c'era un pezzo di storia della mia famiglia. Piatti spaiati - di quelli che poi usi per cucinare, ma non metti più in tavola neanche se pranzi da sola - appartenuti a servizi con cui apparecchiavi per pranzi e cene di quando eri ragazzina, con mamma e papà; bicchieri della nutella - e purtroppo non compri nutella da ere geologiche; coltello rubato dall'ex fidanzato durante una vacanza a St.Malo (il viaggio, dieci anni esatti fa, doveva durare finché duravano i soldi, allora dopo un paio di settimane avevamo cominciato a comprare baguettes et camembert, ma ci mancava il coltello e non potevamo certo acquistare un intero set); tazzine da caffè che usava il nonno, per anni appunto addetto alla preparazione del caffè (e nel suo ci metteva un goccio di grappa); tazzona con pupazzo con palloncini davanti e minuscolo pinocchietto dentro, che ogni volta che bevevo caffellatte e plasmon da bambina mi stupiva, all'apparire man mano che si abbassava il livello del contenuto; tazza che usa ancora la nonna per il caffè, bianca a fiori gialli, ma ce le avevamo anche coi fiori arancioni e con disegnini anni Settanta rossi, verdi e arancioni, come del resto la nonna Carolina (che non era davvero mia nonna), che ce le aveva uguali; posate pesantissime stile immediato dopoguerra o con manico di plastica azzurra molto ruggenti Sessanta.
E tutto questo mi parla di troppa gente che non c'è più.

[+] :: ore 19.42 :: 9 comments


23/06/05

:: by :: lisagialla
the wedge of reason

  • avete presente quella cosa che si dice quando si lavora in agosto? che sembra di essere usciti di casa un'ora prima? sciocchezze. un'ora prima - nuova feature settimanale - è pieno di gente.
  • le zeppe nuove sono incredibilmente comode, sul serio, e poi sono sulla bocca di tutti. tutti quelli che incontro, almeno. alte? sì, forse un po', ma vale meno: c'era scritto anche su vanity fair, e alla voce benessere.
  • quando non sostanzialmente circolare, una piazza deve per definizione conservare un rapporto larghezza su lunghezza ragionevolmente intorno all'unità. altrimenti non è una piazza, dio delle città, è uno stradone. inoltre, è buona creanza nominare le viuzze, che dalla sedicente piazza si dipartono, in maniera differente dalla piazza stessa. scavare una trincea lungo l'intero perimetro con zeppe nuove - ancorché incredibilmente comode - per leggere a ogni angolo piazza della repubblica è quanto di più prossimo esista, in toponomastica, alla circonvenzione di incapace.
  • podders don’t like cellphones, portable video, other people. mentre annaspo sorda verso il luogo convenuto calpesto innocenti, insulto l'amica d'infanzia rea di telefonata inopportuna e sudo copiosamente: please, don't take a picture.
  • le zeppe nuove - incredibilmente comode - insieme a una qual aria contrita permettono di profondersi in scuse per il ritardo roboante guardando negli occhi la commensale in attesa.
  • una borsa piena di bustine di zenzero è prerogativa irrinunciabile, al giorno d'oggi, in società.
  • nonostante l'incredibile comodità delle zeppe nuove sia assurta ormai a luogo comune, forse un agile meccanismo di conversione non guasterebbe. che so, una levetta, una qualunque pensata idraulica.
  • fare un film sugli ultimi giorni di una rockstar che si ammazza mascherata da kurt cobain non significa fare un film sugli ultimi giorni di kurt cobain. permette invece al sudore, accumulato durante le precedenti peregrinazioni, di fondere il camoscio delle z. n. i. c. [ma non è un'idea brillante, il camoscio? morbido, antisdrucciolo: altro che party feet] alla pianta del piede. irreversible.
  • il tragitto metropolitana\casa dura esattamente quanto please don't let me be misunderstood, quella lunga.
  • dopo quindici ore di onorato servizio e una breve camminata, l'estrazione delle estremità inferiori dalle graziose calzature - fkaznic - ricorda nella minuzia la spiacevole esperienza con la finestra del giovane ortho stice, detto 'il tenebra'.


[+] :: ore 09.31 :: 20 comments


22/06/05

:: by :: karen
non ho il link..

