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Il giallino del mese

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31/10/04

:: by :: Luthor
Good night, sweet ladies

No time, no time, diceva il coniglio, e finalmente lo capisco a fondo.
Mentre la mia pelle schiarisce e gli effetti della magica pillola gialla svaniscono, posso solo ringraziare tutte le ragazze del blog, in particolare quelle di cui non ho fatto a tempo a fare il who's who (Ci sarà mai un secondo mandato? - ci chiedevamo Dubja ed io in questi giorni).
Un grazie anche a tutti coloro che che venendo qui hanno trovato i miei sproloqui anziché i racconti delle ragazze.
E auguri al giallino di novembre.
Poi verrà Natale, e ci troveremo tutti insieme coi fantasmi dei giallini passati.

[+] :: ore 23.50 :: 13 comments


:: by :: Luthor
Who's who in the Yelloblog Universe - Mae*

Mae*: La ragazza indecisa si fa vedere poco da queste parti, dovendo avere cura delle sue stanze private, ma è una pulcina a tutti gli effetti. Oddio tutti, ci sarebbe quella questione del colore, che un pulcino viola non si è mai visto, ma non stiamo a guardare il capello.
E’ di Roma, sostiene di avere otto anni (da circa una ventina), ed è una spettatrice compulsiva di televisione. Più che le scarpe, la sua fissazione pulcina sono le borZe, di ogni foggia e colore, ove per ogni colore si intende ogni sfumatura del viola, ovviamente (ma ne possiede addirittura alcune beige).
Se riesce a distogliersi per un attimo dalla passione (non tanto) segreta, i Feeds, troverà anche il tempo di diventare ingegnere elettronico, il che a otto anni è davvero prodigioso, non trovate?



[+] :: ore 23.19 :: 6 comments


:: by :: Luthor
Who's who in the Yelloblog Universe - SuperBimba

SuperBimba: Alcuni anni fa (non diremo precisamente quanti, perché siamo gente educata, capito?), in quella verde ed ubertosa lingua di terra fertile chiamata Brianza Felix c’era una Bimba.
Non era ancora Super, ma qualcosa si intuiva: cresciuta in mezzo ai dischi (letteralmente) si è dedicata al canto, e al lancio del 45 giri (sulle orme di Maurizio Seymandi).
La prima attività le è servita ad affinare una voce estremamente radiofonica, mentre la seconda le è venuta in aiuto quando per varie edizioni è stata inviata a Sanremo.
Nel tempo libero la (wannabe Super)Bimba mostrava grande interesse per abbigliamento ed accessori, già presagendo un futuro da trendsetter pulcina.
La direzione di Vogue Italia è ancora un obiettivo da raggiungere, ma negli anni ottanta la sua Barbie è stata inserita nella classifica delle meglio vestite per cinque anni di seguito.


[+] :: ore 20.36 :: 0 comments


:: by :: SuperBimba
I grandi quesiti della domenica pomeriggio

Ma Cappuccetto Rosso ce l'aveva un nome di battesimo?

[+] :: ore 17.38 :: 10 comments


30/10/04

:: by :: Luthor
Who's who in the Yelloblog Universe - moni

moni: La Campania, la Nigeria, un periodo bohemienne a Londra, una laurea in Scienze della Comunicazione prima che fosse di moda (forse è per questo che adesso è di moda), un Master e la gavetta a Milano, come curriculum comanda, e la consapevolezza che qui sono tutti matti; e allora a Roma a reinventarsi una dimensione. E’ la globetrotter del MicroBlog.
Ama il cinema (specie in compagnia di noti registi), i tramonti della capitale, il tè, e innamorarsi degli uomini sbagliati.

[+] :: ore 23.37 :: 14 comments


29/10/04

:: by :: lisagialla
there are no limits

oggi qui è peggio di splinder.

[+] :: ore 11.09 :: 8 comments


:: by :: SuperBimba
Sono Molto Stupida?

Ma lo sapete che la musichina elettronica del nuovo siparietto che annuncia i servizi della pagina degli spettacoli nel tg1 della notte è esattamente il trillino degli sms del mio telefonino? La scoperta è stata grottesca, mentre meditavo sul fatto che mi devo vietare di mandare messaggini se poi rimango ipnotizzata davanti al cellulare sperando in una risposta (la quale possibilmente mi deluda il meno possibile). Soprattutto non devo farlo dopo la mezzanotte.

[+] :: ore 10.07 :: 11 comments


28/10/04

:: by :: lisagialla
integrale reale

Credo che per chi è integro esserlo sia il più lieve degli sforzi. La fedeltà verso se stessi - in fondo - non è diversa da quella verso il partner: o la rispetti senza fatica o non la rispetti affatto. Fare ogni sforzo per essere fedeli non basta, anzi, è già un'infedeltà. [cloridrato di sviluppina]

sì che lo è, diversa. la fedeltà verso se stessi è più difficile da onorare. perché si autoindulge, ci si culla in un'idea romatica di debolezza, si fa finta di non vedere e ci si abitua, infine. tutte cortesie che raramente un fidanzato tradito usa. non basta neanche - mafe nei commenti - essere se stessi, ché l'adorata me stessa amerebbe seguire certe scorciatoie derivate, eccome.
integrità è lo sforzo - fisico, càpita - di rimanere al di qua della decenza, è pagare care quelle quattro radici su cui si è deciso di crescere. almeno qui, che integre non lo si è nate e si cerca di diventarlo. ogni tanto.

[+] :: ore 19.02 :: 16 comments


:: by :: Luthor
Who's who in the Yelloblog Universe - lisagialla

lisagialla: Si può dire demiurga? Se si può dire allora lisagialla è la demiurga di questo blog, e la teorizzatrice e massima esponente del pensiero giallo. Se invece non si può dire fa niente, perché è così lo stesso.
Perugina, nel senso della città, non dei cioccolatini, ma anche di quelli volendo; in lei convivono un’anima dark che le fa leggere Céline (e che traspare da eleganti e sensuali occhiaie che lei finge con sommo understatement di combattere), e un lato ilare, che le fa amare le sit-com (una in particolare), specialmente se non doppiate, e i colori solari (ne dubitavate?). Quando la conobbi si presentò come LisaArancione, ma era solo uno dei suoi più riusciti travestimenti.
Ha una laurea in Ingegneria nel cassetto e molte applet Java aperte sul monitor nella sua vita (vita?) di consulente informatica ma, come Bruce Wayne, si tratta solo della sua identità segreta.
Di quella vera potete leggere ogni giorno qui.

