|
...in procinto. |
blog & the city |
Il giallino del mese |
Archivio |
|
 
28/02/05
:: by :: SuperBimba
Dalla vostra inviata
Sì, ci siamo. A pezzi, ma ci siamo. E ci tocca pure lavorare: ma dico, nessun rispetto per questo blog? A presto dall'Ariston.
|
:: by :: morgan
Acromatopsia?
Perché è evidente che Claudia Morgoglione di Repubblica ha scritto un articolo sulla moda agli Oscar senza averli guardati - o senza saper distinguere i colori (e in questo caso, me ne dolgo e mi scuso): non mi puoi sentenziare sull'abito "bianco" di Charlize Theron (evidentemente di un delicato grigio perla, un Dior parente di quello indossato da Carrie Bradshaw a Parigi), o su quello "fucsia" della (ormai trasparente) Renee Zellwegger (che sul sito ufficiale definiscono, succosamente, "raspberry"), né parlare di "blu elettrico" per Hillary Swank o di "cintura nera" per Cate Blanchett ("burgundy", Morgoglione), se non sai di cosa stai parlando. Oh. Né tantomeno decretare Beyoncé come la più elegante. Il nero è morto, viva il colore!
|
:: by :: EmmeBi
YellowMellow
Mi rendo conto che quattro post in un mese sono un po' pochini ma, vi assicuro, questo febbraio è stato piuttosto travagliato e in generale poco dedicato all'internet. Vi confermo che in questo mese ho cercato di modificare le mie abitudini e il mio stile di vita fiero di essere giallino del mese: ad esempio nel mio comodino c'erano solo romanzi di Agatha Christie e di Simenon, per scrivere usavo solo post it o evidenziatori, ho comprato azioni della Seat, il mio stereo suonava solo canzoni di Gianni Pettenati e mi sono cibato esclusivamente di maionese. That's all. Salutiatutti.
|
27/02/05
:: by :: SuperBimba
Lezioni di shampoo
C'era una volta un tizio che mi raccontava di essere alla ricerca di una donna/saponetta. La storia, invece, mi ha insegnato che quello che lui chiedeva era, molto più semplicemente, una sciampista.
ah, sciampiste, estetiste, infermiere, inarrivabili categorie dello spirito! mi scriveva tempo fa un affascinante signore, mai dimenticato[1].
E allora ho detto basta. Ieri sono andata dalla parrucchiera decisa a prendere appunti[2]. Incidentalmente ho anche tagliato i capelli[3], ma ho cercato di non distrarmi troppo. Credo che una frase possa servire da punto di partenza, da prima lezione:
a me piace fare la piega alle ragazze carine. perché a loro sta bene tutto e quindi escono contente dal negozio. quelle brutte si lamentano sempre, ma mica è colpa nostra.
Che dire? Chapeau. Alla prossima messa in piega spero di rubare ancora qualcosa. Poi vi saprò dire.
[1] e come dimenticarlo, visto che torna sempre? ma questa è un'altra storia.
[2] la mia parrucchiera è sveglia, colta e intelligente, frequenta l'università e gira il mondo. ma le sue sciampe sono fa vo lo se.
[3] Essebì: Ele, ma non sono un po' gonfi qui?
Elena: sono lunghi due millimetri.
Essebì: ma sono gonfi.
Elena: guarda che quella è la tua testa.
Essebì: ...
|
26/02/05
:: by :: lisagialla
senza sonno
l'ho svelato ai miei amici più fidati: da qualche settimana è in pieno svolgimento il Grande Complotto Cosmico Per Non Farmi Dormire Mai Più. sto scrivendo alle 9:13 di sabato mattina, dio delle città. non bastasse, nelle ultime sei ore ho accumulato i seguenti indizi:
indizio #1: l'intingolo attono ai calamari. alle 5:08 ho sbarrato gli occhi, terrorizzata dall'incubo sismico nella mia testa. protagonista in soggettiva - sussultoria e ondulatoria - di un cedimento strutturale, precipitavo dal bagno di un appartamento al quarto piano. ridicolo riprendere sonno e doversi alzare mezz'ora dopo.
indizio #2: gruppo di sedicenni bendate in bivacco, di stanza nello scompartimento sede del posto sedici di mia documentata pertinenza. poche cose mi toccano il cuore come il sonno. altrui, in mancanza di meglio. arranco allo scompartimento successivo.