Il pensiero debole, di Luciana Littizzetto
3 giugno 2005


... E poi da qualche mese è comparsa Adriana. La donna con un solo neurone. Che al confronto la Felini di Sanremo è Rita Levi Montalcini. La ragazza col culo che parla. Solo quello. Perché quando prova a parlare con la bocca non la si può stare a sentire. Quella deficiente che si prova i vestiti davanti al cellulare e conta le cose quattro alla volta: «Quatro steline...quatro paperele... quatro gatini...». Poi si rivolge al suo boy e gli dice:«E tu sei quatro volte matto». No, carina. Lui è quattro volte pirla ad innamorarsi di te, balenga. `Sto poveretto ti ha seguito per mari e per monti. Ha speso miliardi in bollette del telefono mentre tu gli tiravi più pacchi di Bonolis. Gli hai dato l´appuntamento in mezzo al mare e quando è arrivato arrapato come un polipo ti sei fatta arpionare con un elicottero e gli ha fatto Toh! col braccino. Lui, il cretino, invece di mandarti a stendere e fidanzarsi con una velina, ha continuato ad inseguirti a destra e a manca e poi ancora a manca e a destra. Finalmente ti trova in discoteca. Tu lo guardi. Lui ti guarda. Gli ormoni cantano l´inno alla gioia. E tu? Bela bergera? Invece di posare la caipirigna e volargli sulle piume che fai? Gli sussurri nell´orecchio: «Adesso mi sposi». Eh no. Te lo dice una post femminista. Tu adesso gliela dai e non rompi più le palle, gattamorta. Invece niente. Ricomincia la rumba dell´inseguimento. Anche lui, il Diego,come intelligenza non è che brilli. Non è Tullio Regge, voglio dire. Però è figo come non mai. Se solo sapesse quante donne al posto di Adriana starebbero ferme immobili, dispostissime a farsi acchiappare per l´elastico dei collant. Ultimamente ha regalato ad Adriana quattro gatti. Tutti insieme. E lei, che è scema come una capra, invece di dirgli: «Ma sei cretino a regalarmi quattro gatti? Te li guardi tu poi quando vanno in calore tutti insieme? Gliela cambi tu la lettiera inondata di puzzerie?», no, lei li conta. Uno,due, tre e quattro. Fino a quattro ci arriva, questo l´abbiamo appurato. Dopo chi lo sa. Quasi quasi rimpiango Megan Gale quando si sbatteva su e giù per i grattaceli con lo skate, sudata come una lumaca da fare alla parigina.


[+] :: ore 11.38 :: 4 comments


:: by :: SuperBimba
Pizza toast caffè e aureola

Dio esiste. E la prova stava pranzando ieri verso le 14 in un caffè di Parma, vicino al Teatro Regio. La prova si nutriva di trancio di margherita, toast, acqua e caffè. Se oggi quell'uomo si trova qualcosa di strano appiccicato addosso, sono i miei occhi che non si sono mai scollati di là.

[+] :: ore 09.24 :: 11 comments


20/06/05

:: by :: moni
Wild Girl

31 Maggio 1987. I Duran Duran avrebbero suonato nella mia cittadina d’origine.
Io avevo 12 anni e un papa’ in sindrome “La Mia Africa”, per cui vivevamo in un paese dell’Africa Equatoriale, dove le notizie sui Duran arrivavano con mesi di ritardo dai colleghi pendolari nella forma di vhs con registrazioni di DeeJay Television e speciali di Red Ronnie.
La notizia del concerto arrivo’ subito, invece. Fu mia cugina a strappare a sua madre il permesso di potermi chiamare per dirmelo “Suonano proprio qui! Ti rendi conto?”.
Me ne rendevo talmente conto da farmi venire la prima crisi isterica della mia vita. Non riuscivo proprio a capire la crudelta’ dei miei genitori, come era possibile che non volessero farmi partire?
Serviva solo, dopotutto, un visto speciale dell’ambasciata e un biglietto aereo dal costo esorbitante.
Non mi ricordo quanto tempo rimasi chiusa in camera a piangere.
So solo che mi sentivo vittima di una immmensa ingiustizia ed ero convinta di essere la ragazzina piu' sfortunata dell’intero universo.

19 Giugno 2005. Roma, Piazza S. Giovanni.
Sono passati 18 anni, vendo fumo per lavoro. Grazie a questo, sono di fronte a una hostess scazzata che mi mette un laccetto al collo e mi dice “si accomodi” mostrandomi il buffet e la fornitura illimitata di Cornetti Algida e ricordandomi che “lei puo’ muoversi liberamente (!) in tutte le aree, purche’ esponga sempre ben visibile il suo pass”.
Mi rendo conto che tutto il pubblico ha all’incirca la mia eta’, e mi viene da ridere perche’ qualcuno ha ancora le magliette con i Duran giovanissimi ma, noto, sono senza spalline ora!
Inizia il concerto e sono cosi’ vicina a John Taylor che riesco a vedergli le goccioline di sudore sulla fronte e la stempiatura. Un riscatto in piena regola.
Finisce la prima canzone, lui alza la testa e guarda nella mia direzione.
Occhietto bastardo, sorride e si morde il labbro inferiore.
Vampata di calore e poi, all’improvviso, mi e’ stato tutto chiaro. Lampante.
Si’ insomma, le bestioline che hanno popolato la mia vita e tutto il resto.
Traumi adolescenziali, li chiamano. No?

By the way, il concerto e’ stato una favola.
Come ha detto un sosia di Nick Rhodes alle mie spalle a Simon Le Bon: “Sei grassA, ma ce la fai ancora alla grande”.