[+] :: ore 00.04 :: 18 comments


27/10/04

:: by :: moni
Eternal sunshine of the spotless mind

Mi sono innamorata del titolo originale per caso, prima ancora di sapere dello scempio italiano [1]
Poi una recensione di Vanity Fair mi ha convinta definitivamente a vederlo rivelandomi lo sceneggiatore, perche' Being John Malcovich mi ha divertito in maniera insana.
Bello bello bello.
E non solo perche' in fondo sono (sono stata?) un po' Clementine (ricordo ancora la faccia del mio ex-coinquilino di fronte ai miei capelli viola, e io che cercavo di convincerlo con un "non puoi capire perche' lo faccio, non puoi"), e perche' tutti noi, chi piu' chi meno, in base alla proprio impulsivita', abbiamo pensato -magari con terrore- di voler cancellare qualcuno dalla nostra mente, ma soprattutto per dialoghi come questo:

Clementine: Joel, I'm not a concept. Too many guys think I'm a concept or I complete them or I'm going to make them alive, but I'm just a fucked up girl who is looking for my own peace of mind. Don't assign me yours.
Joel: I remember that speech really well.
Clementine: I had you pegged, didn't I?
Joel: You had the whole human race pegged.
Clementine: Probably.
Joel: I still thought you were going to save me. Even after that.


Buona visione :)

[1] e non so quanto mi convince questa interpretazione, ma solo perche' immagino quale sia in realta' il processo mentale che porta a simili traduzioni, ossia nullo.

[+] :: ore 18.09 :: 11 comments


:: by :: karen
Proposta itinerario viaggio...

qui!

[+] :: ore 17.55 :: 2 comments


:: by :: SuperBimba
Dress code

papà di Essebì: questa sera lavori?
Essebì: no, ho fatto l'alba.
papà di Essebì: allora mi accompagni alla festa di un cliente?
Essebì: certo.
papà di Essebì: ah, già che mi hai detto che vieni, non è che ti puoi mettere quel vestito nero che ti sei comprata?
Essebì: ...

[+] :: ore 17.26 :: 5 comments


26/10/04

:: by :: karen
Il passatempo del giorno...

qui! E' Tanto rilassante! :)

[+] :: ore 17.20 :: 23 comments


:: by :: Lola
Ma, secondo voi....

Le televendite dei Miracle Blade danno dipendenza????
No, perché io inizio a preoccuparmi un po'....

[+] :: ore 12.58 :: 18 comments


:: by :: SuperBimba
Del mio compleanno

e tanti auguri a te, tanti auguri Marta...
ve la canterei, se potessi farvela sentire via blog. Vi linkerei il file, se fossi solo un pochino meno analfabeta elettronica.
E' cominciato così, il mio compleanno, a mezzanotte e cinque del 22 ottobre. Con la canzoncina montata in segreto dal solito bambino albeggiante in collina o in groppa a serrati cancelli che è riuscito a registrare e mixare i colleghi nel coro più farneticante e divertente che io abbia sentito da un bel pezzo a questa parte. Canzoncina suonata a palla non appena sono uscita, con un anno di più, dall'edizione della notte del giornale radio.
Ciavevo il groppo in gola, ciavevo.
E poi la notte fuori, prima coi baronetti dell'ordine di Woodstock (uno linkabile? eccolo), poi a tirare l'ennesima alba in un luogo imprecisato tra la Brianza e Palermo, una volta di quelle che si finge in due di non guardare l'orologio e in due si ignorano gli sbadigli, ma poi il cielo diventa chiaro e lì non c'è più niente da fare, si riprendono per l'ennesima volta i trentasei chilometri col sottofondo della sfilata dei punti interrogativi.
E poi due ore di nanna, e la giornata del compleanno, e ancora la maledetta trinacria che assume la forma di un'amica da soccorrere in mezzo allo sciopero, ore di fila, da finire in mezzo alla campagna, per tornare dopo anni nella vecchia pasticceria e scoprirla rimpicciolita ma con lo stesso profumo di quando ero bambina - e anche allora si parcheggiava la macchina in salita, divieto di sosta, per il profiterole più buono del mondo.
E poi festeggiare coi bimbi, Nicolò che si arrabbia perché la zia, intontita dal sonno, non gioca alle macchinine con sufficiente convinzione, Leonardo che prepara a tutti una bella sorpresa, esercitandosi per ore a fare il primo ciao con la manina. Sinistra.
E poi apprezzare persino un sabato pomeriggio di lavoro.
E poi farsi abbracciare da tutti gli amici che amo anzi adoro (e qualcuno mancato proprio tanto) per festeggiare un cocompleanno che inspiegabilmente diventa più bello ed emozionante ogni anno che passa. Tanto bello ed emozionante che tutte le parole lì vicino sono troppo piccole.
E poi ancora una giornata di lavoro coi suoi lati positivi. E una serata con l'amico devastato e i suoi consigli impraticabili. E poi ancora i baronetti alle prese con la piramide di mouse al cioccolato. E se adesso mi tocca lavorare talmente tanto da aver scelto di puntare la sveglia un'ora prima, domattina, per terminare tutte quelle cose che avrei terminato stasera se non avessi preferito scrivere questo post... beh, cosa importa? Non ho ancora finito gli amici con cui festeggiare.
E questo, per i miei trentun anni, è il regalo più bello.

[+] :: ore 08.50 :: 23 comments


25/10/04

:: by :: Luthor
Who's who in the Yelloblog Universe - Karen

Karen: è il lato biondo del MicroBlog giallo; anche se afferma di essere scesa un paio di toni verso il nocciola non si può lottare contro la propria natura.
Se avesse le trecce le spargerebbe morbide sul generoso e non affannoso petto, sopra una maglietta con un gatto ricamato.



[+] :: ore 23.05 :: 6 comments


:: by :: karen
Non solo di Shopping...

vi scrivo, mi sono appena cimentata in questo! il risultato è stato un po' deludente ma considerando che sono in ufficio, nel casino totale e abbastanza stanca non posso lamentarmi... ok meglio che torni a scrivere di shopping!