indizio #3: l'attitudine crudele di trenitalia a considerare la fedele trascrizione dei posti prenotati - quali, quanti, per quanto tempo - un esercizio calligrafico di fatto superfluo. scelgo il posto che mi sembra il peggiore - corridoio, nella direzione del treno. perché siamo tutti d'accordo, immagino, sulla necessità di viaggiare guardando al passato. non tolgo neanche i guanti, pronta a cedere il posto allo sguardo di malagrazia del legittimo proprietario. proprietario che non sale a perugia, apro il giornale. che non sale a terontola, tolgo il cappotto. che non sale ad arezzo, infilo l'ipod. che non sale neanche a firenze, mi abbiocco.
indizio #4: sale a prato. raccolgo la bavetta, il senso di colpa e [alcune del]le mie cose per trasferirmi goffamente nello scompartimento che mi spetta. le sedicenni, adesso, oltre che bendate sono anche scalze. santi numi, dormono che le fotograferei - clic - per usarle al posto del nottem, scongiurando l'odorama. lo zaino tra le gambe, la borsa conficcata nel fianco, chef express informa e un'ostinata signora è a caccia di chiacchiere solidali. provo a chiudermi nella mia bolla ma poldo è scarico e trafelata dalla vergogna ho lasciato 'amica' di là - nuovo, appena sfogliato, gli articoli migliori lasciati 'per il viaggio'. ho sete, dannati calamari. ho lasciato di là anche la bottiglietta d'acqua.
indizio #5: bologna, stazione di bologna. aghi negli occhi, in rassegnata attesa del prossimo, legittimo, titolare scortese. che non sale. le sedicenni si svegliano, saltano sui sedili e cominciano a urlare in tedesco.
indizio #6: sale a reggio emilia. lo trovo quando torno da un tentativo fallito di spedizione in bagno, seduto al suo posto, che legge il mio blog.
|
25/02/05
:: by :: SuperBimba
Cinico Radio
[confesso: ci ho pensato molto, se scrivere questo post o meno. Perché potrebbe suonare un po' blasfemo e irrispettoso ma giuro che non vuole esserlo.
La verità è questa. Che quando succedono i disastri, i drammi, le tragedie, chi è costretto a doversene occupare indossa la muta da cinico e ci si immerge senza pensarci troppo. Lo fanno i medici in corsia, lo fanno i tizi in divisa nelle situazioni di emergenza, lo fanno anche quegli idioti di giornalisti. Le battute orride sulla salute del Papa, ovviamente, si sprecano. E oggi che la giornata è trascorsa più tranquilla...]
Ieri mattina, trascrizione libera.
Essebì: hai sentito? Hanno ricoverato il Papa! E se muore? E Sanremo?
Callimaco: boh, se succede dopo martedì lo interrompono, lo spostano, chissà.
Essebì: e se succede prima? Non partiamo? E' un casino perché se mi tocca restare in redazione la prossima settimana io dò di matto.
Callimaco: maddai...
Essebì: sì, mi sa che sono io che porto sfiga al Papa.
Callimaco: mi sa che ti stai montando un po' la testa.
Essebì: in effetti. Sì ma se muore?
Callimaco: Per noi sarebbe un disastro mediatico. Perché c'è Bonolis. Pensa invece se ci fosse Pippo: lo farebbe morire la notte della finale e lo annuncerebbe sui titoli di coda!
Essebì: ...
...poco dopo, in redazione...
Essebì [chiedendosi se sono stati preparati i turni di copertura per affrontare ogni evenienza]: sì, ma se muore il Papa?
Coro dei redattori: se ne fa un altro.
Essebì: ...
|
:: by :: morgan
No, dico...
È recidiva, 'sta donna. Ma non poteva mica sfigurare davanti a Julia, Gwyneth e le altre chiamandolo, che so, Mark, Peter...senza contare che il pargolo avrebbe avuto dei gran complessi di inferiorità nei confronti dei fratellini, Brooklyn e Romeo. Dovrà portarsi 'sta *croce* pure lui.
|
24/02/05
:: by :: la raffa
chi ha preso il mio distintivo?