[+] :: ore 11.47 :: 14 comments


:: by :: lisagialla
the closest I've ever come to saying 'no' is 'not now, we're landing.'\fenomenologia del sam malone

presto o tardi nella vita capita a tutte, il sam malone. è quello che si crede insopportabilmente bello. siccome brutto non è - e noi siamo creature di buon cuore - finiamo per crederci. l'incontro è devastante: lui è tanto insopportabile che non facciamo che ridere e accettare un altro giro; allo scoccare dell'orario di chiusura concedere il numero di telefono - quello vero - pare, francamente, il minimo. lui richiama. sempre. non fosse che per amore di statistica. ci vuole una memoria di ferro per ricordare chi\quando\dove e superare il conseguente imbarazzo - ma non era quella sera che il giorno dopo mi sono data malata?
tuttavia, l'agenda della settimana sembra una prova generale di clausura: non saranno certo quelle quattro occhiate di sbieco a scalfire anni di cinismo e appuntamenti a elevato tasso di competitività.

sciacquando via il poco trucco superstite, non è possibile definire se siano state di più le chiacchiere oppure il vino, se era solo fortuna nel triangolare sguardi o qualcosa si è mosso davvero quando nel parcheggio siamo finiti lingua contro lingua e non pareva affatto una cattiva idea. dopotutto, e con galanteria, lui ha raccontato di un passato complicato. dopotutto, e con spavalderia, lui si professa innamorato senza scampo delle femmine, come genere. non è che una ragazza abbia bisogno di molto altro per sancire il disarmo. momentaneo, ci mancherebbe altro.

la parte migliore, con i sam malone, è l'interregno. quel periodo dopo la prima notte in cui si è amici con ogni malizia e nessuna pretesa. e' divertente perdersi dietro le cronache acide e brillanti di tutte le sue imprese, lasciarsi lusingare da dettagli minimi che ci mantengono perfettamente consapevoli: a lui siamo piaciute, molto. e piaceremmo ancora, se solo non fossimo - anche noi - così richieste, così mondane, così terribilmente moderne.
la disfatta, clamorosa, è dietro l'angolo. passerà alle cronache come 'seconda volta' e sembrava perfettamente evitabile, fino a un attimo prima. prima di decidere che nessuno - neanche un sam malone - può giocare per sempre. prima di credere persino alle note a pié di pagina dei suoi feuilleton. prima di precipitare, con le scarpe migliori, nell'inferno sconclusionato delle diane chambers.

[+] :: ore 09.17 :: 7 comments


19/06/05

:: by :: MaxTG
Anche i grandi fanno Ohhh!(Sono sopravvissuto alla notte bianca)