[+] :: ore 17.08 :: 12 comments


:: by :: lisagialla
in loving memory

alla domanda perché ti sei laureata in ritardo? la risposta più sincera dovrebbe essere perché per un anno ho giocato a tomb raider ma non so quanto questo aiuterebbe effettivamente la mia ricerca di un lavoro nuovo. per fortuna mia - e non dell'ufficio economato dell'università, in cui comunque raccoglievo consensi - non ho avuto molti altri videogiochi così totalizzanti. nel più sussiegoso rispetto per i sacri vertici della piramide dello scazzo isterico - doom, quake e duke nukem - ricordo solo un altro episodio di altrettanto preoccupante alienazione.

nell'autunno del 2000, l'italia impazziva dietro agli sguardi felini di marina la rosa: era il primo, indimenticato grande fratello. ricordo tutto. le chiacchierate camicette di daria bignardi, il sito, il newsgroup, il pettegolezzo più becero che guadagnava finalmente gli onori della diretta, ventiquattro ore su ventiquattro. ricordo anche il dichiarato interesse per l'esperimento sociologico - allora si portava molto - e gli attacchi di ansia da privazione perché, diavolo, ero senza stream. ma piena di spirito d'iniziativa, invero, e con una custodia accanto alla tastiera con su scritto The Sims. azione.

una casa ce l'avevo, all'uopo bastò togliere le porte e sprangare le finestre. facile anche creare i dieci personaggi da chiudere dentro - gli unici nella storia del gf che ancora riesco a ricordare senza [quasi] ricorrere a google: marina, pietro, roberta, lorenzo, cristina, rocco, maria antonietta, sergio, salvo e...uh, è vero, francesca, francesca chi?, quella della preghiera. non lasciai nulla al caso - occhiali, muscoli, pancette o pennelli - e quando ogni cosa fu al proprio posto, dichiarai aperto l'esperimento. le interazioni seguivano pedisseque le cronache dalla caaasa, fino alle estreme conseguenze e senza paramenti di fortuna. per amor di scienza, l'effetto ipnotico - vi assicuro - era quasi lo stesso. passavano le ore, passavano i giorni e le notti. certo, un po' di birra aiutava.

solo duole ricordare come, dopo un periodo di osservazione piuttosto soddisfacente, l'applicazione ludico\scientifica a cui avevo sacrificato preziose ore di sonno si concluse in tragedia. il signor piccio paccio, il padre della mia famiglia-sim prediletta, nel tentativo di fare amicizia con i nuovi vicini cercò per ore di introdursì nella caaasa. si aggirava per il giardino, spiava dalle finestre, bussava sui muri ma niente, il grande fratello - nella persona del grande fratello - mi aveva impedito di farlo entrare. così piccio moriva, solo come un cane a un angolo di strada. la famiglia paccio non è mai riuscita a risollevarsi completamente dall'atroce colpo inferto dal destino e, ancora oggi, una lapide tra l'erba del giardino ricorda l'estremo sacrificio dell'uomo. e del videogioco.

[+] :: ore 14.57 :: 21 comments


24/10/04

:: by :: Luthor
Who's who in the Yelloblog Universe - la eli

La eli: la pulcina maggiore è una vera donna moderna, un lavoro, due figli, un marito, e tutto senza assumere stupefacenti.
Forse le scarpe le preferisce comode, e che permettano di guidare, ma nelle sue vene scorre definitivamente sangue giallo.
La sua passione sono gli enigmi indistricabili, che siano libri gialli o la sintassi COBOL.


[+] :: ore 17.09 :: 10 comments


22/10/04

:: by :: SuperBimba
Tanti auguri a me

Magari posto più tardi, sapete com'è: sono molto impegnata a festeggiare:)

[+] :: ore 13.51 :: 39 comments


21/10/04

:: by :: lisagialla
spotless mind

oggi è giornata di cattivi pensieri. una giornata io mai, di quelle in cui tutto il bello è altrove, che sembra possibile allungare una mano a prenderlo e invece sbam, cemento armato. di quelle in cui il post-it in cima al monitor recita do not blog, per la mia e altrui serenità di spirito. che non ci si affanni in preoccupazioni, i miei problemi hanno carattere squisitamente accessorio. è che a tutti capita una giornata da dimenticare.

e poi continuare come se non si avesse idea di come l'umore precipiti davanti a un errore di strategia. nessuna memoria del dolore, nessuna misura dell'orrore. un brutto film di fantascienza con sottili idioti per protagonisti.

ma forse ho soltanto bisogno di fare il cambio di guardaroba. e siccome non dimentico - non sempre - le promesse, questo è il giovane ingegnere che parla di musica agli sciocchi. cadono post-it.

[+] :: ore 16.15 :: 10 comments


:: by :: karen
Che emozione grande…

è stata sentire la sua voce, dopo averlo letto per anni e aver immaginato con quale tono andassero ripetute quelle parole! Un po’ più grassoccio di come mi immaginavo il suo investigatore Héctor Belascoarán Shayne, ma avevo già visto delle Sue foto... qualche anno fa un’influenza mi aveva impedito di fare la sua conoscenza, ma ieri, nonostante la pioggia e il traffico per la partita, io e la mia mamma non ce lo siamo lasciate sfuggire qui! Un grande, davvero… e sono riuscita anche ad accantonare la timidezza e a chiedere un autografo (rilasciato rigorosamente nella zona fumatori, ovvero fuori dal negozio) e notizie sulle prossime uscite! E’ stato davvero bello, un emozione grande!

[+] :: ore 11.14 :: 3 comments


20/10/04

:: by :: SuperBimba
Semplicemente

Cercasi persona scriteriata che mi dia consigli totalmente privi di buon senso per portare avanti scelte di vita idiote e assecondare farneticanti colpi di testa.

[+] :: ore 22.22 :: 20 comments


19/10/04

:: by :: lisagialla
meno yvonne, più reality

la domenica sera verso le undici sul gambero rosso c'è the restaurant, il reality show sulle peripezie di rocco dispirito e la sua scalata per raggiungere the big dream: un ristorante di successo a new york [*]. siccome non credo si possano vivere appieno questi anni senza coltivare il sogno di un ristorante - che vuoi che sia? una cosa piccola, venti coperti al massimo, magari in riva al mare - mi sono lasciata coinvolgere dal pilot, dagli occhi morbidi di rocco e dalle meatballs speciali di mamma sua.

di primo acchito lui sembra giusto un ragazzo carino con una predilezione per le pubbliche relazioni. niente di grave - immagini -, avrà fatto la sua brava gavetta di sguattero e adesso si gode un po' di ribalta. bright lights, big city, si sa. e poi in cucina è rimasta la mamma, di bianco vestita, che batte le mani.

l'apertura per parenti, amici e fran drescher sembra trafelata come ci si aspetta da una prova generale: la plastica sui mobili, i camerieri fuori giri, i malumori frenetici, l'approssimazione globale. rocco ride, dopotutto è il suo sogno, la mamma gira per il locale vestita di bianco e batte le mani tra la benevolenza unanime: a un tavolo, il ramo cadetto dei sopranos maligna alle spalle che se davvero si è alzata alle sei per quelle polpette allora ha decisamente sbagliato mestiere. in mancanza d'altro, mi appassiono alle vicende di camerieri ubriachi che si baciano con la lingua, si rompono palle e braccia e vengono cazziati, licenziati o messi in pausa. non necessariamente in quest'ordine.