Quando ho dimenticato di essere la reginetta del ballo? Quando ho deciso di non indossare più il mio vestito da sera? E dove ho lasciato il mio boy friend, l’anello di fidanzamento e il distintivo da presidentessa del club culturale? Una mattina ti alzi alle 5 e 15, ti prepari, dai da mangiare a cane e gatti, ti avvii con gli stivali di gomma verde ai piedi, in una mano la torcia e nell’altra una busta con gli stivaletti taccuti, cammini per venti minuti in salita e in mezzo alla neve per raggiungere il paese, ti cambi le scarpe, lasci gli stivali nel portabagagli della macchina parcheggiata in piazza, prendi il pullman, scendi, prendi il treno, scendi e ti avvii per una altro chilometro all’ufficio. E mentre pensi che ci hai messo 3 ore e 20 minuti per il tragitto casa-lavoro, d’un tratto realizzi che mai e poi mai alla reginetta del ballo capitano cose come queste. E ti viene una gran voglia di abbandonare questa vita da donna indipendente e moderna e di rimettere il vestito da sera e il distintivo del club. Sarà così disdicevole aspettare che arrivi un boy friend a renderti la vita comoda? Sarà così male fare la reginetta per tutta la vita?
|
:: by :: SuperBimba
Derapando
La mia vita è scritta da uno sceneggiatore sadico.
|
23/02/05
:: by :: lisagialla
international lampoon's discovery
la storia del giovane indiano promessa della nasa aveva commosso anche me. adesso che conosco la verità, poi, risulto vieppiù convinta: quel ragazzo è autentico genio.
|
:: by :: EmmeBi
SKY is the limit
E si cambia casa e cambiano le cose e spesso ti dimentichi di avvertire chi di dovere del cambio di indirizzo. Succede quindi che da un momento all'altro non si veda più Sky: intuisci il motivo, telefoni al servizio clienti il quale ha il potere magico di farti odiare qualsiasi musica che viene messa in sottofondo nell'attesa - questa volta c'era Anastasia, era facile; ma sei certo che riuscirebbero a farti disprezzare persino Prince o David Byrne o Mozart.
Risponde la signorina - sarda, as usual - la quale ti dice che, si, non hai pagato l'ultima bolletta e che però c'è una fantastica novità: invece di pagare il bollettino alla posta, mandare fax al numero perennemente occupato con copia dell'avvenuto pagamento e aspettare un numero imprecisato di giorni prima che il segnale venga riattivato (ci sei già passato, ora questa cosa del cambio di casa, non è proprio il motivo scatenante: gli è che spesso non paghi le bollette, se non prima di un simpatico sollecito o minacce di vario tipo) insomma, invece di questa trafila, basta andare in una tabaccheria Sisal (e ti dice anche quella vicina a casa tua) comunicare il proprio codice cliente, pagare il dovuto ed entro 2 ore riavere il segnale.
Figata, bravi, cazzo bravi, questo si che è un servizio utile per l'utente, e la customar care e la soddisfazione del cliente ecc ecc....
Esco, vado dal tabaccaio, comunico il mio bravo codicillo cliente e loro sanno già quanto devo pagare, 80€ come mi aveva detto la signorina, più 25€ per questo servizio, più 1,6€ che resta alla tabaccheria. Questo però la simpatica zoccoletta sarda non me l'aveva detto, non me l'aveva. 50000lire del vecchio conio per un ritardo di 3giorni.
Benvenuto nel mondo dei nuovi monopolisti dell'etere.
|
:: by :: lisagialla
l'acqua calda
quand'ero piccola - non molto piccola, un po' più piccola - per un intero natale si regalò molto la prima sorsata di birra. non ricevetti mai la mia copia, credo comunque di aver interiorizzato il concetto. sarà anche il freddo di questi giorni, che il cielo non mi faccia incontrare un benicio del toro innamorato a sorpresa: quarantacinque minuti per spogliarmi, più recupero, con sfoggio millefoglie di biancheria residuata in tutti i toni del grigino-sessanta-gradi. io sì che so come farli impazzire. potrebbe persino darsi che in una vita precedente fossi costretta a laghetti alpini - veli bianchi, ancelle rosa sulla riva, principi azzurri dietro le fronde, cose così. nessuno col buon senso di accendere un fuoco, al limite procurare un accappatoio. giallo. e poi, il luogo comune. di quell'ostinata tendenza delle estremità femminili alla glaciazione, da settembre a maggio, io faccio un vanto e una bandiera. oh insomma, non so se la cosa abbia un senso. fatto sta che ieri sono tornata a casa, ho infilato le mani sotto lo scroscio dell'acqua bollente, ho indugiato qualche minuto e mi sono commossa. fino alle lacrime. coi singhiozzi, proprio.
|
:: by :: SuperBimba
In memoria di Emme
La signora Emme non sa giocare a biliardo. Ma solo perché dovrebbe adattarsi a stecche di legno e sfere colorate e non può limitarsi a usare lo sguardo. Quello, lei, sa esattamente dove mandarlo a finire, calcolando tutte le rifrazioni della gabbia di vetro. I residui dubbi della signora Emme in merito alle traiettorie sono causati solo dalla sua ostinata miopia.