Sono io quello allo specchio o e' la cena che si e' riproposta?
Questa e' l'unica domanda che mi passa per il cervello, anzi no, c'e' anche la piu' classica delle domande: "PERCHE?".
Giusto, analizziamo(e gia' con questo ci siamo assicurati le ricerche google per anal )le cose. Ero tranquillamente in casa dopo il solito pessimo programma di primetime quando saltellando di canale in canale(nuova possibilita' per google)ho visto la bella faccia di Renga che mi cantava come da quattro mesi a questa parte "Angelo" e mi sono chiesto "sara' mica qui in piazza Duomo per la notte bianca?"(gia' mi chiedo perche' festeggiare tutti cosi' una cosa che io faccio tutte le notti da vent'anni senza particolare divertimento) e senza nemmeno parlare ho visto il terrore negli occhi stanchi della mia compagna (che, destino beffardo, chiamasi Bianca), aveva intuito la mia prossima mossa.
Con uno dei miei sorrisi piu' accattivanti l'ho convinta a fare giusto quattro passi per vedere se c'era gente.Scendiamo e aperto il portone si poteva dire che la mia curiosita' era in fondo stata soddisfatta, non e' infatti usuale posteggiare nella mia piazzetta le macchine una sopra l'altra a formare una piramide.Blocco la mia lei che approfittando del mio momento di distrazione aveva compiuto una manovra a 180° e puntava gia' verso l'ascensore e trainandola per un braccio come il padrone piu' insensibile di una cagnetta paralitica mi dirigo verso il centro della notte bianca, Piazza del Duomo.
Gente, macchine con luci lampeggianti e retro contemporaneamente accese in manovre senza scopo, sirene e altre luci lampeggianti di ambulanze e polizia.
Attraverso Via Orefici, passo gia' non senza fatica la Galleria delle Ore e appena la punta del mio naso supera la soglia della galleria e si affaccia alla piazza vengo letteralmente risucchiato ma senza mollare la presa della mia Bianca e cosi' senza possibilita' di alternative vedo passare a pochi metri da me il piu' bel raduno di furgoni da wurstel e salsicce senza poterne avvicinare nessuno. In questo tappeto mobile d'umanita' la temperatura gia' non bassa si alza di parecchi gradi e di molta umidita'.
Mi consolo notando che ci sono un sacco di belle ragazze e ragazzine che assicurano un futuro di gnocca almeno fino ai figli dei miei nipoti.
Contatti strettissimi, come un Club Prive' ma senza tessera e senza costo, devo ammettere, saranno i quarant'anni ma incomincia a piacermi, un sorriso molto da satiro mi spunta sul viso.
Colgo l'occasione per salutare quelle tre ragazze madri e il bel ragazzo neogay che ho avuto l'occasione di conoscere carnalmente pur senza la netta volontarieta' del fatto.
in questi lunghissimi minuti (c.a.30 da casa alla scalinata del Duomo)in cui appunto l'hovercraft a tappeto di umidita' da sudore ci ha fatti superare rifiuti, lattine, vetri e cadaveri non necessariamente in questo ordine ho mentalmente creato una tesi in "Tettologia: Differenze di forma e dimensioni" dandomi 110 con lode da solo.
Mentre il sorriso ormai mi arrivava grazie a Dio alle orecchie impedendomi cosi' di sentire Gigi D'Alessio che intonava " O Mia bela Madunina" sul grande palco della piazza, un ramo nel fiume impetuoso da cui era impossibile uscire si apre alla nostra sinistra e cosi' senza controllo molliamo il flusso centrale diretti verso un BurgerKing sotto i portici e finalmente dopo altri dieci minuti ci troviamo liberi potendo controllare ancora i nostri arti.
Certo ormai l'ora a cavallo tra le 23 e le 00.01 erano passate, ormai avevamo fatto anche noi parte delle Notte Bianca, potevamo per viette laterali tornare a casa sudati fradici ma...non so come spiegarlo, avete presente la sensazione di quando avete fame e qualcuno vi offre una splendida cena ma senza il dolce? Oppure avere Salma Hayek nel letto e dopo la prima girarsi e dormire?Ecco, la sensazione era questa, non ero stato abbastanza BIANCO per una notte come questa e a nulla sono servite le rimostranze della mia ormai esausta meta'.
Ho deciso che sarei arrivato in S.Babila, anche se per vie traverse ma S.Babila sarebbe stato.
Cosi' in controcorrente meno forte aggirando la massa passo la Hoepli, Moroni Gomma, vengo ipnotizzato da uno dei piu' bei sederi mai visti di una ragazza di colore che anche come schiena e spalle non scherzava, non facendolo lei lo facciamo noi, con Bianca decidiamo che davanti deve essere un cesso, accelleriamo il passo e appena superata con l'aria di chi ha sbagliato citta' ci giriamo e la guardiamo velocemente analizzandole in un paio di secondi, capelli, viso, seno e pancia e.... ca$$o adesso credo davvero che la Madonna sia stata nera. Ci vergogniamo della nostra situazione di esseri umani e cambiamo subito argomento notando come in fondo la Notte Bianca abbia tenuto aperti solo posti dove si mangia e si beve, mentre negozi giusto quattro in croce, nessun cinema ha provato a fare qualche spettacolo in piu' ma la gente, la gente ha sentito come, non so, un richiamo ancestrale a cui e' impossibile non rispondere.
Forse il must, la musica gratis, il passaparola ma non ho mai visto una cosa simile, non c'e' partenza della stramilano che tenga, partite o altri concerti gratis mai vista cosi' tanta gente di diverse tipologie poi.