la settimana successiva si apre, invece, al pubblico pagante. basta essere rimasti dieci minuti dietro al banco di un baretto di campagna per immaginare quante, quali e quanto sfuggenti siano le cose a cui badare in un'occasione del genere. la qualità della depilazione delle clienti, per esempio. eh? neanche delle cameriere - potrebbe avere un senso, in un qualche universo - ma proprio di biondine inutili affastellate a un tavolo mentre la critica del ny post - critica televisiva, pare, e a posteriori curiosamente benevola - lamenta i tempi biblici e la temperatura glaciale delle portate.
rocco non si scompone, saluta le bionde, continua a ridere e manda avanti la mamma vestita di bianco a battere le mani. ancora? ancora. i camerieri organizzano un ammutinamento: rocco è entrato in cucina solo per spegnere un principio di incendio, dicono. e rideva, l'ho visto io.

in questi giorni gloriosi il nostro eroe si accompagna a un'italian actress, come quelli veri. lei è yvonne 'ma come è bello qui, ma come è grande qui' sciò, nientemeno. a cui, diciamoci la verità, è sempre piaciuto molto giocare alla diva americana ma che - mogli e buoi - ha anche una solida tradizione di ristorazione alle spalle. e potrebbe servire, visto che le critiche, questa volta gastronomiche, non sono altrettanto gloriose. insomma, a completo agio nel restaurant la fanciulla dispensa sorrisi durante le riprese della seconda stagione. magari non è vestita di bianco, magari non batte le mani, comunque fa il possibile per mantenere lucida la sempre più chiacchierata aura intorno allo chef. povera ragazza.

in pochi mesi la situazione precipita. il ristorante, innanzitutto. non è solo l'ennesimo posto fichetto che serve cibo mediocre - posate d'argento e piatti di carta, per capirsi, oltre a un'attempata signora vestita di bianco che batte le mani mentre mangiate. è un pozzo senza fondo di cui - accusano - nessuno si è mai occupato abbastanza, meno che mai quel giovanotto aitante coi capelli ricci. il quale aitante si agita e cerca qualcuno a cui dare la colpa perché davvero lui non aveva capito che per far funzionare un ristorante occorresse cucinare, pensava bastassero il buon nome e un efficace merchandising. sciocco, di questi tempi quei quattro mezzucci non sono più sufficienti neanche a far funzionare una relazione.
yvonne spezza il suo cuore, e pure quello di mammà. io sola non mi arrendo e confido nella passione genuina della signora sciò per i reality: l'aspetto sull'isola dei famosi 3. tanto per provare come ci si sente senza una casa e ricoperti di insulti.

l'inevitabile epilogo strappalacrime vede rocco, mamma e polpette abbandonare tutti i ristoranti del regno. indomiti, decidono volgere l'interesse altrove ché, in fondo, cucinare non è mai stata la strada giusta, meglio quattro chiacchiere in compagnia. the only think left would be radio - and that’s just for ugly people, è vero, ma almeno non si vedrà l'onnipresente vecchia signora aggirarsi vestita di bianco. facendo attenzione, forse la si potrà sentire battere le mani.

[*] grazie.

[+] :: ore 17.00 :: 7 comments


18/10/04

:: by :: SuperBimba
Vanità di vanità

Mettete un abito in una vetrina. Nero, di maglina sottile, piuttosto aderente, smanicato, discretamente scollato a vu, lungo al ginocchio, ma con l'orlo asimmetrico, decorato con volant di pizzi neri. Praticamente un'assurdità, ma tremendamente delizioso sul manichino. E davvero adatto per festeggiare, tra qualche giorno, l'inevitabile annuale ricorrenza (l'ottobre scorso fu un vestito di cotone tricottato a rombi dorati, nulla mi spaventa). Il momento più difficile non è stato indossarlo nel camerino e uscire per vedere come mi stava (ma dico? camerini con lo specchio all'esterno?). No. Ricordate al liceo quando la prof sadica prima dell'interrogazione faceva scorrere la penna sui nomi del registro piano piano, su e giù, poi ancora su poi ancora giù, fermandosi a tratti e poi riprendendo la tortura? Quei momenti di tensione tornano alla memoria quando la commessa, dopo che le hai detto il vestito nero, in vetrina, lo sceglie accuratamente tra quelli appesi valutando la tua taglia con rapido quanto spietato colpo d'occhio. La biondina mi ha allungato una S e ho deciso che quel vestito era mio, ancor prima di indossarlo.

[+] :: ore 17.10 :: 40 comments


16/10/04

:: by :: lisagialla
over the rainbow

nonostante cerchi di rimanere senza trucco per la maggior parte del mio tempo libero, confesso di sentirmi nuda e punto affascinante privata di un'elementare passata di mascara. semplice - senza magiche estensioni ipnotiche ultrafondenti - ma perfetto, da anni il più banale di tutti. difficile anche fare a meno di fondotinta - chi ha già provato color id? - cipria e un tocco di colore che fa tanto bonne mine. insomma, ogni mattina ci metto del mio per far esclamare quel 'trentuno? mai l'avrei detto!' di cortesia. eppure se dovessi partire per un'isola deserta a tratti mondana e scegliere un solo complemento d'arredo per il beauty case, credo che dopo lungo riflettere opterei per un rossetto.

anche con una cosa furba, magari un tre per uno, sarebbe comunque difficile rinunciare alle potenzialità di un beige trasparente per le metropolitane mattutine che diventa marrone in pausa caffé, poi rosa antico su pranzi leggeri, vinaccia brillante per l'aperitivo e infine rosso di sera, con top coat. più niente solo quando la sera diventa notte, ché una gentildonna deve sapere non lasciare tracce e il no transfer fa le pellicine. o forse era soltanto mediocre vino rosso.
per contro quasi non ho ombretti, gioco molto poco con gli occhi - sarà che ho lo sguardo impegnativo, mica pizza e fichi - e pure le sopracciglia sono sempre le stesse, dannate. invece ricordo un pomeriggio di quindici anni fa, credo il primo di shopping adulto: stick rosa corallo con la sua matita a disegnare il sorriso di premeditazione. all'università passavo ore a raccontare a squarciagola di segnali e funzioni d'onda inquadrando solo la bocca nello specchio piccolo: ogni giorno un colore diverso.

per trattare piccoli malumori non c'è niente di meglio di un rossetto nuovo, meglio lussuoso, da stendere col pennellino prima di andare a preparare la cena, anzi temo che, con un minimo di applicazione, chiunque sarebbe in grado di decodificare i dettagli del mio umore - e delle mie intenzioni - dalle sfumature della bocca. forse per questo, oltre che per spirito di contraddizione, esco spesso a labbra nude.