La signora Emme sa sempre mettere insieme gli elementi per avere un quadro completo. Gli errori della signora Emme in merito ai quadri completi sono causati solo dal suo istinto di sopravvivenza.
La signora Emme vorrebbe avere ancora freddo. Invece si infila nei posti auto sotterranei, scontando con rabbia i suoi privilegi.
|
22/02/05
:: by :: SuperBimba
Ventidue febbraio
Fuori nevicava ed era inverno. Nevicava pure parecchio. Dentro, invece, sete a fiori, lino ricamato, pizzi di sangallo, colori pastello, cotonine fantasia, perline opalescenti, balze ondeggianti, spacchi ammiccanti, scolli pericolosi, trasparenze a sorpresa, ciniglia ritrovata, gessati inattesi, braccia scoperte, spalle scoperte, gambe scoperte.
E poi ancora fuori, mi sono stupita perché era ancora inverno.
E pensare che era solo Zara.
|
21/02/05
:: by :: lisagialla
e ripresi precipitosamante a parlare di vestiti
mai il mondo saprà - conversazioni sulla moda è un libro che soffre di un imbarazzante senso di inferiorità. un po' dispiace: non è necessario ricorrere di continuo a riferimenti 'alti', né costringere la sintassi in grovigli inestricabili, per giustificare la legittima pretesa di fare della moda espressione storica di un certo genio. almeno, non lo è per chi un libro del genere lo compra - o lo riceve in regalo. per fortuna torna a essere una lettura deliziosa quando si abbandona a tagli e cuciti più e meno letterali, si immerge negli aneddoti e nei profumi della couture e in poche righe esatte fornisce la risposta perfetta - dalla bête-de-mode in giù - a quelle domande sciocche sulle ossessioni più diffuse. lei - la bête, musa e mecenate: metronomo del gusto su cui si fonda l'intera costruzione della couture, nientemeno - '...come nessuno sedeva eretta, le gambe accavallate e la gonna che dava il meglio di sé...una borsa accoccolata ai piedi come un piccolo secrétaire mobile traboccante di odorosi segreti. e il suo specialistico corpo, levigato e asciutto, era consapevole che forse tanta disciplina non sarebbe servita a spogliarlo ma di sicuro a vestirlo.' poi arrivano [la struttura intellettuale di] giorgio armani e altre cose indicibili.
|
:: by :: la eli
la copertina doppia
perche' per sfogliare una rivista devo avere tre [1] pagine di copertina che cercano con ogni mezzo di spiegarsi in tutta la loro (inutile) magnificenza?
qualcuno ha fatto delle ricerche di mercato che hanno mostrato l'estremo gradimento del pubblico? sono l'unica ad esserne infastidita? c'e' davvero bisogno di ulteriori motivi per essere infastiditi? (questa la so: la risposta e' "assolutamente no").
[1] esatto: tre. o, credo: due battenti su seconda di copertina (?).
|
19/02/05
:: by :: SuperBimba
Da grande.
Una volta il Frà (sì, credo fosse proprio lui) mi ha raccontato di aver conosciuto in passato una persona che di mestiere scriveva i testi nei fumetti di Topolino (scriveva in senso fisico, presente quello stampatello tondeggiante?). Mio padre tantissimi anni fa aveva un cliente che di mestiere scriveva colonne sonore per film porno. Giuro.
Un mio amico ha un amico che disegna benissimo e che da grande vuole fare l'illustratore. Per questo da un paio di mesi si è trasferito a Milano. Qualche giorno fa ha portato i suoi lavori alla Settimana enigmistica e gli hanno detto di sì, che può andare. E gli hanno commissionato un primo lavoro: deve disegnare due tavole per le differenze. Non so voi, ma io lo trovo troppo bello.
|
18/02/05
:: by :: lisagialla
If you could cut back to two meals a day I could get a chemical peel
qualunque cosa abbiate in animo di organizzare da qui in avanti, che non avvenga di giovedì sera. io ho preso un impegno. con il mio incubo peggiore.