Assolutamente multietnica eta' variabile dagli 0 ai 90 anni(qui si capiscono le ambulanze)coppie e singoli/e in caccia, famiglie. Incredibile e' l'unica parola oltre a quella dell'inizio, perche'?
Mi faccio pena da solo, mi fanno pena in tanti.Gli occhi tristi dei cani trascinati loro cosi' bassi in questa bolgia infernale sono tanto simili a quelli della mia compagna.
Litri e litri di birra, acqua, bibite(aumentate da questa mattina di circa 50 centesimi a bottiglia) di ogni tipo passano dalla forma liquida alla gassosa per formare vapore che sale alto nel cielo e speriamo che almeno domani piova un po' anche se sara' appiccicaticcio e un po' alcolico.
Non invidio i netturbini che dovranno ripulire una citta' immondezzaio e ci si mettera' mesi prima di non trovare piu' vetri in questa zona.
Vabbe' ritorniamo a noi, a S.Babila mi chiedo se visto il tema Notte Bianca sara' aperto lo shop della Nescafe' che almeno mi prendo un po' di cialde che sono quasi finite, invece ovviamente uno dei posti piu' logici in una notte cosi' e' chiuso.
Basta ne ho abbastanza torno a casa( e mi rimettero' in mutande ) ma prima bevo un chinotto che essendo un prodotto di nicchia e' l'unica bibita fresca acquistabile in un bar, bar che si scambiano prodotti "vai di fronte e chiedi se ti danno delle birre che noi le abbiamo finite semmai offri delle mezze bottiglie d'acqua che loro sono al gas".
Prendo via Larga e torno un po' esterno indeciso se concedermi qualcosa di questo fuori orario e date le code rinuncio nell'ordine ad un gelato di produzione propria, un cocktail fresco e dissetante, un gelato confezionato, un frullato di Viel al melone e ormai vicino al punto di non ritorno (il ponte fra noi due per quelli che avessero visto Il Fantasma dell'Opera) per l'avvicinarsi alla base mi faccio prendere dal profumo(?)di panini alla salamella, ho deciso sara' questa la parola fine alla mia Notte Bianca.
Dopo un paio di banchi esauriti eccone uno con salamelle troppo precotte, via, eccone un'altro ma le salamelle hanno la stessa faccia distrutta della tizia che le prepara, no non mi piace il tipo che le schiaccia e finalmente ecco lui, salamelle fresche cotte al momento sulla griglia, cipolle, peperoni, crauti e salse varie mi attendono il tutto preparato da una ragazzina alquanto carina, si le sue manine sono degne della mia salamella(ehm forse qui si potrebbero creare ambiguita')e dopo cinque minuti di fila sono vicino alla meta quando due tizi davanti a me un nano d'importazione ignota si lamenta con questa ragazzina che sudata da far schifo, non fosse carina,(e qui si potrebbero aprire discussioni su come l'estetica possa giocare un ruolo decisivo in tema di materie organiche e non)perche' il ketchupe'troppoequestonone'un paninopresentabileecomelosipuo'mangiaremachemodisonoetc.
Adesso se voi foste una fanciulla che lavora invece di divertirsi tralaltro sopra una piastra bollente con il caldo estivo che c'e', calcolando che siete li da almeno 12 ore a cuocere salamelle, cipolla, peperoni o crauti e aggiungere le salse oltre a scaldare alla piastra il panino il tutto alla velocota' della luce come la prendereste una critica? Pensavo lo uccidesse e invece da quella bellezza che era forse anche per l'innocenza dell'eta' gli ha sibilato semplicemente : "questoe'ilpaninochemihaichiestoconilketchupsetivabeneloprendisenno'lolascilievaiafareinculo". Il nano in un moto di orgoglio ha lasciato il panino(assicuro mangiabilissimo e come tutti i precedenti fatti)e sprezzante ha lasciato anche i soldi, aveva quasi convinto tutti, peccato nell'andar via aver abbattuto con un calcio il bidone della spazzatura con frantumazione di altre decine di bottiglie che tanto sempre l'amico spazzino si becca domani...Ecco questo gli ha fatto perdere un pelo di credibilita'.
Tutto questo mentre sul palco era arrivato Povia ed era bellissimo come coincideva la sua canzone con quello che succedeva intorno a me. "Quando i bambini fanno..." OHHHHHH! gridava il ragazzo del chiosco dopo il rovesciamento del bidone e gridava OHHHHH anche il ragazzo del calcio, ma con tutti questi che gridano chi cacchio vuoi che li senta i bambini?
Purtroppo poi nella fila toccava proprio a me e la ragazzina per quanto non volesse mostrarlo era rimasta scossa dalla cosa e sorvolo sul fatto che abbia preso una salamella appena messa e poco cotta nel panino che dopo quattro volte alla mia richiesta di cipolla abbia messo sulla griglia i crauti, ma per nulla al mondo le avrei fatto una nuova critica minando tutta la sicurezza accumulata in anni di sudato lavoro e con il sorriso piu' grande del mondo le ho detto "Grazie" e me ne sono andato verso casa con questo panino sbrodolante.
Ancora sudore e l'arte di beccare la corrente giusta che tira verso casa, la gente diminuisce, l'ennesima ambulanza carica qualcuno in Via Orefici tra allarmi impazziti, strade meno battute e finalmente tranquilli a pochi passi da casa io, la mia ragazza(?) e la salamella.
Avevo detto che salamella sarebbe stata la parola fine della mia Notte Bianca 2005? Beh, confesso che non e' del tutto vero. L'uiltima parola e' stata di Bianca e in tono alquanto scocciato: " Max cacchio ti sei macchiato di cipolla la camicia appena messa!!!"
( Gne gne gne...tanto non era cipolla! )