[+] :: ore 14.59 :: 76 comments


15/10/04

:: by :: lisagialla
pesce babele

hollywood party: edizione speciale. in fondo al libretto, le briciole. retroscena e curiosità sulla lavorazione, immagino, e invece no. devono essere le briciole residue di materia cerebrale perché leggo:
Sellers è stato il primo a introdurre spettatori nei film per il personaggio indiano sul quale Bahksi è basato in The Millionaires. Il personaggio appare anche in un cameo in Astronauti per forza
metro goldwyn mayer, euro 24,99. spettatori non inclusi.

[+] :: ore 15.45 :: 8 comments


:: by :: moni
non l'ho fatto apposta, giuro!

oltre a queste apprendo con immenso piacere (vanity fair, p.47) che io e uma thurman abbiamo in comune - stavolta casualmente - anche un altro paio di scarpe.
so' soddisfazioni, insomma

[+] :: ore 14.22 :: 17 comments


14/10/04

:: by :: SuperBimba
In aperitivo veritas

Diluvio universale, corso Garibaldi a piedi questa sera sembrava lungo duecentocinquanta chilometri. L'aperitivo col pesce buono e con la gente orrenda è finito nel microdramma leggermente alcoolico del brindisi a tutti i matrimoni riparatori che sportive come siamo ci auguriamo rendano molto infelici gli sposi. Ancora una volta cerco di ricordarmi come reagirebbe Carrie, ma il fatto è che se Carrie Bradshaw avesse avuto solo metà della mia sfiga in amore, beh, si sarebbe suicidata. Però almeno per tornare a via Pasubio avrebbe preso un taxi.

[+] :: ore 23.00 :: 10 comments


:: by :: Luthor
MicroCime Tempestose - terza parte

Quando Cathygialla annuncia di essere incinta il Coinquilheatcliff, furibondo, decide di sposare EsseBella per vendetta.
Subito dopo la cerimonia la ragazza scopre i veri sentimenti del marito e disperata si unisce ad Hindleymar nel piano per eliminare il loro aguzzino.
I due falliscono, Hindleymar rimane ferito a morte, mentre EsseBella fugge a Londra.
Nel frattempo, sempre più triste e debole, Cathygialla si ammala gravemente.
Quando viene alla luce la sua bambina, Cathyviola, è chiaro che la madre non sopravvivrà al parto.
Il Coinquleahcliff irrompe a Thrushcross Grange, e trova la sua amata quasi esanime.
Totalmente sconvolto pronuncia la sua maledizione: “Non te ne andare Cathy, non puoi lasciarmi! Rimarrai qui a tormentarmi, non mi darai pace! Portami alla follia, sii inesorabile, come spam nella mail o nei commenti di un blog!”
“Perché anche tu hai un blog?” - chiede Leibniz* sopraggiunto in quel momento.
Il giorno seguente Cathygialla viene sepolta assieme al suo notebook, nel quale segretamente Moni, la governante di Thrushcross Grange, ha sostituito il wallpaper di Leibniz* con quello del Coinquilheacliff.

Epilogo, vent’anni dopo: Uno stanco Coinquilheatcliff è sopravvissuto anche a Leibniz* Linton, e si è impadronito di Thrushcross Grange, fregiandosi del titolo di Imperatore della brughiera, ma appare sempre più torvo e taciturno.
Una mattina viene trovato senza vita da Moni a Cime Tempestose.
Sul desktop un messaggio non letto: “Enlarge your penis!
Firmato, Cathy.”
(fine)

[+] :: ore 00.18 :: 9 comments


13/10/04

:: by :: SuperBimba
Come le donne

mah, che ti devo dire - cerca di spiegarsi il collega davanti a cappuccino e brioche scongelata del bar Richard - il direttore è uno che apprezza la franchezza. E' come le donne, voi volete farvi dire tutto in faccia.
Da lì, una riflessione autistica durata l'intera mattina.

[+] :: ore 12.12 :: 19 comments


12/10/04

:: by :: moni
dubbio fashion

ma se domani vengo su con questo (senza fiore), sono ridicola?
le calze (le prime!) le ho gia' comprate ma ho paura che la giacca sia troppo pesante e di fare una figura alla "toto' e peppino"... please help! tnx



[+] :: ore 17.22 :: 23 comments


:: by :: SuperBimba
I dubbi nervosetti

Ma sono troppo poco tollerante se mi danno fastidio quelli che li passi a prendere, sono in ritardo e poi ti dicono dobbiamo fermarci dal tabaccaio che ho finito le sigarette? Ma sono troppo poco tollerante se mi danno fastidio quelli che chiedono ma chi viene? prima di accettare un invito? Ma sono troppo poco tollerante se mi danno fastidio quelli che ti chiamano in ufficio (mentre tu lavori e loro sono al cazzeggio) per chiederti di controllare loro una notizia e sotto senti la fidanzata che si lamenta che non fai abbastanza in fretta? Ma sono troppo poco tollerante se mi danno fastidio quelli che ti dicono ci sentiamo e poi eh ma non hai nemmeno chiamato, che ci sentiamo secondo me può anche essere che chiami tu, no?

[+] :: ore 15.11 :: 28 comments


:: by :: lisagialla
un altro eroe alla memoria

c'era una volta un chirurgo. oltre a essere molto preparato, questo ragazzo era anche molto cattivo. suona bene, no? inoltre era basso, per essere più sfuggente, e pelato, per essere più lucido.
ricordo due soli lampi di umanità: il cane sul tavolo operatorio e qualche sguardo empatico - per quanto - all'irresistibile corday delle meraviglie. per il resto perfido senza interruzioni, a parte il braccio; stoico nel suo cinismo solitario. una robusta merda d'uomo, da farti alzare dal divano e applaudire.
c'era davvero bisogno di spiaccicarlo così, senza rispetto?
nel nostro immaginario, prima che tra le lamiere. con quella serie di gag tristanzuole su un idiota che riesce solo a sbraitare, unico contributo alla stagione più moscia di sempre. arrivo a capire le conseguenze amare dell'impotenza e pure tutto quel rancore ma farne uno stupido, suvvia. un pupazzetto a molla che gira in tondo generando insulti fino a incepparsi tra le pale di un elicottero: sbam. quando hanno sollevato il rottame mi aspettavo che la mano meccanica saltellasse sulla poltiglia tra schizzi di sangue e scintille. that's all, folks.

[+] :: ore 14.33 :: 36 comments


11/10/04

:: by :: la raffa
Lo zoo è qui

- Agghiacciante vero?
- E' in pelle di squalo.
- ...
- E' il regalo di nozze di La Russa
- ...
- Guarda che vale un sacco di soldi.
- ...
- Tu cosa faresti?
- Io i regali più brutti li ho nascosti in cantina.
- Non può! Lui è spesso ospite da loro. La cornice deve essere in bella vista.
- Allora l'unica soluzione è metterci una foto di Ignazio. Potrebbe passare per satira politica.
- Già. E anche lo squalo si sentirebbe meno solo.