|
17/02/05
:: by :: lisagialla
evidentemente no
lunedì arriva la consueta newsletter di mamma lancôme. sei pronta per la tua più grande opera d'arte? chiede. e che ne so? è una domanda impegnativa. niente paura - mi spiegano - chiama questo numero e noi ti rifacciamo la faccia. certo, la base ce la metti tu - scienza, non fantascienza - ma il miglioramento sarà sostanziale: questa è un'offerta che non puoi rifiutare. no, no, ci mancherebbe. un gesto esperto, facile e delicato. prenotati per il face-off chiamando questo numero. subito, subito. il servizio è attivo dalle 10 alle 12. vabbé, domani.
puntualmente martedì me ne dimentico. per fortuna la solita mafe mi comunica che ha trovato una seduta per la prossima settimana. anch'io, diavolo, anch'io. ci facciamo prendere la mano e intorno organizziamo un carnet d'impegni che lèvati. imparo dai miei sbagli: mercoledì la sveglia puntata alle 10.00 mi ricorda l'improrogabile chiamata, sorrido e abbandono la scrivania adducendo un'emergenza familiare. chiamo. rispondono. cade la linea. chiamo, rispondono. cade la linea. chiamo, rispondono, cade la linea. quattro volte. che lì per lì una pensa a chissà che disguido - il filo troppo corto, il dito un po' pesante, una certa svenevolezza - ma col senno di poi tutto assume sfumature assai sinistre. io insisto, figurarsi. finalmente, una voce.
- buongiorno, telefono per rendere la mia faccia un'opera d'arte.
- ha sbagliato numero.
- mi scusi, non è qui che si prenota per il peeling all'espace lancôme?
- no.
- ho trovato questo numero sulla newsletter.
- sì, infatti. la metto in contatto con la responsabile.
musichetta.
- buongiorno.
- buongiorno, chiamo per prenotare il peeling all'espace-lancôme-di-via-sant'andrea-17-milano come da email. [meglio essere precisi]
- non è questo il numero.
- allora può darmi il numero corretto, per cortesia? [sa, comincia a venirmi il puntiglio dell'opera d'arte]
- no, facciamo così, mi lasci i suoi dati che la faccio richiamare.
- perfetto, grazie.
questo era ventiquattro ore fa. abbondanti. oggi, allo scoccare delle dieci e senza neanche bisogno di sveglia, riprovo. mi collego con la segreteria telefonica di un numero di cellulare mai sentito prima: ci dispiace ma non c'è più spazio per registrare nuovi messaggi, arrivederci e grazie.
un gesto esperto, facile e delicato. come ogni trattamento lancôme.
|
15/02/05
:: by :: SuperBimba
Non posso resistere...
Adesso che l'originale è stata radiata dall'albo, il mio collega delle undici resta a pieno titolo l'unica lecciso del giornalismo italiano.
|
14/02/05
:: by :: SuperBimba
Sciòn sciòn
Essebì: ...e poi mi sono comprata quel completo, quello bianco di tulle, con i fiori rosa ricamati...
Amica di Essebì: ah, quello?
Essebì: sì, quello con i fiorellini sul perizoma, dietro.
Amica di Essebì: ma scusa, tu non hai detto che odiavi gli uomini?
Essebì: per essere precisa, ho detto che odio tutti i sostantivi plurali maschili di sei lettere che cominciano per "u".
Amica di Essebì: quindi ti compri i completi bianchi di tulle con i fiori sul perizoma, dietro?
Essebì: ho capito che è questo il bello di avere compiuto trent'anni...
Amica di Essebì: e poi è San Valentino.
Essebì: San che?
Amica di Essebì: pensa l'anno scorso, a San Valentino...
Essebì: oddio, la festa degli avvocati tristi!
Amica di Essebì: e da Napoli era venuto Vanni!
Essebì: che poi si è trasferito a Milano!
Amica di Essebì: e c'era Annalisa!
Essebì: che era fidanzata col bancario e poi si è messa col professore!
Amica di Essebì: e c'era Luca!
Essebì: che adesso sta con la tizia che lo prende e lo molla e lui soffre!
Amica di Essebì: e c'era Adriana!
Essebì: che poi si è trasferita a Palermo e si è sposata e adesso aspetta un bambino!
Amica di Essebì: e c'eravamo noi.
Essebì: ...
Amica di Essebì: noi tutto uguale, eh?
Essebì: sì, ma siamo sempre sciòn sciòn.