P.S.Ma la domanda e' rimasta: Perche'?

[+] :: ore 03.17 :: 8 comments


18/06/05

:: by :: lisagialla
un grande classico

rugbysti nudi.

[+] :: ore 11.15 :: 3 comments


15/06/05

:: by :: SuperBimba
L'altrovista

Non vi capita mai di avere tanto bisogno di scrivere e anche molta voglia di scrivere e anche parecchio tempo per scrivere (presente quei giorni al lavoro nei quali sembra che tutti si siano dimenticati della vostra presenza?) ma sembra che le parole si siano incastrate tra un tasto e l'altro? Ecco, credo che se nemmeno oggi riuscirò a scrivere mi metterò a urlare o a picchiare qualcuno.
Intanto mi calco le cuffie in testa fingendo di lavorare e ascolto musica, sorridendo mentre vedo che sulla mia scrivania zen così renzopiano cominciano a comparire gli inviti per le prossime sfilate e per qualche festa alla quale probabilmente non andrò. E penso che il tizio sarà blindato e fidanzato ma ha proprio un sorriso carino. E penso che il nostro pavimento ricoperto dalla strana moquette (noi lo chiamiamo il tatami) è piacevole da sentire sotto i tacchi a spillo. E penso che oggi ho fatto bene a mettere i tacchi a spillo perché si intonavano perfettamente al mio umore, perché il mio umore influenza moltissimo la camminata.
E spero che tutte queste ventate di cambiamenti nelle vite altrui riservino uno spiffero anche a me, che vorrei essere costantemente altrove.

[+] :: ore 16.04 :: 12 comments


:: by :: lisagialla
birthday girls

sono due. col numero di oggi, in omaggio, il microwidgetgiallo - a sasakifujika production.

[+] :: ore 08.53 :: 20 comments


14/06/05

:: by :: SuperBimba
Non assimilabili

collega di Essebì: i bambini fanno?
risposta invariabile del bambino unenne del collega di Essebì: dadu.

[+] :: ore 22.22 :: 2 comments


:: by :: lisagialla
il genio

- che cos'è questo foglietto con scritto sopra non banane?
- è la lista della spesa. vuol dire che non devo comprare le banane.

[+] :: ore 16.22 :: 14 comments


12/06/05

:: by :: lisagialla
ciao, spogliati.

l'estetista perfetta è muta, e lei lo sa. immobile sotto la maschera per pelli stanche la guardo agitarsi intorno a me e mi sento una comparsa di six feet under. sono certa che la fine del mondo mi coglierà così: completamente nuda in un perizoma di carta, la plastica in faccia, le mani molli dentro ai guanti e lo smalto fresco sulle prime tre unghie del piede sinistro.

[+] :: ore 17.54 :: 20 comments


:: by :: la eli
quesiti cosmetici

se rientri a casa alle sei del mattino, dopo esserti struccata, devi mettere la crema da giorno o quella da notte [1]?

[1] link funzionante solo con I.E. - sembra incredibile, ma ce ne sono ancora.

[+] :: ore 15.58 :: 9 comments


10/06/05

:: by :: moni
Non succede mai niente

Si ha sempre questa impressione, no?
Ci riflettevo ieri sera pensando al fatto che non scrivevo da tanto qui.
Invece, negli ultimi tre mesi:

- mi e’ quasi scoppiato un timpano in aereo. Trauma barometrico e uno studente alle prime armi che mi guardava nell’orecchio senza capirci nulla. Tutto questo alla Walk-in Clinic di Soho. London City. Mentre fuori impazzava una tempesta di neve e Topshop mi aspettava invano.

- un pirata della strada mi ha investito in motorino mentre ero praticamente ferma. Ed e’ scappato, ovviamente. Distorsione della rachide cervicale. Faccio fisioterapia da tre settimane senza risultati apprezzabili. La mia terapista sostiene che per guarire non devo stare davanti al pc e usare il braccio destro. Totale giorni prognosi rilasciati dal pronto Soccorso: 10 + 20. Totale giorni di malattia usufruiti: 2 + 1.

- ho scoperto di avere tre serie intolleranza alimentari (e almeno altre 7 meno serie): semi di cola (!), avena e latte. Non mangiando carne da due anni, abbandonare anche formaggi e relative proteine si sta rivelando una pacchia.
Soprattutto se finora hai vissuto di cappuccini e se, purtroppo, appena fatta la settimana-prova di astinenza hai scoperto che stai davvero meglio e che sei capace anche tu di digerire gli alimenti.
Una svolta, ma sogno costantemente parmigiano e yogurt.
[Non penso di resistere, per inciso.]

- dopo mesi di lobotomia sentimentale, in cui l’unica pulsione sessuale e’ stata rilevata durante un movimento di bacino di Samuel al concerto dei Susbonica alla canzone “Aurora sogna”, sono uscita a cena con un uomo che due anni e mezzo fa mi aveva fatto perdere la testa. Nel frattempo lui si e’ sfidanzato, dopo 10 anni. Libero e felice, insomma.
L’ho guardato negli occhi e... niente.
Allora ho fatto un discorsetto con il mio stomaco, chiedendogli di farsi venire un buco ma... niente.
Quando sono riuscita persino a mangiare un pezzettino di pollo, ho capito che mi stavo annoiando da morire e che volevo solo tornare a casa e disperarmi.
Non e’ possibile, mi dicevo, quando era fidanzato parlavamo anche della metafisica del chicco di grano, e ora mi sta parlando da un’ora di lavoro! Di lavoro!!!
Cosi’ ho tagliato un po’ corto, sono uscita dal ristorante e l’ho salutato.
Ho girato l’angolo e ho incontrato la bestiolina.
Un tempismo perfetto, dopo 6 mesi di silenzio totale.
L’ho incontrato con lo stomaco, con il cuore, con il sudore, con le gambe, con la gola, con le mani che tremano mentre provavo ad accendere una sigaretta vergognandomi da morire che mi stesse vedendo in quelle condizioni.
Poi l’ho guardato negli occhi e ho scoperto che era messo peggio di me.
Rosso in viso, balbuziente e con un sorriso ebete paralizzato.
E... “che coincidenza”. E... “che fai di bello”. E... “domani che fai”. Buttato li’ cosi’, con la nonchalance con cui solo un Mr Big puo’ chiedertelo.
Ma io non sono Samantha e non avevo neanche un paio di Manolo ai piedi.
Per cui abbiamo bevuto qualcosa insieme e ci siamo salutati.
Il giorno dopo mi ha chiamato: “Che scarpe avevi ieri sera? Non riesco a ricordarmelo e sto diventando matto”.
Ho pensato che vorrei sposarlo, uno che non dorme perche’ pensa alle mie scarpe.
Invece non succede mai niente. Di bello.