[+] :: ore 15.31 :: 11 comments


:: by :: lisagialla
all of your nightmares come true

la casa è in ordine. senza mobili - ché il falegname è in ritardo di un mese - ma la quantità di libri e giornali e riviste e volantini e foglietti e biglietti e banconote e cartacce è tornata presentabile su tutte le superfici piane. abbiamo anche attaccato quattro quadri. la signora delle pulizie - la sciagurata che in lava indossa delicato leggeva lana e per questo lavava qualunque cosa in modalità bollitura colorata - è stata catapultata senza possibilità di replica al lunedì. questo lunedì. oggi.
stasera poi con calma rifinirò col cotton fioc gli interstizi: ho preso un giorno e mezzo di ferie. sono molto tranquilla, non si creda, è solo la prima volta in due anni. ho passato il pomeriggio di ieri ad ammansire un'enorme zucca gialla e stamattina ho attaccato un post-it sull'altra zucca, quella parlante, con la lista della spesa. spero che il coinquilino si guardi allo specchio, prima di uscire. il menu è stabilito, per il resto non ne ho idea. tè con lo shopping, ristorante, prenotare il cenacolo ché non l'ho mai visto. ho lo stomaco a nodo scorsoio. spero non piova, spero diluvi, spero ci ripensi, non vedo l'ora.

stasera, subito dopo er, viene a trovarci la mia mamma. e non so cosa mettermi.

[+] :: ore 10.07 :: 21 comments


:: by :: SuperBimba
...and I don't feel the same

Quando ero piccola Fino a qualche anno fa, avevo la sensazione che la vita fosse fatta sì di cambiamenti, anche epocali, ma che questi si manifestassero in una sorta di mutamento fluido indistinguibile, un magma che, avanzando, modificasse l'aspetto e la sostanza dell'esistenza attraverso movimenti piccolissimi, quasi impercettibili ad occhio nudo. Sulla mia pelle ho imparato che non è così. Che a volte le porte si chiudono improvvisamente, facendo un gran rumore, che ci sono momenti in cui sembra che attorno si stia verificando un cataclisma, in cui forte è la sensazione che nulla domani sarà come oggi, anche se non è dato di sapere quando arriverà questo domani e cosa ci riserva.
Sia.
Si chiude un'epoca, al tredicesimo piano. Cambiano i volti, cambiano le persone e anche gli stessi non sono più gli stessi. Attorno a me c'è molta felicità e mi sento ingiusta quando, in alcuni istanti, mi sorprendo a pensare che avrei voluto che le cose potessero restare congelate nel tempo, ancora, almeno per un po'.
Ah, e Mr. Big, improvvisamente, si sposa.

[+] :: ore 07.31 :: 16 comments


08/10/04

:: by :: Luthor
MicroCime Tempestose - seconda parte

Sono trascorsi tre anni da quando il Coinquilheatcliff ha lasciato Cime Tempestose.
Hindleymar, dedito al gioco e all’alcool, sta dilapidando il patrimonio paterno; una sera, in una mano a carte, decide di vedere una puntata di seimila ghinee del Griso (un noto avventuriero della brughiera) coprendola con i titoli di proprietà di Cime Tempestose, e perde.
A Thrushcross Grange, Leibniz* e Cathygialla Linton stanno dando una festa; EsseBella la sorella nubile di Leibniz*, si lamenta di non trovare un partito che la soddisfi: “Tutti i tuoi amici sono sposati Leibniz* - dice la giovane – e i pochi liberi sono solo delle confuse blogstar! Possibile che in questa brughiera non si trovi un vero uomo?!” A queste esatte parole fa il suo ingresso un misterioso ed elegante personaggio: è il Coinquilhethcliff, divenuto ricchissimo, tornato per vendicare i torti subiti.
Cathygialla, che lo credeva morto, ha un sussulto, ed EsseBella rimante subito affascinata da quest’uomo misterioso.
Il Coinquilhethcliff annuncia che è tornato per restare, è sua intenzione risiedere a Cime Tempestose. Leibniz* obietta che Hindelymar non accetterà di condividere con lui nemmeno un megabyte di spazio web, ma con una risata agghiacciante il Coinquilheacliff risponde che le password di sistema di Cime Tempestose sono in suo possesso, e che al limite sarà lui a concedere a Hindleymar lo spazio per un blog, ora è lui il Domain Administrator.
Scoperto, ormai troppo tardi, di essere stato gabbato, l’alcolizzato Hindleymar medita di assassinare il fratellastro, mentre questi, accortosi della gelosia di Cathygialla, sottopone EsseBella ad una corte serrata.
La fanciulla pende ormai dalle sue labbra.
(fine della seconda parte)

[+] :: ore 17.23 :: 11 comments


:: by :: SuperBimba
Singolare galanteria

Anche da queste parti, a volte, i colleghi sanno essere galanti. A modo loro. Oggi uno dei più matti (uno che fa centinaia di foto tutte identiche, con la sua faccia in primo piano che sbuca dall'angolo in basso a sinistra e dietro cambia lo sfondo, in una personale interpretazione dell'autoscatto) mi ha fatto un complimento eccezionale. sei troppo sexy, oggi mi ha detto dovresti installarti una webcam sulla testa così potrei guardarti tutto il tempo mentre cammini. Wow;)

[+] :: ore 14.18 :: 13 comments


:: by :: lisagialla
sono in mezzo a noi

un fax quando arriva lo vedi, una mail devi accendere il computer per vedere se è arrivata. [1]

stamattina ho fatto il giro delle sette macchinette per avere una fototessara, alla fine ho ripiegato sul fotografo in cui mi sono imbattuta mentre inveivo contro gli dei della malasorte e la mia affezione alle tragedie last minute. ero lì che lo ascoltavo asciugare la mia faccia in quadruplice copia commentando l'assenza di regole nella mezza stagione - non lo dica a me, caro lei, esco ogni mattina attrezzata per escursioni termiche nel deserto - quando ho visto passare una signora dall'apparenza inequivocabile: gambaletto sotto la gonna al ginocchio, polpaccio importante, le mani piene di sacchetti, cavolo cappuccio e ace gentile. la signora parlava e si agitava al telefonino. ho origliato, mentre continuavo a sorridere.
- su, figlio mio, ché ci vuole un attimo.
- ...
- nooo, torna all'homepage.
- ...
- inserisci località di partenza e di arrivo.
- ...
- ma no! ma cosa sei? cretino?
- ...
- e finalmente. adesso clicca su invia.
e l'ha detto in grassetto, giuro.