Amica di Essebì: le più sciòn sciòn di tutti, ha.
|
13/02/05
:: by :: lisagialla
new kid in town
dentro - come forse era lecito aspettarsi - ogni cosa è bianca e senza spigoli. rispondo alle domande di un ragazzo paziente con variazioni impazienti sul tema 'oggi sì, domani no'. convinco il coinquilino al wireless prefigurando sessioni di everquest in contemporanea con la cena in contemporanea con le partite in contemporanea con i newsgroup in contemporanea con disbrighi fisiologici d'urgenza. non guardo troppo in giro, mi concentro per attenermi con scrupolo alla lista della spesa. solo un attimo prima di pagare afferro una confezione di calzini e la aggiungo con disinvoltura alle scatole ufficiali: nice try. un tè, poi a casa per il battesimo.
il piccoletto si chiama rino e insieme a poldo costituisce il rinopoldo, leggendario animale mitologico. non sarà difficile capire come mai il mouse si chiami casto, più ostico capacitarsi dell'evidenza anagrafica che mi compete. il padrino - uomo senza il quale tutto ciò sarebbe stato possibile comunque ma certo più noioso e potevo almeno prendere appunti - mi siede accanto e per un paio d'ore va avanti a parlare e cliccare, parlare e cliccare. faccio di sì con la testa ma sono rapita dal candore: capisco con sicurezza soltanto io avrei pure fame e drag and drop. dopo una parca cena e un vivace tafferuglio tra padrino, rete e coinquilino - io e il maccabee integralisti di riserva sugli opposti schieramenti - rimango finalmente sola a prendere confidenza con l'oggetto. è abbacinante. è nelle mie mani. è qui che comincia la nostra storia.
la prima regola da imparare è che, come nella vita, [quasi] tutto quello che prima era a destra, adesso è a sinistra - non è dato il viceversa. da principio vacillano capisaldi, poi ci si abitua. ho quasi paura che finirò col convincermi che sia davvero meglio così. la seconda è che servono due mani. lo so che nel passaggio avrei potuto conservare due tasti e una rotella ma è come per i film in lingua originale: lo voglio come è stato pensato. come un ciottolo di fiume. mi è consentito solo di rifugiarmi nel trackpad e ricordare che tanto ho sempre preferito la tastiera. note to self: tenere a portata di mano un post-it e una matita. girello, domando, scarico, installo. qual è il miglior text editor? quale newsreader? pasticcio. dopo cinque miserabili ore di sonno siamo pronti per la prima sortita: il territorio è amico. rino è leggero, autonomo, giusto un po' vanitoso. è veloce, solo leggermente accaldato. per lunghi tratti dimentico di non essere capace, poi faccio una vaccata e mi torna la memoria.
insomma, rino è splendido. e funziona anche.
|
:: by :: EmmeBi
Delle scuse e dei punti internet
Mi scuso con chi gentilmente mi ospita qui, ma questo febbraio è piuttosto movimentato e, sopratutto, con basse razioni di internet. E' successo che ho cambiato casa e ora pur avendo una delle più belle viste di Milano anzi, proprio a causa del bel monumento che mi fa compagnia in queste fredde notti, Fastweb non è riuscita a "posare" la fibra ottica nel palazzo in cui vivo, così ho dovuto sottostare al solito giogo odioso e ricattatorio del monopolista di fatto Telecom che a 20giorni dalla richiesta non mi ha ancora messo la linea telefonica.
Tutto ciò mi ha fatto conoscere più da vicino il mondo degli Internet Point; osservandoli e vivendoli hi scoperto le seguenti cose:
1. I gestori degli internet point sono dei furfanti: 2€ per mezz'ora di navigazione è un furto bello e buono.
2. Un casino di gente usa ancora Yahoo come motore di ricerca
3. Molti avventori ignorano il fatto che si possono aprire più finestre di Explorer
4. Molti avventori degli IP guardano siti porno ( le cabine chiuse vanno a ruba)
5. MSN Messanger è molto più diffuso di quanto pensassi.
6. I mancini - specie quelli che quando lasciano la postazione non mettono a posto il mouse - sono molto odiati da tutti.