[+] :: ore 13.22 :: 10 comments


09/06/05

:: by :: lisagialla
perché loro sì e noi no? / souvenir

siamo stati piuttosto spesso al cinema. un po' perché il talebano della versione originale - che mi porto dietro come bagaglio a mano - per una settimana all'anno non ha scuse, essenzialmente per tornare a vedere questo [qui].

[+] :: ore 18.52 :: 2 comments


:: by :: lisagialla
otherwise pandemonium

settanta tascabili. colorati, che a vederli tutti insieme ho pensato che non sarebbe poi stato irragionevole barattare lo spazio vitale del coinquilino con la raccolta completa. sottilissimi: entrano in qualunque borsa e durano giusti giusti un viaggio di andata e uno di ritorno, tra gli sguardi un po' curiosi degli astanti.
sì, questa è la solita nenia del perché loro sì e noi no? uno dei miei cavalli di battaglia. io non so quando è stata l'ultima volta che ho trovato appetibile un titolo nei miti - o equiparati - e il ricordo dei centopaginemillelire è lontano e un po' stinto. ieri, invece, già solo il titolo era tutt'un programma.

e già che sono d'indole malmostosa: ma anche nei vostri uffici l'ultimo che arriva si autoinveste di assoluta priorità e interrompe qualsiasi discussione anche solo per commentare il cigolio - insopportabile, invero - della porta? deve essere una legge impiegatizia che non mi hanno spiegato. otherwise, pandemonium?

[+] :: ore 13.22 :: 1 comments


:: by :: troll
Quale sarà il prossimo?

Mentre quello musicale continua il suo viaggio fino ai confini della rete, è ora in arrivo il book meme. Io non ho tempo adesso ché starei anche lavorando. Dunque alle gialline, se vorranno, l'onere di cominciare e di diffondere il verbo.
(via Leibniz*)

[+] :: ore 11.36 :: 3 comments


08/06/05

:: by :: troll
A proposito di giallo

Tra un po' arriverà nelle sale l'adattamento cinematografico di The Simpsons.

[+] :: ore 21.25 :: 0 comments


:: by :: SuperBimba
Quel motivetto che mi piace tanto

ovvero Mezzi salvati[II]

E' successo. E' successo che tra i tanti earworm che circolavano ieri tra i colleghi (uno che canticchiava ci vuole un fisico bestiale, l'altra the lion sleeps tonight, un'altra ancora aveva il tarlo peggiore, mugugnava in loop la sigla del giornale radio), ho beccato il primo che ripeteva parlo di te parlo di te parlo perché vorrei averti con me.
E mi è venuto in mente un giochino che tiravamo fuori ogni tanto con alcune mie vecchie amiche: fare a chi si ricorda più jingle della pubblicità. Chissà se ve l'ho già raccontato (questo blog comincia ad avere una certa anzianità).
Su tubitubitubi tì o se quello che cerchi è un cuore da amare più o meno ci sono tutti (con le parole sbagliate del caso). I miei pezzi forti però sono niente niente zucchero misura e ti piaci come sei e mattonella diventi una miss oppure quelle locali. Peccato per paolo arredamenti e la casa vive con voi che non ha resistito alle tempeste degli anni (chissà se c'è ancora il mobilificio), a differenza del mercatone dell'arredamento di fizzonasco che è un evergreen, con quelle majorette che ormai saranno nonne.

[+] :: ore 09.54 :: 7 comments


07/06/05

:: by :: troll
Lingue

Nuovo giochino musicale a misura di blogger. Questa volta lo lancia Kottke: How many languages can you find in your music collection?
Partecipate numerosi.

[+] :: ore 20.14 :: 6 comments


:: by :: jaisalmer
Il grande trollaio/3

Nella vita non c'e' certezza: non sai mai cosa che ti succedera' durante il giorno, figuriamoci domani. Ma una cosa si puo' prevedere: Lisagialla, la prossima volta che si prendera' un piccoletto, smanettera' su un iBook con un Pentium-M dentro.