[1] belli i maestrini vestiti di nuovo.

[+] :: ore 11.29 :: 5 comments


07/10/04

:: by :: karen
Rientro da riunione..

Collega che mi rincorre in corridoio: Scusa Karen, non vorrei sembrare maleducato..
K: Si dimmi, ho una una tiunione fra due minuti..
C:E' che sei proprio carina ultimamente, hai fatto qualcosa?
K:Booo sono un po' dimagrita..
C:Si un po', ma forse saranno i capelli..
K:Ah, si non sono più bionda... vabbè scappo, comunque Grazie!

...

[Mi ha messo un po' di buonumore]

[+] :: ore 14.55 :: 5 comments


06/10/04

:: by :: SuperBimba
Stringers in the night

e poi questo lo scrivi sul blog
dice l'amico che nella telefonata serale mi rende partecipe delle sue teorie su sesso&amore, tipo che secondo lui non è amore se uno dei due si riveste di spalle seduto sul bordo del letto.

e poi questo lo scrivi sul blog
dice il collega che a cena mi spiega la sua visione della pizza, quella secondo cui le pizze più buone sono quelle che vanno a capo.

e poi questo lo scrivi sul blog
dice il bambino della collina, scavalcando il cancello di casa alle cinque del mattino, lui incredibilmente privo di chiavi plausibili, io incredibilmente palo in tacchi e tailleur grigio (che nella vita ci sono occasioni anche per tacchi e tailleur grigio, ma non ne sveleremo i dettagli), sorridendo convinta ai passanti (che uno non ci crede, ma passano un sacco di auto e camion in una strada di campagna ai bordi di Milano alle cinque del mattino mentre si scavalcano cancelli, ma transitano solo ed esclusivamente a partire dal momento in cui i bambini delle colline restano appollaiati in cima).

e poi questo lo scrivi sul blog
dice l'amica che per far tacere la madre sempre più apprensiva perché la vede ancora sfidanzata a trentasei anni le urla al telefono facciamo così: da adesso immaginati che sono vedova.

[+] :: ore 20.09 :: 23 comments


:: by :: lisagialla
se mi tagliassero a pezzetti

non ne sapevo niente. l'ho letto da inve e, come una scema, mi sono emozionata.
benvenuta, ragazzina.

[+] :: ore 11.58 :: 8 comments


05/10/04

:: by :: Luthor
MicroCime Tempestose

Squonk Earnshaw, tipico esponente della borghesia rurale, vive a Cime Tempestose con la moglie e i due figli, Cathygialla e Hindleymar.
Un giorno a Liverpool Squonk si imbatte in un giovane vagabondo, Heathcliff, e lo porta con sé a Cime Tempestose.
Il ragazzo viene così ribattezzato da Cathygialla il Coinquilheatcliff, e tra i due sboccia un profondo sentimento.
Squonk Earnshaw ama come un figlio il Coinquilheathcliff, provocando la gelosia dell’imbelle Hindleymar, che viene mandato in collegio.
Ma alla morte del vecchio Earnshaw Hindleymar eredita Cime Tempestose, e vi torna da padrone, sfogando tutta la sua rabbia repressa verso il Coinquilheatcliff, costringendolo a fargli da servo e stalliere.
Una notte Cathygialla e il Coinquilheatcliff si spingono fino alla vicina tenuta Thrushcross Grange, per prendersi gioco dei due ragazzi della ricca famiglia Linton: Edgar Leibniz* ed EsseBella; Cathygialla viene morsa da un segugio, ed è costretta a trattenersi alcune settimane alla tenuta dei Linton per riprendersi.
Durante la convalescenza la ragazza viene abbagliata dalla ricchezza e dal lusso dei Linton, e Lebiniz* Linton ne approfitta per sedurla.
Attratta dalla prospettiva dell’avanzamento sociale Cathygialla accetta di fidanzarsi con Leibniz*.
Il Coinquilheathcliff, sconvolto, abbandona Cime Tempestose.
Hindleymar, trionfante sull’antico rivale per l'affetto paterno, ne approfitta per dire a Cathygialla che il fratello adottivo è morto.
(fine della prima parte)


[+] :: ore 22.35 :: 19 comments


:: by :: SuperBimba
Si fa presto a dire "sottile linea rosa"

Qualche sera fa, durante un delizioso Zurlì (l'aperitivo del venerdì), ho confessato che avrei voluto candidarmi a partecipare a La sottile linea rosa. Adesso è iniziato il casting della seconda edizione. Però non ho mica chiamato. Per ora:)

[+] :: ore 15.17 :: 26 comments


:: by :: lisagialla
ossessione

non ho mai comprato niente da zara, per un sacco di buoni motivi. perché tutte le volte che ci passo davanti è un sabato pomeriggio, per esempio, e l'odore della carne tende a dissuadermi dall'acquisto. perché se adocchio qualcosa di anche solo carino poi esco e lo vedo indosso alla solita ragazzina di un metro e ottanta per cinquanta chili che le cade pure maluccio quindi figuriamoci. perché bisogna pur imporsi dei limiti e mi congratulo ogni volta con me stessa quando dico che non ho mai comprato niente da zara. ha.

senonché, qualche settimana fa, approfitto di un giro sbarazzino di perlustrazione per entrare nel nuovo punto vendita di via torino. meno ressa di quello che mi aspettavo e buonumore da fine settimana, gira che ti rigira trovo un tailleur finto-chanel-giovane, di quelli senza orlo, dalle parti del vinaccia. c'è la taglia, c'è il tempo di provarlo e accorgermi che a me quelle gonne stanno male, metterci una pietra sopra e dimenticarlo.
invece no. non mi va, non lo so, non ho le scarpe adatte e poi i peli, non fa niente, davvero. esco e non ci penso più. per qualche ora. perché poi vedo una borsa, in una vetrina, e sarebbe perfetta. vedo scarpe - a dozzine - e sarebbero, tutte, perfette. va bene, concedo: si può fare.