7 Quelli che vanno negli IP hanno un rapporto molto discutibile con la propria igiene personale.
8 E, se non si fosse ancora capito, quelli degli IP sono dei ladri .
|
12/02/05
:: by :: lisagialla
a pezzi
Perché ci sono volte nella vita che uno prende il la-di-da che gli sgorga dal cuore, lo afferra per il collo e lo strangola sul nascere, e sceglie di dire altro. mi strangolo, talvolta, ma continuo a temere sia un sogno di consolazione correre dietro a una diciottenne - bellissima, incidentalemente in partenza per un futuro da attrice a londra - per credere alla sua fiducia fresca nell'integrità dei sentimenti e delle persone. si potrebbe continuare, con scarsa eleganza, e giocare a specchio riflesso con dettagli biografici. tuttavia, il febbraio alleniano prosegue e un po' si intigna a casa dal professor farfintadiesseresani.
|
11/02/05
10/02/05
:: by :: karen
questione di barricate..
fino a quando un gruppo di animalisti non passa il pomeriggio ad urlarti 'Vergogna' non ti rendi conto di come il lato della Tua barricata, in alcuni casi, sia relativo!
|
09/02/05
:: by :: SuperBimba
Ma non sei mica un giocattolo
E' normale svegliarsi una mattina di sole solo un po' troppo freddo per minacciar primavera e credere di essere fermi ai primi anni '80 (che sono cominciati alla fine degli anni '70), quindi fabbricarsi una playlist con Enzo Avallone e Walter Foini? Ci ho messo anche I sing the body electric, così a un certo punto mi sono convinta di essere Irene Cara e mi ha sentito tutto il palazzo.
Menomale che almeno non ho tentato di fare la spaccata di Truciolo.
|
:: by :: lisagialla
moonlight in vermont
06.21. per un istante ho pensato di essere in seconda media e dover partire per una gita d'istruzione. che so, mantova e verona. scarpe basse, sciarpa annodata stretta. così presto, fuori, è sempre grigio. così presto è troppo presto per ricordarsi di non avere fame: l'odore dei cornetti si arrotola allo stomaco e quasi mi fermerei a fare colazione se non fosse, così presto, già tardissimo. così presto che non riesco a leggere quel libro rosa, benedetto nientemeno che dall'artigiano dei miei guanti, che parla di donne straniere che si danno arie a milano. un po' facile, un po' superficiale, abbastanza stronzo da non perdonare l'assenza di una matita per segnare a margine momenti affilati di lucidità. chiunque abbia pensato di regalarmelo - isn't it ironic? - sapeva il fatto suo. così presto non è tempo di aruspici musicali, please don't let me be misunderstood. posso solo scegliere dall'abbecedario un volume poco più alto del decente per chiudermi dentro e fare finta che non è vero, non è così grigio, non è così presto. non posso neanche parlare di manhattan - ho promesso - epperò mi spaventa il sorriso rassicurante che ha tracy alla fine. mi spaventa e non ci credo. è troppo presto.
|
08/02/05
:: by :: karen
Comunicazione di servizio [2]
sabato passeggiavo tra questi corridoi, quando mi si è palesato cio'...
|
07/02/05
:: by :: lisagialla
a grave misunderstanding
ogni favola ha il suo principe. ogni attesa ha la sua sposa. ogni ragazza ha il suo buroggu.
|
06/02/05
:: by :: lisagialla
see me switching
volevo essere preparata. volevo arrivare al gran giorno - è venerdì, venerdì. ho scritto a matita tutto quello che ci voglio dentro: è ufficiale, grazie a tutti, è venerdì - col cipiglio consapevole di quelli della mia razza. volevo capire, volevo conoscere, volevo imparare. invece sono la solita cialtrona e qualunque causa mi porta via per due sassolini colorati. oppure - meglio - per un purple people eater. è che io non mi ci vedo proprio a fare l'integralista del sistema operativo, la talebana della periferica, la mistica della performance, davvero: il tifo non è nelle mie corde. solo, volete mettere le gioe sopraffine del coordinato?
[la verità: domenica di primavera, tavolini all'aperto, amica parimenti scema all'unisono: poldo nelle orecchie, piccoletto sotto le dita, occhiali da sole bianchi e cappello di pucci a falda larga. si avvicina alla mia idea perfetta di piccola felicità.]
|
:: by :: SuperBimba
SuperApproccio
Ci mancava solo il menzognero, con questa storia dei single e dei supermercati. Approcci alla cassa, consigli per gli acquisti che si trasformano in scambi di numeri di telefono, scontri di carrelli che preludono a incontri bollenti.