[+] :: ore 12.58 :: 3 comments


06/06/05

:: by :: lisagialla
we always have a vegetarian choice

alle 8.57 un raggio di sole si infila sotto la palpebra superiore destra e mi sveglia, ogni mattina, indipendentemente dall'effettiva presenza di condizioni oggettivamente solatie. non è grave, guadagno il bagno perdendo orecchini che scopro a sera luccicare tra la moquette. non puliscono granché: è una fortuna.
tra noi e il parco solo stalle reali - la strada di casa risulta inequivocabile - e dopo un'ora di cielo altissimo su/scoiattoli intraprendenti giù, la mia coscienza è scarica abbastanza per un frappuccino freddo panna e caramello. light, non è evidente? quel che mi preoccupa, all'inizio, è giusto l'odore rancido che si sviluppa dal primo pomeriggio; tempo qualche giorno e diventa aria di casa, anche la nausea va bene così.

questa primavera è per le rose della regina. solo che piove, a scrosci, all'improvviso. scrosci da decidere di tornare indietro ma poi smette, allora avanti e ancora scrosci, indietro, e sole, avanti, e scrosci, indietro, da diventare isterici. non fosse che qui è proibita ogni isteria: c'è tutto il tempo del mondo e si baciano come matti, ovunque. sono belli. solo lingua, senza mani. passionali ma così educati.

cammino, mi innamoro, faccio amicizie nuove. commesse, perlopiù. incrociamo sguardi increduli sopra un sedere sguaiato che prova, sforma e acquista un paio di chanel rosso fuoco. solidali smontano installazioni pur di convincermi a provare una gonna: è sconsideratamente corta. arrotolano cappelli di paglia e spugne - per un valore pari al mio stipendio, annuo - in un cesto di plexiglass sbeccato. quindi, forse per farsi perdonare, mi regalano ciambelle e profumi, così è immediatamente tardi.
nella valigia incastro libri, spezie, dodici deodoranti e un'insalata nera. tornata a casa, invito solo a scopo collezione: bottiglie d'acqua fresca per la notte.

[+] :: ore 17.03 :: 7 comments


:: by :: troll
Summer Soundtrack

Confesso di essermi sempre divertito parecchio a compilare playlist più o meno a tema. E credo, giustamente, di non essere l'unico. Ora quelli di Salon Audiofile regaleranno un iPod alla miglior playlist estiva. Se vi garba, tentate.

[+] :: ore 09.51 :: 8 comments


:: by :: SuperBimba
Mezzi salvati

Io sicuramente mi sono un po' distratta. Che non ci fossero più da tempo i Franco Godi o i Mario Guarnera a scrivere i jingle delle pubblicità, era palese. Ma da quando le canzoni diventano prima spot e poi hit? Cioè: perché sentiamo cantare parlo di te da mesi e adesso arriva il disco? (peraltro lui è il marito di Miriana Trevisan e questo non può che regalare un brivido aggiuntivo) E come risparmiarsi il miagolio di Federica Felini (ehm) se la Citroën ci sfrantumerà tutt'estate?
Il peggiore, però, rischia di essere l'ennesimo di Paps'n'Skar, del quale per ora non trovo link in giro.

[+] :: ore 00.10 :: 6 comments


03/06/05

:: by :: SuperBimba
Scene da uno spogliatoio

Sentita in palestra. Due ragazzine belle paciarotte si truccano allo specchio e si confrontano i rotolini.
Ragazzina Uno: ma secondo te sono dimagrita?
Ragazzina Due: eccerto...
Ragazzina Uno: sei sicura?
Ragazzina Due: ma non vedi? sei molto più asciutta... prima avevi due fianchi come... come... la Gioconda!

[+] :: ore 22.20 :: 10 comments


01/06/05

:: by :: jaisalmer
Il grande trollaio/2


Lisagialla e coinquilino
Greetings from London.


[+] :: ore 17.31 :: 24 comments


:: by :: karen
E’ successo di nuovo..

Ma questa volta una vocina amica mi ha impedito di scegliere i vestiti modalità pre-ponte lungo che avevo intenzione di indossare..
Oddio bene bene non è andata, mi sono presentata ad un Board di super Dirigenti con una gonna bianca aderente (ho in borsa un ricambio, qualora dovesse esplodermi qualche cucitura durante il corso della giornata) e spacco centrale da tenere sotto controllo (il solito tavolo di vetro non ha reso l’operazione molto facile!) casacca rossa (rossetto abbinato) con scollatura e ricamini vari abbastanza vedo e non vedo, ovviamente sandaletti rossi con due misere stringhette..
Profilo basso per tutta la riunione (l’argomento era pure dei peggiori) e appena ho potuto sono fuggita.. tutto sommato poteva andarmi peggio!

[+] :: ore 12.57 :: 0 comments