è a questo punto che un progetto fallimentare comincia a inghiottire i miei giorni. ogni sera marcio davanti a negozi sprangati. ogni sera ci penso, poi ci penso ogni mattina. la giacca, le scarpe, la borsa, la gonna. quel completo deve essere mio. deve essere tutto mio.

ieri guadagno una passeggiata prima di notte. entro nel primo zara dello scandalo, credo di ricordare dove fosse ma non c'è. scandaglio stampella per stampella, scaffale per scaffale, tra le braccia delle commesse, sotto i tavoli: niente. a passo di carica entro nel secondo zara, i miei occhi filtrano per tonalità di viola. qui non c'è, salgo di sopra. non c'è, non c'è, somiglia ma non c'è. comincio a pensare di averlo sognato quando, giusto un attimo prima della scala, appare la gonna. anzi, le gonne: sono quattro e sono enormi ma non importa. la giacca? chiedo. è finita, terminata, non ce l'hanno rifornita, puoi provare giovedì. giovedì. giovedì? impossibile.

furibonda mi infilo in un taxi e torno a casa. provo internet ma il commercio elettronico ne ha ancora di strada da fare. non riesco a dormire, medito di scappare in corso buenos aires alle prime luci dell'alba, solo considerazioni sull'effettiva apertura degli esercizi mi riconducono alla ragione. stamattina entro in ufficio e proclamo: però alle sei devo andarmene, massimo sei e mezzo. l'alleata è precettata: sarà buenos aires, sarà vittoria. e se non basta poi sarà monza, e torino, e roma, e piacenza: troverò quel maledetto tailleur. lo troverò, lo proverò, mi starà malissimo e potrò finalmente tornare a vivere una vita normale.


[+] :: ore 11.10 :: 42 comments


04/10/04

:: by :: Luthor
Amore è...

Non dover mai dire "mi dispiace".
Lo diceva Love Story, e lo ha chiosato Elton John, certo.
Ma anche "Amore è: non dover mai dire lavateli tu, i tuoi fottuti calzini!" meno celebre ma, se ci pensate bene, altrettanto ficcante.
O ancora: "Amare disperatamente, inesorabilmente qualcuno significa offrirgli la facolta' di ferirci disperatamente, inesorabilmente accusando i colpi senza rispondere; l'amore è avere questa facoltà di offendere e non servirsene mai." (questo è Aldo Busi, Manuale della perfetta gentildonna, o del perfetto gentilomo, prometto che controllo)
Sta di fatto che alla più pulcina delle Grandi Domande, è più facile rispondere in negativo, non dire, non fare, non essere, non servirsene.
Ecco, non è che io pensi a queste cose tutto il giorno, ma non ho potuto fare a meno di rifletterci un po' sopra quando mi sono imbattuto, tramite l'escapista, nel blog della Washingtonienne.
La titolare sembra avere le idee ben chiare sull'amore (e su altre questioni in effetti), e la sua definizione mi sembra assolutamente adatta per questi nostri convulsi tempi di inizio secolo.
Ditemi un po' voi se si può in qualche modo confutare questa lapidaria affermazione:

"A man who tries to fuck you in the ass when you are sober does not love you."

Danielle Steel, mangiati il fegato!

[+] :: ore 19.56 :: 10 comments


:: by :: SuperBimba
Please be gentle with this heart of mine

alcuni grandi quesiti:
- ci salveremo, quest'inverno, dal rosa antico?
- come fa Paolo Meneguzzi a cantare ancora una volta la stessa canzone con l'ennesimo titolo diverso?
- perché vanno di moda le cinture elastiche ricoperte di paillettes che sembrano le cinghie per legare i libri?
- esistono ancora le cinghie per legare i libri?
- a chi mandare un curriculum per fare, da grande, la correttrice di tempi e modi verbali nelle canzoni di Tiziano Ferro?
- posso raccontare in giro di avere meno di trent'anni e contemporaneamente confessare di essermi ricordata a memoria il testo di A good heart di Feargal Sharkey, che non ascoltavo da un'eternità?

[+] :: ore 17.50 :: 15 comments


:: by :: nush
Deliri di fine lunedì

Mentre motorizzata marciavo verso casa meditavo: sono l'unico essere nell'universo che fa le seguenti riflessioni di alto contenuto cerebro-psicologico altrimenti dette pippe mentali?


Collocarmi spazio-temporalmente

Spesso quando è sera e sto per prendere sonno mi immagino come se una telecamera zoomasse su me comprendendo la mia camera, la mia casa, la mia città... fino alla terra nell'universo. Poi zoom al contrario e ritorno a me. Variante talvolta che colloca i miei trenta anni di vita nella vita globale dell'universo dal big-bang alla sua crisi.

Narrare me stessa

In pratica come se una voce dentro di me raccontasse quello che faccio in terza persona. Urge un esempio: Nush era lì, seduta alla sua scrivania. Ogni tanto sbirciava l'orologio. "E' tardi", pensava "cosa ci faccio ancora qui". Avrebbe dovuto già essere sulla strada per casa ma si era impuntata a scrivere quel post delirante. Non le venivano neppure le parole giuste e questo non giovava certo al tono del post, nè tantomeno alla preparazione della cena per la sera


C'era una terza pippa che adesso ho rimosso e puntuale mi tornerà in mente mentre sfreccio in motorino o mi colloco spazio-temporalmente stasera ma non vi ammorbo oltre. Fuggo, stavolta sul serio. Fuggo anche da questo outing demenziale.

[+] :: ore 17.36 :: 19 comments


01/10/04

:: by :: Luthor
Impossible is nothing (Giallo d'autunno)

Siete sicure che non se n'è conservata neanche una? Le forme sostanziali, dico, perché quando sei un giovane blogger pulcino lo spazio tra le righe di un post è molto ampio, e lo schermo è bianco.
Leibniz* è stato il primo a mostrare al mondo un post giallino perfetto non una, ma sette volte.
Questo mi fa capire che se lavoro duro c'è la possiblità, anche per un solo momento, che l'armonia col Tempio Giallo sia completa.

[+] :: ore 17.22 :: 12 comments


:: by :: lisagialla
diversi in ennepiù

la pubblicità. quella con il numero del cigno e quello della ballerina, la casa e il ristorante, l'attesa e il ritorno.
la prima volta che l'ho vista sono rimasta completamente affascinata dall'idea cabalistica che ogni momento fosse un numero e che qualcuno avesse avuto lo spunto di spiegare le differenze nel modo in cui un cinque è diverso da un ottantaquattro è diverso da un seicentosedici è diverso da un undici e fermiamoci qui. e invece - ta dah - non avevo capito niente. era la bmw: one like no one. mi spiegava come il giorno in cui mi sono innamorata fosse un numero in mezzo agli altri, mentre l'esclusività poteva donarmela - tutta e sola - la macchina che si vede sfrecciare via sul finale. la nostra canzone scolpita sul telaio e targhe come eliche di dna, suppongo.

[+] :: ore 11.36 :: 26 comments


:: by :: karen
Ieri...

primo giorno di scuola! Ho mantenuto una delle promesse promesse fatte, mi sono iscritta al corso di fotografia! :)

[+] :: ore 09.25 :: 9 comments


:: by :: nush
un baco è qualcosa di più

Com'è che nei commenti la data di oggi risulta un bel 10/01 e ieri era il 30/09?

Il nostro calendario è emigrato a New York nottetempo?

[+] :: ore 09.20 :: 2 comments