Sono stata abbordata da (e ho cercato di abbordare, visto che sono per le pari opportunità) tipi più o meno possibili in molti altri luoghi. Ma al supermercato mai. Mai visto uomini dall'aria invitante con il carrello chiaramente assortito di monoporzioni. Mai che qualcuno abbia utilizzato la scusa di un prezzo o di un suggerimento per altri scopi. Ogni volta che vedo un uomo da solo tra le corsie o è un muratore esausto che si compra pane mortadella e tre o quattro confezioni da dodici di Heineken, o ha nel carrello una fornitura completa di pannolini (o assorbenti per quei giorni) o ha un compagno che nel frattempo sta facendo la fila al banco del pesce.
Secondo me, questa è la solita leggenda metropolitana, che in più abusa della credulità di noi donne sole sopra i trenta, esseri fragili e bisognosi pronti a tutto, pur di trovare uno straccio di fidanzato. Così finiamo, come scrive mucho maas, a fare le zitelle che fanno le single per delle ore tra le corsie. Che tristezza.
Se, invece, care lettrici single, qualcuna di voi ha potuto sperimentare l'approccio al supermercato, la prego di scrivermi immediatamente l'indirizzo esatto e l'orario più indicato. Grazie.
|
05/02/05
:: by :: EmmeBi
TATTOO YOU!! (cioè Tatuati tu!!)
La solita Tattoo Convention che si svolge in questi giorni a Milano mi fa venir voglia di dire la mia opinione sui tatuaggi. E cioè che mi fanno schifo, che li trovo inutili e ridicoli e le persone che se li fanno tristi e senza fantasia: ma porca miseria, ci sono mille modi per esprimere una qualsiasi cazzo di cosa con la parola, con la propria faccia, con la scrittura, perfino con l'abbigliamento. Non mi sembra proprio ci sia bisogno di farsi uno stupido disegnino sulla pelle, con il pretesto di rifarsi a culture passate ed estinte.
E poi avete visto come sta il tatuaggio quando la pelle invecchia e si avvizzisce?
E' tutto molto triste.
|
04/02/05
:: by :: lisagialla
baratro sociale
il mio telefono ha deciso di non ricevere più sms. la mia popolarità è in picchiata.
|
03/02/05
:: by :: robba
pagina otto
pochi pochissimi motivi, ma validi, per restare fedeli ad un solo negoziante. per cominciare, la fedeltà arricchisce. favorisce gli sconti, annulla le regole sui cambi, consente di valutare bene i saldi. d'altra parte, la fedeltà rasserena. il negozio preferito è un porto franco. libera dalle tentazioni, evita tante delusioni. alle brutte apre le sue porte scorrevoli senza fare troppe domande. infine, la fedeltà risplende. dalla pasticceria, alla boutique, al salone del parrucchiere. il mondo diventa un lungo marciapiede. la vita, d'improvviso, è una passeggiata.
|
02/02/05
:: by :: lisagialla
io e annie
io e annie siamo quasi coetanee. io sono un po' più vecchia, lei è vestita meglio e - soprattutto - quel gilet e quella cravatta non hanno senso alcuno indosso a chiunque altra. ci abbiamo provato tutte, credo, e almeno io sembravo un fagottino colorato. la prima volta che l'ho incontrata ero molto piccola, ho riso tutto il tempo. ancora adesso mi spunta un ghigno non appena alvy comincia ad avvitare il diabolico accessorio erotico: una lampadina rossa. la volta successiva, invece, ero appena stata mollata: ho pianto tutto il tempo. perché annie hall è una che ti fa a pezzi, quando ti prende, e ti prende sempre. ti racconta che si può - forse si deve - non fermarsi mai. cambiare uomo, casa, città, guardaroba e riuscire a sublimare - anziché disperdere - il proprio stile. cambiare uomo, casa, città e guardaroba per lasciare indietro soltanto i ricordi struggenti di chi ci ha provato, a fermarla, ma è riuscito solo a scorrerle accanto per un po'. ti spiega perché certi amori finiscono, ti sminuzza con la leggerezza implacabile delle storie della tua vita. quelle che sei ancora lì a chiederti perché sia finita se davvero lo adoravi quanto sei convinta lo adorassi - e lo adoravi. perché sia finita se non c'era ragione diversa - e non c'era - dalla risoluzione a non essere più quella. da domani, da oggi, da subito. senza alzare la voce, mai. incontrandosi ogni tanto per pranzi fitti di risate, carezze e il cuore strappato che quando torni a casa e sorridi fa un po' male. ancora. senza altri perché. la-di-da, la-di-da, la la.
|
|
|